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Decisamente l’estate 2022 sarà ricordata per anni, viste le tante problematiche che il combinato disposto di siccità, guerra, costi delle materie prime ha comportato per le stalle da latte. Mai come quest’anno la sfida della mangiatoia, per coniugare quantità e qualità adeguate ai fabbisogni delle bovine, si è fatta complicata, con strascichi che si allungheranno inevitabilmente anche nel 2023.

Ora, come muoversi e come farlo per razioni da Parmigiano Reggiano? Ne parla il prof. Andrea Formigoni con spunti pratici interessanti e originali.

Così come originale e interessante è stata la novità che è venuta dal ring della Fiera Millenaria, recentemente svoltasi a Gonzaga (Mn). Sono sfilate – e sono state premiate – non solo frisone eccellenti per morfologia, come da schema classico, ma anche quelle “frisone da formaggio” che già ora incarnano l’ideale di bovine per le future stalle da Parmigiano Reggiano: produttive (in materia utile alla caseificazione), longeve, poco bisognose di farmaci e assistenza.

Di una cosa però, sia pure riequilibrata in proporzione ai foraggi, che restano la base di una razione da Parmigiano Reggiano, le vacche produttive non possono fare a meno: mangimi di qualità, che rispettino tutti i dettami del Disciplinare, ma anche le rigorose norme di sicurezza che i mangimifici aderenti all’Albo si impegnano a rispettare. Tutto ciò richiede lavoro, costi, impegno maggiori che per produrre “semplici” mangimi. È importante che si sappia, e a anche a questo mira la nuova campagna pubblicitaria del Consorzio sui principali magazine tecnici di settore.

L’alimentazione ha un ruolo chiave anche per la sostenibilità ambientale, che riguarda non in piccola misura le emissioni azotate nelle deiezioni, emissioni di ammoniaca in primis. Quello che pesa maggiormente è nelle urine, come si dice in questo articolo, e la separazione tra frazione solida e liquida è una delle sfide per l’impiantistica dei prossimi anni.

Ma la sostenibilità non è solo una questione di emissioni. Centrale è pure la sfida della riduzione degli antibiotici come contributo alla lotta alle farmaco-resistenze batteriche. Problema reale, a cui tutti devono contribuire per una soluzione. Il settore zootecnico sta facendo la sua parte, con il consumo di antibiotici negli ultimi anni che nelle stalle da latte è drasticamente diminuito.

Meno farmaci significano anche bovine più sane e quindi latte migliore. Perché è vero che ultimamente molta enfasi viene posta sulle modalità di produzione del latte, ma questo non significa che si debba fare di tutto perché esso sia il più indicato ad essere trasformato in Parmigiano Reggiano. Se ne parla qui, in merito alla valutazione delle qualità tecnologica e casearia del latte mediante lattodinamografia.

E la qualità del Parmigiano Reggiano la dicono anche i suoi numeri, come il bilancio preventivo 2023 approvato dall’Assemblea generale dei consorziati. I ricavi totali saranno pari a 56,5 milioni di euro, record per la Dop. E 34,2 milioni (oltre 4 milioni di incremento rispetto al 2022) saranno destinati agli investimenti in marketing e comunicazione per lo sviluppo della domanda in Italia e all’estero.


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Alleva by Parmigiano Reggiano

Questo mese su AllevaWeb - Ultima modifica: 2022-12-21T15:41:00+01:00 da Margherita di Vito

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