Meno emissioni per gli allevamenti da latte? Si può fare

È noto che l’allevamento bovino è coinvolto nel problema delle emissioni in atmosfera, specialmente per quanto riguarda l’ammoniaca collegata a fenomeni di acidificazione del suolo e delle acque e co-responsabile della formazione del particolato fine e ultrafine PM10 e PM2,5).

Per quanto riguarda di GHG (i gas ad effetto serra) secondo le stime di ARPAE contenute nel rapporto INEMAR-ER 2017 dell’anno 2020, le emissioni del settore agricoltura della Regione Emilia-Romagna ammontano a circa 3.544.000 t di CO2-eq/anno, di cui l’80,3% di origine zootecnica con il settore bovino che ha un’emissione annua di GHG pari al 48% della CO2-eq dell’intero comparto zootecnico. Per quanto riguarda il quadro nazionale, il recente inventario delle emissioni pubblicato dall’ISPRA (2020) documenta che quelle prodotte dal settore agricolo ammontano al 7% del totale nazionale, di queste il 79% proviene dall’allevamento, di queste ancora il 36.9% dall’allevamento da latte che perciò è complessivamente responsabile (solo) di poco più del 2% delle emissioni di gas serra.

Cosa fare in stalla

Il problema, dunque, c’è e coinvolge fortemente il settore della zootecnia da latte per cui si deve agire. La buona notizia è che le azioni virtuose sul versante delle emissioni hanno spesso ricadute positive sull’attività di allevamento.

Ciò che si fa per limitare le emissioni dagli allevamenti, infatti, permette un miglioramento complessivo dell’impatto ambientale (quindi una riduzione degli odori) e del benessere degli animali, perché da un lato i gas sono potenzialmente nocivi e tossici per gli stessi bovini se superano determinate soglie, e dall’altro la gestione attenta dell’igiene di stalla può limitare il pericolo di diffusione di eventuali batteri patogeni.

Due in particolare sono le tecniche considerate di provata efficacia per le stalle bovine: le pavimentazioni scanalate, su cui agiscono raschiatori dentellati, e il controllo ambientale, finalizzato alla riduzione della temperatura dei locali d’allevamento. Importanti azioni di mitigazione possono essere attuate poi a livello di stoccaggi degli effluenti zootecnici, ad esempio con la copertura delle vasche, e nella fase di spandimento sui terreni, con il rapido interramento dell’effluente distribuito.

Il progetto EMPARE

Il CRPA, ha lavorato molto su queste tematiche (ad esempio in un lavoro svolto per conto di Confagricoltura, e in un successivo progetto sul PSR Regione Emilia-Romagna (GO Milkgas), ha valutato altre tecniche interessanti, come la maggiore frequenza di passaggio dei raschiatori meccanici sulle corsie e l’impiego della ventilazione forzata normalmente utilizzata nelle stalle per la limitazione dello stress termico estivo) ed è oggi il capofila del progetto “Possibilità operative per la limitazione delle emissioni di gas negli allevamenti bovini di latte del comprensorio del Parmigiano Reggiano” (EMPARE), finanziato sul PSR Regione Emilia-Romagna, e che vede coinvolti come partner Dinamica Società Consortile di Bologna, Società Agricola Delsante di Parma, Società Agricola F.lli Prandi di Roncadella (RE), Stalla Sociale San Martino di Parma e Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano.

L’obiettivo principale del progetto EMPARE è valutare la situazione emissiva attuale e stimare il potenziale di riduzione del comprensorio del Parmigiano Reggiano. Per fare ciò verrà utilizzato un innovativo strumento di supporto decisionale che permette la stima delle emissioni dello stato di fatto della singola azienda e la valutazione tecnico-economica dei possibili interventi di riduzione delle emissioni. Dallo svolgimento delle attività del piano d’innovazione ci si attende un’azione di stimolo per il miglioramento dell’impatto ambientale dell’allevamento, oltre che indicazioni pratiche sulle scelte da operare per ridurre il livello delle emissioni aziendali a livello di comprensorio.

p.rossi@crpa.it


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Alleva by Parmigiano Reggiano

Meno emissioni per gli allevamenti da latte? Si può fare - Ultima modifica: 2021-09-09T14:38:16+02:00 da Claudia Notari

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