Eit Food, Negrini: Aia portavoce delle esigenze degli allevatori

Eit Food
Riccardo Negrini
L’Istituto europeo per l’innovazione e la tecnologia, Eit, attraverso Eit Food mira a collaborare con i consumatori per sviluppare nuove conoscenze, prodotti e servizi. Allo scopo di promuovere uno stile di vita più sano e sostenibile. Aia e Università di Torino sono gli unici partner italiani in questa iniziativa e Aia è anche l’unica associazione di allevatori presente

Eit Food è un’iniziativa di innovazione alimentare leader in Europa il cui scopo è rendere il sistema alimentare più sostenibile, sano e sicuro; è una delle otto “Comunità della conoscenza e dell’innovazione” istituite dall’Istituto europeo per l’innovazione e la tecnologia (Eit).
A sua volta l’Eit è un organismo, parte integrante di Horizon 2020, creato dall’Unione europea nel 2008 per rafforzare la capacità d’innovazione dell’Europa.
Le otto Comunità (le elenchiamo nel box) sostengono l’innovazione e lo spirito imprenditoriale ed esplorano nuove forme di collaborazione tra istruzione superiore, ricerca e imprese. Ciascuna Comunità dell’innovazione è impegnata alla ricerca di soluzioni per una sfida globale specifica: dal cambiamento climatico all’energia sostenibile, a una vita sana e un’alimentazione salutare.

Eit Food
Mettendo in relazione i consumatori con aziende, start-up, ricercatori e studenti di tutta Europa, Eit Food mira a migliorare la salute dei cittadini rendendo più consapevole e chiaro l’accesso agli alimenti di qualità. Ora, Riccardo Negrini (nella foto), direttore tecnico dell’Aia, spiega qual è il ruolo di Aia all’interno della piattaforma europea Eit Food.

Direttore Negrini, quali sono i punti cardine sui quali verte la piattaforma per l’innovazione e la tecnologia Eit Food alla quale Aia partecipa?
«Le quattro aree chiave della piattaforma sono: collaborazione nello sviluppo di tecnologie, prodotti e servizi innovativi nel campo dell’alimentazione, formazione in ambito scolastico e universitario per istruire e responsabilizzare nuovi esperti da inserire nel settore della produzione di cibo, supporto alle start-up e a imprenditori vocati all’innovazione e, infine, impegno pubblico e coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti nella filiera agricola e alimentare».

Quali i risultati?
«La piattaforma Eit Food ha realizzato nel 2019 oltre 35 progetti su prodotti innovativi e promosso 52 start-up relative all’agrifood business. Circa 525mila utilizzatori del sito web sono la prova dell’impatto dell’iniziativa a livello europeo».

Con quale scopo e compito Aia è entrata a far parte di Eit Food?
«L’Associazione italiana allevatori ha partecipato e vinto il bando europeo Eit con un gruppo composto di oltre 50 partner coinvolti nella ricerca, produzione e trasformazione di prodotti alimentari. L’Aia e l’Università di Torino sono gli unici partner italiani nel consorzio e Aia è anche l’unica associazione di allevatori presente. E’ quindi chiaro il suo ruolo strategico all’interno della piattaforma, sia in qualità di partner attivo nelle produzioni primarie di origine animale, sia come portavoce delle esigenze di ricerca e innovazione degli allevatori».

Eit Food

Eit Food intende sviluppare un rapporto sinergico con i consumatori al fine di renderli più consapevoli sulle proprie scelte di acquisto. In che modo?
«La generale tendenza del consumatore a farsi suggestionare dalle fake news in campo alimentare, che purtroppo spesso hanno un effetto dirompente e immediato rispetto a comunicazioni basate su dati scientificamente supportati, impone un maggiore e più efficace coinvolgimento dei cittadini nella conoscenza dei processi produttivi e sulle caratteristiche dei prodotti che giungono sulle tavole. Eit Food intende mettere in campo un’azione che deve partire dal dialogo costante con le famiglie, con i giovani consumatori già in età scolare, non delegando solo alle aziende di commercializzazione e ai canali strettamente pubblicitari il ruolo di divulgatori di informazioni, per quanto veritiere e corrette. Nello specifico delle produzioni di origine animale, una maggior conoscenza delle tecniche e pratiche utilizzate negli allevamenti può dare un deciso contributo alla fiducia del consumatore oltre che promuovere la trasparenza del settore intero».

