A Caserta, in una sala attrezzata per il pieno rispetto delle norme di prevenzione e sicurezza anti Covid-19 stabilite dalla Regione Campania e dal governo, si è tenuta a fine ottobre l’assemblea generale dei 16 delegati in rappresentanza dei 750 allevatori bufalini soci di Anasb, l’ente selezionatore della Razza Bufala Mediterranea Italiana.
Importante la partecipazione anche da parte degli enti istituzionali di riferimento: Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala campana Dop ed Aia a un incontro fondamentale per presentare i risultati di un anno di attività, raccogliere nuove idee e proposte al fine di pianificare e tracciare le attività del prossimo futuro. Significativa la presenza della Coldiretti, con i rappresentanti delle Federazioni di Caserta e Salerno.
Hanno aperto i lavori gli interventi di Nicola Palmieri, presidente dell’Associazione, e di Gabriele Di Vuolo, vicepresidente.
In particolare il presidente Palmieri ha sottolineato il percorso svolto durante un triennio di attività, evidenziando come il profondo rinnovamento dell’Associazione sia stato reso possibile grazie alla partecipazione diretta degli allevatori, alla passione e alla competenza espressa dai consiglieri e alla nuova gestione di Anasb. A tale proposito Il vicepresidente Di Vuolo ha illustrato l’andamento dei numeri e i risultati raggiunti da Anasb in questi anni che mostrano un incremento del 150% del numero degli allevatori associati e una continua crescita delle attività di assistenza negli allevamenti.
Una parte centrale dei lavori assembleari ha riguardato le novità tecniche finalizzate alle opportunità di crescita nel miglioramento genetico della Bufala Mediterranea Italiana, illustrate dal direttore Anasb Giacomo Bertolini che ha evidenziato il continuo incremento dei dati disponibili presenti nel data base di Anasb per le attività di miglioramento genetico che nel corso dell’anno 2020 ha registrato il superamento della soglia di un milione di anagrafiche.
Da parte sua, il direttore generale Aia Mauro Donda, nel sottolineare la significativa partecipazione ai lavori assembleari, “segno di interesse e di attenzione all’attività ed al percorso di crescita di Anasb e del settore bufalino”, ha rimarcato la grande validità della nuova progettualità tecnica di Anasb e – soffermandosi sul tema del miglioramento genetico della bufala - ha invitato gli allevatori e le Istituzioni a non farsi ingannare dal miraggio di facili scorciatoie ed apparenti semplificazioni. “Se vogliamo portare valore aggiunto agli allevatori senza disperdere ciò che di buono è stato fatto finora, è indispensabile lavorare con grande rigore e serietà perché fare qualità costa di più. I dati dei controlli funzionali sono utili solo se sono reali e validati, così come gli indici dei piani di miglioramento devono guardare avanti per preservare la distintività della razza e del latte di bufala, ma anche il benessere animale e l’impatto ambientale. Questi ultimi aspetti sono sempre più richiesti, sia dai caseifici sia dal mercato. Anzi, è possibile che tra qualche anno possano diventare requisiti indispensabili per vendere in Italia e nel mondo”. Nel concludere il proprio intervento, Donda ha affermato che “la stretta collaborazione tra Aia ed Anasb, pur con ruoli e funzioni diverse, mette a disposizione del settore bufalino le migliori competenze e professionalità per gli ambiziosi traguardi produttivi ed economico-commerciali che questo settore si merita”.
Il presidente Palmieri, preso atto con soddisfazione di quanto emerso nel corso dell’Assemblea, ha concluso i lavori sottolineando come il lavoro di squadra che si è concretizzato all’interno dell’Anasb possa diventare una modalità allargata a tutte le Istituzioni e gli Enti che sono interessati alle attività di miglioramento genetico e presupposto fondamentale per il conseguimento degli ambiziosi obiettivi dei prossimi anni.
Bufali, gli allevatori disegnano il futuro
I delegati dell’associazione Anasb in assemblea