A seguito dell’assemblea generale dei soci dell’Associazione italiana allevatori, tenutasi di recente a Roma, che ha eletto gli organi sociali per il triennio 2022-2025, la prima seduta del comitato direttivo ha confermato alla presidenza dell’Aia, per il terzo mandato consecutivo, l’allevatore di bovini da carne della razza Limousine Roberto Nocentini, di Dicomano (Fi).
Alla vicepresidenza è stato confermato Claudio Destro. I lavori dell’assemblea di Aia sono stati coordinati dal direttore generale Mauro Donda.
Oltre a Nocentini, da poco riconfermato anche alla guida dell’Ara Toscana, del nuovo comitato direttivo Aia fanno parte Floriano De Franceschi (Veneto), Maurizio Garlappi (Emilia-Romagna), Mauro Berticelli (Lombardia), Johann Karl Berger (Bolzano), Fabio Mantovani (Lombardia), Claudio Destro (Lazio), Elia Dalmasso (Piemonte e Liguria), Pietro Laterza (Puglia), Davide Minicozzi (Campania e Molise) e Luciano Useli Bacchitta (Sardegna).
Prima di Roberto Nocentini, sono stati presidenti di Aia Roberto Calabresi (in carica dal 1944 al 1950), Mario Fratta (1951-1952), Tommaso Corsini (1952-1964), Carlo Venino (1964-1989), Palmiro Villa (1989-1998), Andrea Belloli (1998-2001), Nino Andena (2001-2013), Pietro Salcuni (2013-2016).
Nocentini ha ringraziato per la fiducia riposta i presidenti delle organizzazioni socie, gli organi sociali, i consiglieri uscenti, la direzione generale attuale e quella precedente, tutti i collaboratori che lo hanno affiancato anche nei suoi precedenti mandati. E ha detto: “Voglio ricordare che negli ultimi sei anni abbiamo posto le basi per l’Aia del futuro, completando tra l’altro la trasformazione del Sistema allevatori, con un lavoro di squadra intenso e condiviso. L’acquisizione di importanti progetti, come ad esempio Leo, la creazione di un’unica piattaforma informatica di digitalizzazione dei dati degli allevamenti, ci consentirà di continuare a lavorare per una zootecnia sostenibile, rispettosa del benessere animale, garanzia dei prodotti d’eccellenza del Made in Italy agroalimentare e che tutela il ricco patrimonio di biodiversità dei nostri territori”.
E rivolto al presidente Coldiretti Ettore Prandini e al segretario generale Vincenzo Gesmundo, presenti in assemblea, Nocentini ha sottolineato che “Aia sta continuando ad affrontare tanti problemi, più che altro eredità del passato, ma anche alcuni nuovi, con la consapevolezza che nei prossimi tre-quattro anni ci si giocherà il futuro”.
I rappresentanti della Coldiretti hanno risposto con un messaggio di forte vicinanza alle organizzazioni allevatoriali facenti capo ad Aia: Gesmundo e Prandini hanno sottolineato “il ruolo fondamentale degli allevatori italiani nella società italiana: hanno la responsabilità di difendere il modello unico al mondo costituito dalla nostra zootecnia, che è distintiva e ai vertici continentali per sostenibilità e qualità delle produzioni che derivano dall’allevamento”.
Piemonte, Lombardia, Calabria
Al dibattito in assemblea hanno partecipato, fra gli altri, diversi esponenti del sistema allevatori regionale. Fra questi:
- il consigliere uscente Roberto Chialva, che ha terminato la sua lunga esperienza nel sistema allevatoriale passando il testimone al giovanissimo allevatore piemontese Elia Dalmasso, cogliendo l’occasione per ringraziare tutti per il supporto ricevuto soprattutto nel difficile passaggio della riorganizzazione territoriale;
- Fabio Mantovani, allevatore lombardo, in rappresentanza dell’Aral: “Il Sistema allevatori, guidato da Aia, dovrà avere un ruolo trainante nel contrasto all’avanzata delle ipotesi di commercializzazione di cibi sintetici, alcuni anche di origine zootecnica, nel nostro Paese”;
- Michele Colucci, neo-presidente dell’Ara Calabria, che ha ricordato quanto l’associazione stia facendo per la valorizzazione della carne di bovini podolici e le importanti sinergie con altre Ara, in primis quella della Basilicata, per la promozione del Caciocavallo podolico, oltre a quelle con le Ana interessate; collaborazioni avanzate, ha aggiunto, sono inoltre in campo con altri enti ed istituzioni locali, quali ad esempio quelle con il parco del Pollino e i parchi regionali.
Gli interventi di Coldiretti
All’assemblea Vincenzo Gesmundo ha rimarcato l’importanza di condurre assieme, nei prossimi mesi, a partire dai mercati contadini e nelle piazze delle principali città italiane, una battaglia senza quartiere contro l’entrata e la diffusione di latte e carne sintetici, prodotti in laboratorio, i cosiddetti cibi Frankenstein, sulle tavole del nostro Paese. “Un fenomeno che è già comparso in altre parti del mondo, dagli Stati Uniti all’Indonesia e che purtroppo non è più fantascienza. Cibi nati in laboratorio spacciati come carni o lattiero caseari ‘convenzionali’ vanno rifiutati con determinazione, pena la sopravvivenza non solo della zootecnia ma anche di tutta l’agricoltura italiana, per non parlare delle gravi ripercussioni sulla dieta e sulla salute delle persone, tuttora incognite”.
Da parte sua Ettore Prandini ha sottolineato: “L’aumento dei prezzi scatenato dalla guerra in Ucraina costerà nel 2022 alle famiglie italiane quasi 9 miliardi di euro soltanto per la spesa alimentare, a causa dell’effetto dell’inflazione che colpisce soprattutto le categorie più deboli. Uno dei nostri principali obiettivi in questa fase è far aumentare il grado di autosufficienza dell’Italia per il maggior numero di comparti dell’agroalimentare, e la zootecnia può dare il suo fondamentale contributo, in un momento delicato per il Paese”.