L’Associazione regionale allevatori (Ara) Basilicata, nell’ambito del trasferimento delle conoscenze agli allevatori ha organizzato, presso la sede di Potenza, un incontro tecnico su una malattia provocata dal virus West Nile, la febbre del Nilo occidentale, trasmessa principalmente da zanzare all’uomo e altri animali che fungono da serbatoi. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri.
La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave.
All’incontro hanno partecipato come relatori Vincenzo Veneziano, docente dell’università degli studi di Napoli – Federico II, che ha parlato della West Nile disease e del controllo dei vettori e Gerardo Salvatore dell’Ufficio prevenzione sanità umana, veterinaria e sicurezza alimentare della Regione Basilicata, che ha dato delucidazioni sulla situazione della malattia in Basilicata. A moderare l’incontro Giovanni Oliveto, capo del servizio veterinario dell’Ara.
Le conclusioni sono state affidate al direttore dell’Ara Basilicata, Franco Carbone. «Gli allevatori hanno ascoltato con interesse e partecipazione le relazioni – ha ricordato Carbone - e alla fine del dibattito è emerso che la West Nile è sì un’emergenza sanitaria da monitorare e controllare soprattutto mediante campagne vaccinali mirate, ma nello stesso tempo non va creato un allarmismo eccessivo, in quanto la situazione ad oggi è sotto controllo e monitorata costantemente dai veterinari pubblici e privati».








