La sopravvivenza delle razze zootecniche autoctone, nel corso dell’ultimo secolo, è stata messa a rischio per via dei processi di industrializzazione e meccanizzazione dell’agricoltura. Per conservare e valorizzare i patrimoni genetici delle razze a limitata diffusione, il Libro genealogico (Lg) rappresenta uno strumento fondamentale. L’iscrizione al LG permette di effettuare anche studi relativi al miglioramento genetico di tali razze a rischio.
L’Italia costituisce uno dei principali bacini di risorse genetiche zootecniche sia per il numero di razze allevate sia per la diversità genetica che le caratterizza. Una razza bovina locale di estremo interesse è la Maremmana.
Al fine di verificare l’efficacia dello strumento Libro genealogico per la conservazione di razze autoctone e a limitata diffusione, l’Associazione Italiana Allevatori, in collaborazione con Anabic (Associazione nazionale allevatori bovini italiani da carne), il Cnr, alcune delle più prestigiose università italiane (Università Cattolica del Sacro Cuore e Università degli Studi della Tuscia), ha esplorato una mole importante di dati, raccolti per trentacinque anni nel Lg della razza bovina Maremmana. Grazie a questi dati, si sono potuti studiare parametri demografici e genetici quali: la numerosità effettiva della popolazione, l’evoluzione del numero e dimensioni delle mandrie e della tipologia degli allevamenti, la consanguineità e il progresso genetico.
I risultati ottenuti dallo studio hanno mostrato che lo strumento del Libro genealogico della popolazione di razza Maremmana è stato prezioso per recuperare la razza da una pericolosa diminuzione della popolazione, monitorare la diversità genetica e tenere sotto controllo la consanguineità.
Lo studio
Lo studio, pubblicato su Livestock Science, ha preso in esame oltre 64mila dati genealogici relativi alla razza locale Maremmana, raccolti in un periodo compreso tra il 1980 e il 2015. Lo scopo dell’indagine è stato analizzare l’efficacia dello strumento del Libro Genealogico per la valorizzazione delle capacità produttive, il mantenimento della diversità genetica e il controllo della consanguineità.
Il primo evidente effetto positivo dell’istituzione del Lg della razza Maremmana è stato sul numero dei capi puri inscritti, che è aumentato di 2,5 volte (probabilmente aiutato anche dalle politiche di conservazione dell’Europa) e quindi sul numero di animali ‘puri’, che è cresciuto del 55,85% passando da 4.849 a 10.984 capi.
Attraverso l’analisi dei dati si è potuto notare che la dimensione effettiva (cioè relativa ai soli capi che diventano riproduttori) della popolazione della razza Maremmana si sia ripresa da una situazione molto critica solo nell’ultimo periodo dell’arco temporale esplorato, raggiungendo una popolazione reale pari a 380 capi nel 2009.
Dai dati analizzati si è anche evidenziato che l’applicazione di un piano di selezione volto a migliorare le performance produttive della razza in termini di velocità di accrescimento e muscolosità, grazie ad una pressione di selezione calibrata e all’adozione di piani di accoppiamento ottimizzati, nonostante le ridotte dimensioni della popolazione, ha contribuito a tenere sotto controllo il tasso di consanguineità e a migliorare la composizione genetica della razza.
Considerazioni
La razza Maremmana, anche grazie al supporto del Lg, si sta riprendendo da un drammatico collo di bottiglia che ha visto la sua numerosità crollare a livelli elevati di rischio.
Il monitoraggio e la gestione della consanguineità restano un punto critico che richiede l’adozione di misure straordinarie potenzialmente legate all’utilizzo della genomica in grado di aiutare a superare- almeno in parte - le difficoltà legate alla raccolta dati in una popolazione, che vede nell’allevamento estensivo un tratto peculiare del suo modello produttivo.