Bovini Charolaise e Limousine, ecco le potenzialità in Veneto

bovini in Veneto
Bovini Charolaise e Limousine ecco le potenzialità in Veneto

Anacli (Associazione nazionale allevatori delle razze bovine Charolaise e Limousine Italiane), Ara (Associazione regionale allevatori) Veneto hanno incontrato, a inizio aprile, gli allevatori di bovini di razza Charolaise e Limousine della regione presso la Sala Assemblee dell’Ara Veneto di Vicenza. Un momento di confronto sul tema “Limousine e Charolaise Italiane: la genetica per una zootecnia sostenibile nell’ambito del Psrn” che si è aperto con Floriano De Franceschi, presidente di Ara Veneto, che ha sottolineato il difficile momento della zootecnia legato alle diverse congiunture internazionali, non ultima la guerra in Ucraina e la preoccupazione per la nuova proposta di direttiva europea che vorrebbe assimilare l’agricoltura all’industria per quanto concerne le emissioni estendendo a quasi tutti gli allevamenti pesanti oneri burocratici, «difficili da sostenere se non con un significativo aumento del prezzo riconosciuto ai produttori zootecnici».

Anacli, presentato il Libro genealogico

Il presidente di Anacli, Malko Gallone, ha posto l’accento sull’importanza di questa giornata che rientra in una visione del rapporto tra Anacli e i propri associati, con incontri sui singoli territori per comunicare le attività, i progetti portati avanti dall’Associazione e i risultati ottenuti, ma soprattutto ricevere dagli allevatori il necessario feedback. Stefano Saleppichi, direttore di Anacli, ha presentato “Il Libro genealogico delle razze Charolaise e Limousine Italiane” ricordando prima la storia di Anacli per poi descrivere il nuovo ruolo di Ente selezionatore (assegnato con il decreto legislativo n. 52 del 2018) e spiegando, inoltre, la specializzazione delle attività e l’affidamento della “Raccolta dati in allevamento” all’Aia (Associazione italiana allevatori) e alle Ara. Il direttore ha illustrato, quindi, alcuni aspetti dell’attuale gestione del Libro genealogico delle razze Charolaise e Limousine Italiane dando indicazioni anche sul nuovo Programma genetico che Anacli sta predisponendo.

I Progetti I-Beef 1 e 2 i risultati e le nuove attività

Maria Chiara Fabbri del dipartimento di Scienze e tecnologie agrarie, alimentari ambientali e forestali (Dagri) dell’Università di Firenze, partner di Anacli nella realizzazione delle attività progettuali, è intervenuta sul tema “Limousine e Charolaise: attività di miglioramento genetico nell’ambito dei progetti I-Beef 1 e 2”. Il Progetto I-Beef è stato presentato da Anacli nell’ambito della sottomisura 10–Biodiversità del Programma di sviluppo rurale nazionale.
Fabbri ha illustrato i risultati raggiunti nel Progetto I-Beef 1 riguardo la caratterizzazione genetica delle razze Charolaise e Limousine italiane, le attività di verifica e validazione di dati e delle informazioni, gli indici genetici e genomici che sono stati sviluppati con riferimento al benessere, alla riduzione dell’impatto ambientale e al miglioramento dell’efficienza riproduttiva.
Inoltre, ha mostrato le attività previste dal nuovo Progetto I-Beef 2 che Anacli sta realizzando insieme ad altri partner come, appunto, il Dagri, l’Istituto di biologia e biotecnologia agraria del Cnr e il dipartimento di Agronomia, animali, alimenti, risorse naturali e ambiente (Dafnae) dell’Università di Padova. In pratica, il Progetto I-Beef 2 riprende e prosegue quanto attivato nel corso del progetto I-Beef 1 con l’obiettivo di rendere strutturale l’evoluzione del sistema selettivo delle razze Limousine e Charolaise Italiane adattandolo a nuovi criteri di sostenibilità e adattabilità ambientale. Prosegue, inoltre, nell’attività di caratterizzazione e valorizzazione delle razze Calvana, Mucca Pisana, Pontremolese, Sarda, Sardo Bruna, Sardo Modicana includendo anche due razze da carne, quali l’Aberdeen Angus e Blonde d’Aquitaine.

Ridurre l’uso degli antibiotici obiettivo da raggiungere

Massimo De Marchi del Dafnae dell’Università di Padova ha descritto i risultati ottenuti in uno studio, da lui condotto, sull’utilizzo degli antibiotici nella fase d’ingrasso dei vitelloni di razza Charolaise e Limousine, sull’importanza, ai fini di una riduzione dei trattamenti antibiotici, di una corretta gestione aziendale, d’idonei spazi per gli animali e della riduzione degli stress anche durante il trasporto. De Marchi ha spiegato l’indice “Treatment Incidence 100” (TIx100) che misura il livello di trattamento antibiotico in un allevamento (calcolato negli allevamenti d’ingrasso e nel Progetto I-Beef 2 verrà calcolato su circa 20 allevamenti della linea vacca-vitello, iscritti al Libro genealogico delle razze Charolaise e Limousine, molti dei quali in regione Veneto). L’Indice di trattamento TIx100 sarà, quindi, messo in relazione con gli indici genetici Anacli per valutarne l’impatto su performance, riproduzione, funzionalità e resistenza alle malattie. I due direttori, Saleppichi per Anacli e Walter Luchetta per Arav, hanno dato la loro disponibilità a lavorare assieme per ottimizzare i servizi. In merito all’antibiotico-resistenza, il presidente di Anacli Gallone ha rimarcato come l’Italia detenga il primato dello standard sanitario più alto al mondo sottolineando come nell’allevamento vacca-vitello si faccia più prevenzione con specifici vaccini piuttosto che ricorrere all’uso di farmaci. «Noi di Anacli lavoriamo, da sempre, con l’obiettivo – ha concluso Gallone – di fornire un prodotto sano e sostenibile, nel rispetto del benessere animale».

Bovini Charolaise e Limousine, ecco le potenzialità in Veneto - Ultima modifica: 2022-04-28T08:49:19+02:00 da Lucia Berti

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