Il territorio del Parmigiano Reggiano, un valore anche agronomico

territorio Parmigiano Reggiano

Si è tenuta lo scorso 29 giugno la riunione di avvio del progetto biennale: “La filiera di produzione di cereali e colture proteiche della Regione Emilia-Romagna per l’alimentazione delle vacche da latte per Parmigiano Reggiano Dop”, approvato nell’ambito del Psr 2014-2020 della Regione Emilia-Romagna Misura 16.1.01, che ha come capofila il Crpa spa e come responsabile scientifico il professor Angelo Frascarelli dell’Università di Perugia.

I partner del progetto sono l’Azienda Agricola Calzolari Davide, BF Agricola, Bonlatte, Dinamica Fpa, Emilcap, Ibf Servizi, Organizzazione produttori cereali, Progeo e Società agricola San Luca. Mentre partner associati sono il Consorzio Formaggio Parmigiano Reggiano e Agromeccanica Calzolari.

Il progetto si pone come obiettivi quello di avviare un percorso organizzativo per una filiera emiliano-romagnola di produzione di cereali e granelle proteiche da destinare all’uso zootecnico nel comparto del formaggio Parmigiano Reggiano Dop e quello di dimostrare in che misura sia possibile fare incontrare le esigenze dei produttori di granelle e di latte per formaggio Parmigiano Reggiano su un obiettivo comune, evidenziando interessi economici convergenti e strumenti in grado di renderli raggiungibili.

Il progetto è articolato in quattro azioni:

A1 - Alimenti utilizzabili nelle razioni: attraverso analisi della letteratura e focus group di esperti (alimentaristi, mangimifici, operatori) verrà valutata la situazione odierna delle materie prime usate nel razionamento delle vacche per Parmigiano Reggiano e le possibili evoluzioni, da valutare anche in funzione della congruenza-incongruenza con il disciplinare di produzione;

A2 - Potenziale produttivo a livello di comprensorio e regione: verrà effettuata una stima delle produzioni a partire da elaborazioni di dati amministrativi (fonti dei dati Agrea e Agea, Pua, Istat, stime produttive Crpa) e da incrocio cartografico fra carta dei suoli, dati morfologici, colture Agrea, catasto vitivinicolo, superfici a bio e irrigabilità, oltre che attraverso confronti con aziende partner e altri testimoni privilegiati sui parametri produttivi e sostitutivi da utilizzare nei calcoli e nelle simulazioni;

A3 - Modelli produttivi sostenibili: è imprescindibile che la produzione di alimenti zootecnici a filiera corta abbia anche un plus di produzione a basso impatto sull’ambiente e contribuisca a migliorare o comunque non penalizzi, il livello di sostenibilità del formaggio Parmigiano Reggiano Dop. Si procederà pertanto alla valutazione degli input (fabbisogno acqua irrigua, tema sostanza organica nei suoli, emissioni, fitofarmaci) e del calcolo delle impronte carbonica e idrica e del bilancio di emissioni e sequestri di carbonio.

A4 - Aspetti economici, contrattuali e motivazionali: verranno stimati i costi di comparazione del valore aggiunto con altre produzioni alternative e proposti modelli di accordi di filiera o contratti produttivi specifici  e relativi strumenti di controllo, tracciabilità e garanzia per le forniture.

Completeranno il Piano due azioni trasversali: un piano di divulgazione finalizzato a diffondere i risultati del piano e un corso di formazione a Catalogo Verde dal titolo “Coltivare per la filiera mangimistica del Parmigiano Reggiano”.

Il progetto è evidentemente funzionale al pilastro “Territorio” del Brand Manifesto Cfpr, che pone la valorizzazione anche agronomica del territorio stesso come obiettivo imprescindibile.

m.t.pacchioli@crpa.it


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Alleva by Parmigiano Reggiano

Il territorio del Parmigiano Reggiano, un valore anche agronomico - Ultima modifica: 2021-10-13T16:31:35+02:00 da Lucia Berti

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