Continua la lotta contro la diffusione della Psa (Peste suina africana) in Lombardia. Le parole d’ordine sono contenimento dei cinghiali e rispetto delle misure di biosicurezza negli allevamenti, ma un calo nella diffusione del virus fa ritenere possibile una riduzione delle zone di restrizione.
Tanto che il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha firmato l'11 settembre una nuova Ordinanza sulla Psa con la quale la Regione Lombardia recepisce i contenuti delle Ordinanze n. 3 e n. 4 del c ommissario straordinario alla Psa Giovanni Filippini che il prossimo 17 settembre presenterà ufficialmente una richiesta in tal senso a Bruxelles.
«Questo documento – come ha spiegato Fontana – contiene regole e indicazioni fondamentali per proseguire nelle azioni di contenimento del cinghiale, principale vettore di questo virus che, innocuo per l’uomo, colpisce gli allevamenti suini. L’Ordinanza ribadisce inoltre l’importanza di una corretta applicazione delle misure di biosicurezza come strumento essenziale per impedire l’accesso della malattia negli allevamenti domestici».
Il virus della Psa sembra circolare meno
Dopo aver colpito duramente negli ultimi anni il settore zootecnico lombardo, in particolare in provincia di Pavia, la circolazione del virus nei selvatici si è fortemente ridotta, grazie soprattutto alle azioni di contenimento e rimozione delle carcasse di cinghiale, unite al rafforzamento delle misure di biosicurezza negli allevamenti.
Questo fatto, sommato all’assenza di casi positivi negli allevamenti da ottobre 2024, porterà nei prossimi giorni il Commissario Filippini a richiedere alla Commissione europea la revisione delle zone di restrizione che attualmente sono in vigore in diverse province lombarde.
«L’azione coordinata tra Regione, Ministero e struttura commissariale - conclude il presidente Fontana – si è dimostrata nel tempo sempre più efficace. Guardiamo quindi con fiducia ai prossimi passi, senza dimenticare che la guardia non deve essere abbassata».
Boccata di ossigeno per la suinicoltura
L’allentamento delle restrizioni rappresenterebbe una misura chiave per il futuro di circa 300 allevamenti lombardi, che al momento si trovano nelle aree soggette alle limitazioni. È quanto afferma la Coldiretti regionale sulla base dei dati del bollettino nazionale, accogliendo positivamente le parole dell’assessore Beduschi che ha reso noto come il prossimo 17 settembre, il Commissario straordinario per la Peste suina africana Filippini presenterà alla Commissione europea la richiesta di riduzione delle zone di restrizione in Lombardia.
«Una misura auspicata – continua Coldiretti Lombardia – per ridare un orizzonte di prospettiva agli allevatori che, a livello produttivo e commerciale, continuano a subire gli effetti della crisi scatenata dal propagarsi del virus della Psa. Un’emergenza innescata dalla diffusione incontrollata della fauna selvatica, in particolare dei cinghiali, che rappresenta il principale vettore di diffusione della malattia, di fronte alla quale i suinicoltori hanno ulteriormente incrementato i livelli di biosicurezza aziendale nel tentativo di difendere i propri animali».