Parmigiano Reggiano, l’export supera le vendite interne

Il consorzio ha diffuso i dati delle esportazioni nei primi otto mesi del 2025: le vendite all’estero del formaggio dop superano per la prima volta quelle effettuate in Italia. E i dazi Usa, afferma Bertinelli, non impensieriscono

 

Il Parmigiano Reggiano, affermano dal consorzio, è un prodotto sempre più internazionale. Infatti i dati export dei primi otto mesi del 2025 evidenziano come la quota export abbia superato per la prima volta le vendite in Italia, attestandosi al 53,2% (pari a 49.030 t.), con una crescita del +2,7% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Risultati particolarmente positivi sui tre principali mercati extra-Ue: Usa (10.771 tonnellate, +3,1%), primo mercato estero della Dop, Regno Unito (5.608 t., +10,4%) e Canada (2.482 t., +12,9%). Note positive anche per Norvegia (386 t., +11,3%) e Svezia (1.621 t., +7,9%), Paesi molto promettenti.

In leggera flessione Francia (9.864 t., -0,7%) e Germania (6.709 t., -1,3%), rispettivamente secondo e terzo mercato estero della Dop: dopo un 2024 eccezionale (rispettivamente +9,1% e +13,3%), le vendite hanno registrato una stabilizzazione.

Questa Dop, spiegano ancora dal consorzio, “è sempre più riconosciuta come un brand iconico globale, pronto ad affrontare gli ostacoli posti da mercati estremamente vasti, ricchi di prodotti d’imitazione e caratterizzati da una marcata confusione al momento dell’acquisto. Il Consorzio sta lavorando assiduamente per valorizzarne le distintività, fornendo al consumatore più informazioni sulle sue caratteristiche: la stagionatura, la provenienza, il processo produttivo e il gusto, tutti particolari che offrono l’opportunità di differenziarsi dai concorrenti”.

«Il 2025 segna una tappa storica per il Parmigiano Reggiano», ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio. «Nei primi otto mesi dell’anno l’export ha superato per la prima volta le vendite sul mercato interno, raggiungendo il 53,2% del totale. Stati Uniti, Regno Unito e Canada trainano questa crescita con incrementi a doppia cifra, confermando la nostra Dop come un brand globale capace di distinguersi anche in contesti competitivi e ricchi di imitazioni. Sono risultati che premiano l’impegno del Consorzio nel valorizzare le caratteristiche uniche del Parmigiano Reggiano e nel trasmettere l’identità della Dop a consumatori sempre più attenti e consapevoli».

A proposito in particolare delle esportazioni negli Stati Uniti, ai microfoni della Rai il presidente del consorzio ha sottolineato che oggi il Parmigiano Reggiano rappresenta negli Usa l’8% del totale dei formaggi a pasta dura, dei parmesan. “Cosa vuol dire questo? Che andiamo bene, ma che possiamo crescere ancora tanto”.

E in merito all’eventualità che la novità dei dazi possa mettere in discussione il successo commerciale della dop sul mercato statunitense, Bertinelli ha spiegato: “I dazi non ci creano problemi perché oggi il Parmigiano Reggiano paga quello che ha sempre pagato dal 1964: un 15%. Cosa ci crea problemi? Un dollaro debole e un’inflazione che negli Stati Uniti, in seguito ai dazi generalizzati su tutti i prodotti che gli americani importeranno, arriverà al 4%”.

Parmigiano Reggiano, l’export supera le vendite interne - Ultima modifica: 2025-10-05T20:41:11+02:00 da Giorgio Setti

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