Il Registro elettronico dei trattamenti oggi è un obbligo per tutti. Siamo pronti?

Registro elettronico dei trattamenti

A partire dal 28 gennaio 2022 gli allevatori italiani dovranno affrontare una novità (ormai non tanto novità!) riguardante il Registro elettronico dei trattamenti veterinari: diverranno infatti obbligatori la registrazione e lo scarico dei trattamenti effettuati (solo su animali destinati alla produzione di alimenti - Dpa) in formato elettronico, abbandonando definitivamente il caro e a volte confusionario registro cartaceo.

Il registro elettronico, insieme alla ricetta e al modello IV, entrambi già da tempo in formato digitale, completa l’informatizzazione della tracciabilità del medicinale veterinario e del monitoraggio del consumo dei farmaci. L’integrazione con la Banca Dati Centrale permette di seguire il percorso dei medicinali veterinari dalla produzione/introduzione al deposito fino alla vendita al consumatore finale.

Obiettivo comune è infatti ottenere una misurazione ed una tracciabilità dei consumi degli antimicrobici in generale, ma soprattutto dei cosiddetti CIAs, i Critically Important Antimicrobials, gli antibiotici critici per la medicina umana. L’utilizzo inappropriato (in medicina umana prima che in veterinaria) di alcune classi di molecole ad azione antibiotica ha infatti favorito la selezione e la diffusione di popolazioni resistenti di batteri patogeni, motivo per il quale ad oggi nell’Unione europea è stato stimato che circa 25.000 pazienti muoiono ogni anno per infezioni causate da batteri multiresistenti (con costi relativi di circa 1,5 miliardi di euro all’anno).

Cosa spetta al veterinario e cosa all’allevatore? Ognuno ha il suo compito: una volta che l’allevatore ha ottenuto le sue credenziali sul sito ministeriale “Vetinfo”, esegue l’associazione con il suo medico veterinario. Il sistema informativo, per gli allevamenti con scorta zootecnica, lavora tramite protocolli terapeutici; quindi, al fine di rendere l’allevatore autorizzato ad inserire i trattamenti, è necessario creare dei protocolli terapeutici, compito, questo, del veterinario.

Non possono essere redatti protocolli che prevedono l’utilizzo di farmaci appartenenti alla classe farmaceutica dei CIAs, o farmaci per cui si decide volontariamente di non creare un protocollo terapeutico (ad esempio perché utilizzati in maniera occasionale), o per farmaci che restano in giacenza perché non completamente utilizzati negli allevamenti senza scorta zootecnica. Per questi si rende quindi necessario inserire il trattamento tramite l’indicazione terapeutica.

Per gli allevamenti senza scorta, al momento dell’emissione della ricetta, il veterinario ha già indicato gli animali da trattare, la posologia e la durata del trattamento. In entrambi i casi, l’allevatore dovrà “semplicemente” ricordarsi di inserire i trattamenti quando verranno effettivamente eseguiti indicandone la data e la quantità; questa operazione andrà eseguita entro massimo 48 ore dalla fine del trattamento. Il veterinario avrà invece il compito di autorizzare e confermare il trattamento entro i 7 giorni canonici.

In molti saranno forse scettici, chi per la poca dimestichezza con i mezzi informatici, chi perché abita in aree non ben servite dalla connessione internet (indispensabile per accedere ai sistemi ministeriali di registrazione dei trattamenti farmacologici), ma non dobbiamo lasciarci spaventare: il sistema avrà sicuramente bisogno di un rodaggio iniziale che a taluni potrà sembrare tortuoso e non privo di difficoltà, che sarà però seguito dalla consapevolezza sempre più grande di fare parte di un sistema che alla fine ci semplificherà non poco la routine in azienda.

Grazie alle nuove tecnologie, infatti, sarà possibile eseguire lo scarico dei medicinali prescritti e somministrati in maniera quasi completamente automatica, ed inoltre in questo modo, nel momento in cui viene compilato il modello 4, nell’apposita sezione della dichiarazione di provenienza e destinazione degli animali, compariranno tutti i trattamenti eseguiti sull’animale in questione nei 90 giorni precedenti.

Tutti questi dati vengono collegati inoltre a quelli riguardanti benessere e biosicurezza presenti in ClassyFarm, un sistema integrato finalizzato alla categorizzazione dell’allevamento in base al rischio.

Il messaggio è quello di non lasciarsi abbattere dalle novità, ma di addentrarsi con serenità in esse cercando di approfittare dei molti lati positivi.

bianchin@parmigianoreggiano.it


È possibile consultare il seguente link: https://www.salute.gov.it/portale/medicinaliVeterinari/dettaglioNotizieMedicinaliVeterinari.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=5775 e scaricare, per accedere a istruzioni più dettagliate, l’Addendum al Manuale operativo, che prende in esame gli aspetti prettamente correlati alla registrazione dei trattamenti.


ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Alleva by Parmigiano Reggiano

Il Registro elettronico dei trattamenti oggi è un obbligo per tutti. Siamo pronti? - Ultima modifica: 2022-02-02T11:07:46+01:00 da Margherita di Vito

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome