L’Associazione regionale allevatori d’Abruzzo è capofila del costituendo gruppo operativo “Pastori custodi” nell’ambito del Pei (Partenariato europeo per l’innovazione), in tema di produttività e sostenibilità in agricoltura, per la realizzazione del progetto di cooperazione per l’innovazione denominato “Arrosticino d’Abruzzo Dop”.
Partner scientifico del progetto è l’Istituto zooprofilattico sperimentale di Teramo che, insieme ad alcune primarie aziende agricole e agroindustriali di trasformazione della carne di diverse province abruzzesi, ha l’obiettivo di predisporre un fascicolo scientifico sulle caratteristiche biologico-nutrizionali della carne ovina, in particolare dell’arrosticino.
L’iniziativa coincide con il percorso di certificazione europea del prodotto “Arrosticino d’Abruzzo Dop”, sensibilizzando le aziende a intraprendere o a migliorare la produzione della carne ovina per valorizzare il prodotto, la sostenibilità delle produzioni e la salvaguardia del paesaggio dei pascoli montani.
La valorizzazione dell’arrosticino con gli approfondimenti sulle qualità salutistiche e sulla sicurezza alimentare determina un passo avanti per la produttività e sostenibilità delle produzioni in direzione delle politiche europee del Farm2Fork e di Agenda 2030. Il partenariato, nei prossimi mesi, ha il compito di mettere a punto le corrette metodologie di allevamento che permettono di caratterizzare una linea produttiva appositamente testata per la produzione di carni ovine da utilizzare per l’arrosticino, valutarne la sicurezza microbiologica in funzione dei tempi e delle modalità di cottura e approfondire gli aspetti storici legati a questo tradizionale prodotto, patrimonio identitario della regione Abruzzo.
I risultati della sperimentazione saranno adeguatamente divulgati sul territorio regionale, in particolare ai portatori di interesse che costituiscono l’intera filiera produttiva, al fine di favorire in chiave moderna la valorizzazione in termini quali-quantitativi di un prodotto certamente sostenibile e caratterizzante il territorio regionale.
«L’arrosticino è da considerare a tutti gli effetti uno dei principali simboli della cultura alimentare e agropastorale abruzzese – ricorda il presidente di Ara Abruzzo e allevatore di pecore, Pietropaolo Martinelli – e si produce praticamente ovunque sul territorio regionale nonché fuori regione, ricorrendo massicciamente all’importazione di carni ovine dall’estero, più facili da reperire e lavorare».
Una questione identitaria e di trasparenza
«Il prodotto viene offerto ormai con diversi gradi di qualità e vive da molti anni a questa parte – ha aggiunto il presidente di Ara Abruzzo – un preoccupante fenomeno di massificazione che ne sta disperdendo le originarie caratteristiche organolettiche e culturali a vantaggio di una promiscuità dell’immagine stessa dell’arrosticino e di un cannibalismo commerciale che a breve ne determinerà la perdita dell’identità abruzzese e dei requisiti minimi di originalità».
È per questo, come ha aggiunto il direttore dell’Ara abruzzese, Francesco Cortesi, che l’Associazione regionale allevatori ha voluto impegnarsi in un’opera di tutela, tipizzazione e valorizzazione dell’autentico “Arrosticino d’Abruzzo” dapprima attraverso la registrazione del marchio collettivo, e oggi come capofila di un autorevole partenariato che, grazie al supporto del dipartimento regionale agricoltura, ha avviato il percorso tecnico e amministrativo che porterà alla Dop. In occasione della partenza del progetto è stato prodotto un piccolo video per sottolineare la natura straordinaria che rappresenta il contesto del progetto, iniziando un percorso comunicativo parallelo che affiancherà tutte le fasi dello stesso, visibile attraverso i canali social all’indirizzo: https://youtu.be/M2fRJ01dEZw.