Si è conclusa con un bilancio decisamente positivo la 25esima edizione del Seminario Sata Bovini, organizzata come sempre dall’Aral (Associazione regionale allevatori della Lombardia) a Padenghe sul Garda (Brescia): superiore alle aspettative la partecipazione in presenza, ma anche tanti collegamenti da remoto per questi due giorni di approfondimento tecnico, focalizzati in modo particolare sugli Eco-schemi 1 e 4 della nuova Pac 2023-27 e sulle ripercussioni per il comparto zootecnico, in linea con la strategia Farm to fork che richiede una riduzione significativa dell’uso degli antimicrobici. Emergenza, questa, sulla quale gli allevatori lombardi sono da tempo mobilitati tramite la sempre più diffusa adozione dell’asciutta selettiva.
Da questi presupposti è scaturito il filo conduttore della sostenibilità negli interventi di tutti i 16 relatori del Seminario. Per salvaguardare un settore fondamentale dell’economia nazionale non potrà, tuttavia, mai essere solo ambientale, etica e sociale, ma anche economica. «La sostenibilità è destinata a diventare un paradigma obbligato nel futuro della zootecnia lombarda – ha detto il presidente dell’Aral, Mauro Berticelli –. Non a caso abbiamo voluto mettere al centro questa parola, con tutte le sue possibili implicazioni, in quello che rimane un momento formativo importante per i tecnici del settore, non soltanto per quelli che orbitano nel sistema dell’Aral, ma anche per quelli privati che hanno partecipato numerosi al Seminario».
Il sistema allevatoriale lombardo, tramite la costante attività di ricerca dell’Aral, è, quindi, già in prima linea per rispondere non solo alle sempre più pressanti esigenze di compatibilità ambientale, ma anche alla domanda dei consumatori. Un contributo riconosciuto dal nuovo assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, in collegamento da Milano: «Il vostro lavoro è di cruciale importanza in una sfida che ci vede impegnati sulla sostenibilità e sulla difesa della nostra realtà agricola. Bisogna continuare a sostenere con iniziative come il vostro Seminario una filiera d’assoluta eccellenza che oggi è costantemente sotto la lente d’ingrandimento di un sistema comunitario che vede nella zootecnia un pericolo ambientale».
Nella prima giornata, organizzata in compartecipazione con il XIX Congresso Mci -Mastitis Council Italia ha tenuto banco il tema Come affrontare le sfide per la sostenibilità dell’allevamento da latte con una panoramica partita da un quadro sull’asciutta selettiva in Europa.
È tornato anche il tema della riduzione degli antibiotici in allevamento alla luce di quanto previsto dall’Eco-schema 1 a livello 1. Il livello 2 è stato, invece, affrontato dalla relazione Adesione al sistema Sqbna (Sistema di qualità nazionale per il benessere animale) e adozione del pascolo. Nel pomeriggio anche il focus su Innovazione, diagnostica e sostenibilità.
Venerdì 31 marzo la seconda giornata, moderata da Flavio Sommariva dell’Aral, si è concentrata sulla Gestione aziendale tra sostenibilità economica e rispetto dell’ambiente. Nel pomeriggio la conclusione con un approfondimento su L’attività di consulenza tra innovazione e sicurezza alimentare. «A un quarto di secolo dalla sua prima edizione, il Seminario Sata continua a mantenersi fedele al suo originario mandato – ha detto il direttore dell’Aral, Gianfranco Drigo –. Quello di aggiornare gli allevatori della prima regione zootecnica d’Italia sulle nuove opportunità di fare allevamento sostenibile, anche dal punto di vista economico, aumentando il livello di consapevolezza sia fra i tecnici che fra gli allevatori».
Le slide e le relazioni sono disponibili online con accesso libero sul sito Aral.