Psa, il Tar ha accolto in Piemonte il ricorso di alcune associazioni animaliste

Coldiretti Piemonte preoccupata per un'eventuale sospensione dell’attività venatoria e delle azioni di contenimento dei cinghiali

Tar
Non bastano i 10 milioni destinati agli allevatori previsti da un rmendamento al decreto Omnibus. Lo ha reso noto Uniceb che ha chiesto risorse da impiegare per i ristori degli altri anelli della filiera suinicola

Le attìvità di depopolamento dei cinghiali per fermare la diffusione della Psa potrebbero essere messe a rischio in Piemonte dove il Tar ha accolto il ricorso di alcune associazioni animaliste.

Lo reso noto Coldiretti Piemonte sottolineando che  «in attesa di informazioni e indicazioni più precise relativamente alla sospensione dell’attività venatoria in Piemonte c’è grandissima preoccupazione per le conseguenze che ne possono derivare».

«In particolare - sottolineano Cristina Brizzolari presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale - rischia di subire un arresto inaccettabile l’attività di depopolamento dei cinghiali, con effetti disastrosi per il controllo della diffusione della Psa».

Contenimento potrebbe rientrare tra interventi urgenti

Stanti le informazioni disponibili, risulterebbe possibile lo svolgimento dell’attività di controllo e contenimento ai sensi dell’art. 19 della legge n. 157/92, svolta dai soggetti abilitati il cui coordinamento è demandato alle amministrazioni provinciali. Attività di controllo nell’ambito della quale, in applicazione del Priu della regione Piemonte, rientrerebbero anche gli interventi urgenti ed inderogabili.

«Auspichiamo tuttavia - concludono presidente e delegato confederale di Coldiretti Piemonte - che la Regione faccia quanto prima chiarezza per evitare un’escalation dei danni alle produzioni agricole, un rischio reale alla pubblica sicurezza e un’ulteriore diffusione della Psa.

Uniceb chiede risorse per coprire i danni di tutta la filiera

Secondo Uniceb (Unione italiana filiere delle carni), inoltre, l'emendamento n.16.0.5 al Decreto Omnibus approvato definitivamente ieri purtroppo scontenta tutti. Scontenta gli allevatori, unici beneficiari della misura, perché 10 milioni sono insufficienti e percepibili solo nel caso di restrizioni di carattere sanitario. Scontenta gli altri anelli della filiera perché nonostante i danni diretti e indiretti subiti, sono stati tagliati fuori dai ristori.

Uniceb ha inviato al ministero dell'Agricoltura un'istanza con la quale è stato chiesto che si riesca a prevedere delle misure che possano coprire anche il deprezzamento del valore commerciale degli animali vivi e, congiuntamente, possano essere individuati dei fondi nell’ambito della manovra finanziaria per ristorare anche agli altri anelli della filiera.

Non da ultimo, è stata ribadita la necessità, sempre nell'ambito dei prossimi lavori per la definizione della manovra, di prevedere una riduzione dell'aliquota IVA dal 10% al 4% per il comparto suinicolo.

 

 

Psa, il Tar ha accolto in Piemonte il ricorso di alcune associazioni animaliste - Ultima modifica: 2024-10-04T22:01:11+02:00 da Francesca Baccino

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