Quindi lo scopo di tutte le attività di Eit Food è costruire un sistema alimentare collegato al consumatore. Cosa significa nello specifico?
«Salute degli uomini, salute e benessere degli animali e salute dell’ambiente vanno assolutamente di pari passo. L’obiettivo ‘One health’, ormai consolidato, impone di armonizzare le scelte che si fanno nel sistema alimentare mantenendo la priorità salute al primo posto. Per quanto riguarda il nostro Paese, che fa della distintività delle produzioni agroalimentari, del collegamento stretto tra i prodotti e i rispettivi territori, della provenienza, in molti casi, di animali simbolo della nostra ricca biodiversità, dei saldi punti di forza, ciò è estremamente importante. Comunicare tutto questo in modo efficace al consumatore è un dovere oltre che una necessità».

A che punto è la conoscenza e la consapevolezza del consumatore italiano su tematiche centrali per il settore zootecnico quali: l’utilizzo di additivi alimentari allo scopo di ridurre l’impiego dei farmaci in allevamento e le misure nel controllo degli alimenti nelle prime fasi della loro produzione atte ad assicurare la salute degli animali in allevamento specie per le malattie di natura infettiva?
«Accrescere ulteriormente la consapevolezza e conoscenza su queste tematiche è certamente una priorità. Aia e il Sistema Allevatori hanno dedicato numerosi incontri, soprattutto nell’ultimo biennio, a momenti di studio, divulgazione e riflessione sull’uso responsabile del farmaco e sull’antibioticoresistenza. Il mondo allevatoriale italiano è già pronto a fare la sua parte ma è fondamentale inquadrare il problema in un’ottica più ampia che non trascuri anche tematiche di leale e pari concorrenza sui mercati mondiali, di tenuta dei redditi e di maggior sinergia con le autorità sanitarie».

In che modo?
«Su temi delicati come questi non ci si può limitare a rincorrere o tamponare le emergenze né tantomeno operare in un quadro fortemente distorto da informazioni non corrette o parziali. Occorre una politica agricola comune fatta di trasparenza e rispetto delle regole, e soprattutto di tracciabilità e di valorizzazione dei prodotti di qualità. I consumatori sono, giustamente, sempre più attenti: tradirne la fiducia significa produrre un ‘effetto rifiuto’ che danneggia anche chi lavora correttamente».


Cosa sono Eit ed Eit Food

LE INIZIATIVE DELL’EIT, L’ISTITUTO EUROPEO DI INNOVAZIONE E TECNOLOGIA:
Promuove le sinergie e la cooperazione tra l’istruzione superiore, la ricerca e l’innovazione.
Contribuisce a una crescita economica sostenibile, alla competitività e all’imprenditorialità, rafforzando la capacità di innovazione degli Stati membri dell’Ue.
Affronta le principali sfide sociali cui deve far fronte l’Ue.
L’Eit ha istituito otto Comunità della conoscenza e dell’innovazione (Cci) e prevede di crearne altre due. Le otto Cci esistenti sono:
Cambiamenti climatici (Eit Climate).
Energia sostenibile (Eit InnoEnergy).
Tecnologie digitali (Eit Digital).
Vita sana e invecchiamento attivo (Eit Health).
Materie prime (Eit Raw Materials).
Alimenti per il futuro (Eit Food).
Trasporti urbani intelligenti, verdi e integrati (Eit Urban Mobility).
Industria manifatturiera europea (Eit Manufacturing).
Da quando è stato istituito, l’Eit ha provveduto, anche grazie alle Cci, a riunire più di mille partner provenienti da tutta Europa e non solo, sostenere oltre 300 start-up innovative, incubare più di 1.200 idee imprenditoriali e lanciare oltre 400 nuovi prodotti e servizi.
Oltre 1.200 studenti si sono finora laureati con programmi di studio dell’Eit a livello di laurea magistrale e di dottorato, mentre altri 5mila dovrebbero laurearsi entro il 2020.

GLI OBIETTIVI DI EIT FOOD:
Supportare la creazione di 350 start-up entro sette anni.
Formare oltre 10mila laureati con Master etichetta Eit e realizzare programmi per oltre sette anni.
Sviluppare 290 prodotti, servizi e processi entro il 2024.
Ridurre le emissioni di gas serra nel sistema alimentare europeo del 40% entro il 2030.
Per ottenere maggiori informazioni su Eit ed Eit Food si possono visitare i siti https://eit.europa.eu/eit-home ; https://eit.europa.eu/our-communities/eit-food

Eit Food, Negrini: Aia portavoce delle esigenze degli allevatori - Ultima modifica: 2020-01-21T14:58:05+01:00 da Laura Saggio

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