Prezzi Bmti, nuovi rialzi per latte spot e Parmigiano Reggiano

Nuovo rincaro per i listini del latte spot secondo le rilevazioni di Camere di Commercio e Borse Merci elaborate dalla Bmti (Borsa merci telematica italiana) nella settimana che va dal 23 al 28 giugno 2025. In particolare, i prezzi presso la piazza di Milano mettono a segno un ulteriore aumento settimanale di 20 €/t, salendo a 647,5 €/t.

L’aumento è alimentato da una domanda sostenuta in tutto il Paese, favorita da temperature che stanno agevolando l’avvio della stagione turistica e da un maggiore consumo di formaggi freschi.

A questo si somma la ridotta disponibilità di latte a livello europeo, con la Germania in prima linea a causa delle persistenti difficoltà produttive dovute alla diffusione della blue tongue. Parallelamente, una severa siccità sta interessando l’Europa orientale e centro-settentrionale, colpendo anche una buona parte del territorio tedesco.

Si accentua la crescita cu base annua che raggiunge il +20%. In rialzo anche la piazza di Verona con il prezzo che si attesta a 660 €/t.  Si registrano nuovi aumenti anche per il latte di importazione, sia di origine tedesca che francese. Il divario a favore del prodotto nazionale resta ampiamente positivo, pari a 52,5 €/t. Crescono anche i listini del latte biologico, quotato 692,5 €/t presso la piazza lombarda e 765 €/t presso quella veneta.

Burro/crema di latte

Seconda settimana consecutiva di stabilità per il comparto del burro. Nello specifico, le quotazioni del prodotto pastorizzato presso la piazza di Milano non si muovono dai 5,40 €/kg, in aumento su base annua del +10%. Andamento analogo per il prodotto presso la piazza di Mantova, attestato su 5,50 €/kg. Invariati anche i prezzi all’ingrosso dello zangolato presso la piazza di Milano. In controtendenza la crema di latte che si porta a 3,64 €/kg, 8 centesimi in più su base settimanale. Sul fronte europeo, sostanziale stabilità per il burro di Kempten (Germania) e il Verse Boter olandese, entrambi sulla soglia dei 7,5 €/kg. Ulteriore aumento per il prodotto francese che arriva a toccare i 7,7 €/kg.

Grana Padano

Ulteriore settimana all’insegna della stabilità per il comparto del Grana Padano. In particolare, le quotazioni dello stagionato 9 mesi presso la piazza di Milano restano agganciate ai 10,93 €/kg, valore in corso da fine marzo. I prezzi restano più elevati del +14% rispetto allo scorso anno. Si afferma l’invariato anche per le piazze di Verona, Mantova e Cremona. Limitate le variazioni registrate per i listini dei principali formaggi monitorati dalla Commissione Europea.

Parmigiano Reggiano

Prosegue la salita dei listini del Parmigiano Reggiano. In particolare, il prezzo dello stagionato 12 mesi presso la piazza di Parma archivia un aumento di 5 centesimi, attestandosi sui 13,25 €/kg, valore record per questa piazza. Incremento più marcato per lo stagionato 24 mesi che si porta a 15,68 €/kg. I rincari sono dipesi dalla buona performance della domanda. In crescita anche i listini nelle altre piazze principali con l’eccezione di Reggio-Emilia. Restano marcati i rincari annui, con punte vicine al +30%.

Pecorino Romano

Ancora nessuna novità significativa per il comparto del Pecorino Romano. In particolare, il prezzo dello stagionato 5 mesi sulla piazza di Milano si conferma sui 12,13 €/kg, a conferma di una stabilità che si protrae da diversi mesi. Invariata la quotazione del prodotto stagionato 8 mesi, pari a 12,35 €/kg.

Bovini da macello

Seconda settimana consecutiva di stabilità nel comparto dei bovini. Tra i principali capi, i prezzi all’ingrosso dei vitelloni Charolaise restano ancorati a 4,37 €/kg presso la piazza di Mantova e 4,48 €/kg presso quella di Modena. Assenza di variazioni anche per la razza Limousine e gli incroci nazionali. Fanno eccezione i bovini da ristallo che raggiungono 5,865 €/kg, in aumento di 10 centesimi su base settimanale. Restano abbondantemente positivi le variazioni annue con picchi del +45% per i bovini da ristallo. Dopo più di un mese di stabilità, tornano a crescere, invece, i listini dei vitelli a carne bianca, quotati 6,92 €/kg presso la piazza lombarda e 7,15 €/kg presso quella emiliana.

Suini

Si interrompe la recente serie di aumenti nel comparto suinicolo. La CUN di settore ha infatti emesso il “non formulato”, il secondo dall’inizio dell’anno dopo quello rilevato nella settimana dal 5 al 10 maggio. Un esito che conferma la fase di incertezza che continua a pesare sul mercato. Sul fronte internazionale, gli andamenti risultano contrastanti a seconda delle piazze di riferimento e dei prodotti.

Dopo il passo indietro della scorsa seduta tornano ad aumentare i prezzi dei tagli di carne suina fresca. In particolare, il lombo Padova e il lombo Bologna salgono rispettivamente a 4,10 €/kg e 3,70 €/kg. In aumento anche il busto con coppa. In controtendenza la coppa fresca che resta ferma a 4,90 €/kg. Tra gli altri tagli, si afferma l’invariato per le cosce suine Dop mentre avanzano le cosce non-Dop, quotate 4,71 €/kg (taglio pesante).

Dopo una prolungata fase di stabilità, intervallata da momenti di rialzi, torna il segno “meno” sia per la spalla fresca disossata che la pancetta fresca squadrata, quotate rispettivamente 3,69 €/kg e 4,74 €/kg. Prevale l’invariato sui principali mercati europei dei tagli.