Giovani e motivati. Appassionati a un mestiere, quello dell’allevatore, che troppo spesso viene sottovalutato da campagne ideologiche prive di fondamento.In questo gruppo di giovani allevatori, che il 26 novembre scorso hanno partecipato all’incontro di aggiornamento tecnico sulle nuove frontiere della selezione genetica negli allevamenti di bovine da latte, organizzato presso il Caseificio sociale Fior di Latte a Gaggio Montano (Bo) dall’Araer (Associazione regionale allevatori dell’Emilia-Romagna) in collaborazione con l’Anafibj (Associazione nazionaleallevatori della razza Frisona, Bruna e Jersey Italiana), la cosiddetta quota rosa era ben rappresentata.
I progressi negli indici sulla produzione di latte
Dopo l’introduzione del direttore dell’Araer, Claudio Bovo, l’intervento di Maurizio Marusi dell’Anafibj si è concentrato sull’evoluzione degli indici genetici elaborati dall’Associazione, ricordando i grandi passi avanti che negli ultimi anni hanno caratterizzato la selezione della razza Frisona per il latte destinato al Parmigiano Reggiano.
«Negli ultimi vent’anni – ha spiegato l’esperto – siamo passati da una produzione media di 27 kg/latte/die a 32/33 kg/latte/ die, con un aumento che non è stato solo quantitativo ma anche qualitativo, perché allo stesso tempo sono migliorati i titoli di grasso e proteine. Questo è il risultato di una migliore selezione che ci ha permesso anche di ottenere animali più resistenti alle malattie, alle mastiti in particolare con livelli di cellule somatiche in costante diminuzione. A questo dobbiamo aggiungere che proprio grazie al miglioramento genetico anche la fertilità delle vacche registra oggi un livello medio decisamente migliore».
L’elaborazione di nuovi indici genetici portata avanti dall’Anafibj, dopo quelli destinati ad aumentare la fertilità e l’aumento delle proteine nel latte, oggi si concentra molto sull’efficienza alimentare e lo stress termico, due parametri importanti che impattano sulle emissioni e sulla produzione di latte destinato alla caseificazione. «La raccolta dei dati è alla base del lavoro che l’Anafibj sta portando avanti sugli indici genetici – ha continuato Marusi – , anche se esistono alcune criticità, soprattutto legate all’aumento della consanguineità determinata dal progresso genetico. Si tratta di un aspetto sul quale stiamo lavorando».
Una nuova piattaforma informatica valorizza il potenziale genetico
Agli allevatori è stata presentata la piattaforma informatica Cattle Society (www. cattlesociety.com) realizzata da Stefano Noci per «facilitare lo scambio degli animali riducendo e ottimizzando i tempi –ha spiegato lo stesso Noci – e tutelando il loro stato sanitario dal momento che, grazie alle informazioni sul capo da acquistare disponibili sul sito, si evita l’eventuale movimentazione degli animali».
Da alcuni mesi l’Anafibj ha siglato un accordo in esclusiva con la società che ha realizzato la piattaforma per le razze Frisona, Bruna e Jersey Italiana il cui obiettivo è quello di fornire agli associati un servizio disponibile in tutta Italia in grado di valorizzare il potenziale genetico degli animali. «Cattle Society – ha detto Bovo – rappresenta un’innovazione senza precedenti che favorisce la crescita professionale degli allevatori e la possibilità di velocizzare operazioni altrimenti più laboriose. Il numero di allevatori iscritti alla piattaforma continua a crescere».
Davide Montanari dell’Araer ha illustrato il nuovo Catalogo Tori Sca (Servizi commerciali allevatori Emilia-Romagna) realizzato per aumentare l’offerta di prodotti destinati agli allevatori di bovini da latte
e da carne. «Oltre alla commercializzazione del seme, alla vendita di polizze assicurative agevolate e di prodotti per la stalla – ha sottolineato Bovo – oggi proponiamo ai nostri associati e a tutti gli allevatori uno strumento molto utile destinato al miglioramento della propria mandria. I nostri tecnicisono a disposizione di tutti per fornire informazioni e dare chiarimenti».