Riflettori sui bovini italiani da carne, valorizzato un patrimonio unico

asta torelli razza Podolica
Sono gli allevatori della Calabria i maggiori acquirenti dei tori all’asta, seguìti da quelli della Basilicata, della Campania e della Puglia
A Laurenzana, in provincia di Potenza, ancora un successo per l’Asta dei Torelli di razza podolica

Si è svolta presso il Centro genetico di Laurenzana (Pz) la ventottesima edizione dell’asta dei torelli della razza Podolica, organizzata dall’Ara (Associazione regionale allevatori) della Basilicata e dall’Anabic (Associazione nazionale allevatori bovini italiani da carne). Una ventina i capi battuti all’asta cui hanno partecipato un nutrito numero di allevatori provenienti non solamente dala Basilicata, ma anche dalla Calabria, dalla Puglia e dalla Campania.

«Come ogni anno è stato un successo – ha commentato il presidente dell’Ara Basilicata, Palmino Ferramosca – grazie alla Regione Basilicata a dimostrazione del fatto che il Centro genetico è apprezzato perché contribuisce anche a migliorare il benessere animale».

I torelli venduti hanno raggiunto prezzi interessanti con il top-price di 4mila euro per un capo acquistato da un allevatore di Potenza; il maggior numero di capi all’asta se li sono aggiudicati gli allevatori della regione Calabria seguìti dalla Basilicata, dalla Campania e dalla Puglia.

«Siamo soddisfatti – afferma il direttore dell’Anabic, Stefano Pignani – perché quest’anno gli allevatori di Podolica hanno valorizzato con l’acquisto di quasi tutti i vitelli podolici presentati l’asta annuale nella quale, grazie al contributo del ministero dell’Agricoltura, vengono messi a disposizione i capi migliori della selezione effettuata presso il Centro Genetico di Anabic di Laurenzana con le valutazioni dei riproduttori maschi di razza Podolica».

La Podolica è una razza bovina autoctona italiana, gioiello di biodiversità delle regioni del Sud-Italia, come ha sottolineato sempre Pignani, da salvaguardare e migliorare nelle sue caratteristiche di rusticità, sostenibilità e versatilità e come valore per la tutela dell’ambiente e presidio dei territori. Per questo è necessario che il reddito degli allevatori sia garantito attraverso il miglioramento genetico, ma anche con un sostegno pubblico.

Riflettori sui bovini italiani da carne, valorizzato un patrimonio unico - Ultima modifica: 2024-06-13T11:27:27+02:00 da Barbara Gamberini

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