La data del 20 maggio è stata scelta come giornata simbolo, a livello planetario, per la tutela delle api e della loro biodiversità in un anno, il 2020, interamente dedicato al tema generale della Biodiversità. Così il 2020 vede la comunità scientifica interrogarsi anche su come tutelare il ruolo fondamentale delle api, insetti indispensabili per l’ecosistema e le attività agricole, dal ruolo irrinunciabile per l’impollinazione di molte specie vegetali alla produzione di alimenti e prodotti (si pensi alla pappa reale o alle cere) destinati all’alimentazione umana e alla sua cura.
Ricorda il presidente Aia Roberto Nocentini: “L’Italia è il quarto Paese a livello comunitario per consistenza di alveari, che sfiorano numericamente il milione e mezzo di unità. Una quota consistente, circa 390 mila, sono alveari stanziali e 556 mila ‘nomadi’, mentre gli altri si riconducono a apicoltori hobbistici e che producono per autoconsumo. L’esperienza tecnica di Aia in materia di gestione, elaborazione e raccolta dati nelle aziende zootecniche, come stiamo dimostrando anche con l’avanzamento del Progetto ‘Leo’ di livello europeo, può esser messa a disposizione del comparto apistico italiano”.
Le aziende apistiche italiane, afferma il direttore generale di Aia Roberto Maddé, “sono da considerare strategiche sia per il ruolo sociale e ambientale, si pensi alla loro funzione di indicatore ambientale, sia per il presidio dei territori, importanza accentuata anche considerando il cambiamento climatico. Non solo, la valorizzazione del prodotto dell’allevamento delle api deve rientrare nel più ampio progetto di difesa dell’agroalimentare made in Italy, per fornire ai consumatori ulteriori garanzie di qualità e tracciabilità di prodotti che, anche nel periodo di lockdown dell’emergenza sanitaria, ha visto ridisegnare le modalità di consumo di molti italiani facendo emergere una maggior attenzione alla produzione di origine nazionale”.
Api, riflettiamo su questo comparto vitale
Un invito per tutti dalla giornata mondiale delle api