Bmti, cedono i listini del latte spot, rialzi per burro, bovini e suini Dop

Dopo la pausa della settimana precedente spunta il segno “meno” per i listini del latte spot sulla piazza di Milano, segnando una variazione che era stata osservata l’ultima volta a fine aprile. In particolare, i prezzi ripiegano sui 650 €/t, 2,50 €/t in meno su base settimanale. Si mantiene comunque ampia la crescita annua, pari al +23%. Stabile, invece, il latte spot quotato a Verona che si conferma sui 660 €/t. Rinnovata stabilità per i listini del latte di importazione quotato a Milano, con il differenziale di prezzo a favore del latte spot nazionale che scende a 7,5 €/t dai 10 €/t della settimana precedente. Invariato anche il latte biologico sia per la piazza di Milano che per quella di Verona.

Burro/crema di latte

Nuova settimana all’insegna del rialzo per il comparto del burro. Nel dettaglio, i prezzi all’ingrosso del burro pastorizzato quotato a Milano raggiugono i 6,30 €/kg, in aumento di 5 centesimi rispetto alla settimana precedente. Identico aumento per il burro sulla piazza di Mantova che raggiunge i 6,40 €/kg. Rispetto allo scorso anno il rincaro tocca un +120%.  Anche lo zangolato quotato a Milano archivia ulteriori 5 centesimi mentre i prezzi della crema di latte restano fermi a 4,06 €/kg.  A livello continentale, battuta d’arresto sia per il burro quotato a Kempten che per il Verse Boter nel mercato olandese, quotati rispettivamente 8,07 €/kg e 8 €/kg.

Grana Padano

Si mantiene improntato alla stabilità il comparto del Grana Padano.  Lo stagionato 9 mesi quotato a Milano resta agganciato a 10,18 €/kg della settimana precedente.  Si conferma al +16% l’aumento rispetto allo scorso anno. Prevale l’invariato anche presso le piazze di Mantova e Verona. Fanno eccezione le stagionature più brevi della piazza di Cremona che avanzano di 5 centesimi. Relativamente ai formaggi monitorati dalla Commissione Europea si registra una sostanziale stabilità per il Cheddar e l’Edam. Ritocco al rialzo per il Gouda (+1,8% su base settimanale) mentre arretra l’Emmental (-5%).  Sul fronte della produzione, i dati rilasciati dal Consorzio per la Tutela del Grana Padano indicano che per il periodo gennaio-agosto dell’anno sono state prodotte 3,9 milioni di forme, in crescita del +2,7% su base annua e, al contempo, il livello più elevato degli ultimi 5 anni.

Parmigiano Reggiano

Segno “più” nel comparto del Parmigiano Reggiano.  I prezzi all’ingrosso dello stagionato 12 mesi quotato presso la Borsa Merci di Parma mettono a segno un rincaro di 10 centesimi raggiugendo 11,43 €/kg. Stesso andamento per lo stagionato 24 mesi che si porta sui 12,88 €/kg. Continua ad accentuarsi il rincaro su base annua, più marcato per le stagionature più brevi: +16% la variazione per il 12 mesi a fronte del +11% del 24 mesi. In crescita anche le altre principali piazze di scambio.

Pecorino Romano

Prosegue il periodo di stabilità per i listini del Pecorino Romano. In particolare, presso la piazza di Milano, lo stagionato 5 mesi conferma i 12,03 €/kg della settimana precedente. Il ribasso annuo rimane attestato su un -7,5%. Senza variazioni anche il prodotto con 8 mesi di stagionatura, quotato 12,25 €/kg.

Bovini da macello

Guadagna ulteriore terreno il comparto dei bovini quotati presso la piazza di Mantova. Tra i principali capi, i listini dei vitelloni Charolaise si attestano sui 3,71 €/kg, in aumento di 3 centesimi su base settimanale. In crescita anche la razza Limousine e gli incroci nazionali, quotati rispettivamente 4,02 €/kg e 3,25 €/kg.  Non si rilevano, invece, variazioni nella piazza di Modena. Relativamente ai vitelli a carne bianca si osservano rincari limitatamente alla sola piazza di Mantova.

Suini

Sopraggiungono nuovi record nel comparto dei suini. In particolare, il prezzo della categoria 160-176 kg quotata alla CUN raggiunge i 2,347 €/kg, scavalcando quindi il massimo storico di 2,329 €/kg di inizio novembre 2023.  Continua a pesare la scarsità di offerta rispetto alla domanda di capi.  Incremento di pari dimensioni per il circuito non DOP, con il prezzo della categoria 160-176 kg che tocca quota 2,139 €/kg. Risultano diversificati gli andamenti sul versante dei mercati esteri.

I nuovi rincari dei suini non si sono però trasmessi ai tagli di carne suina fresca da macelleria che, al contrario, arretrano rispetto alla settimana precedente. In particolare, perdono 10 centesimi sia il lombo Bologna che il lombo Padova, che tuttavia restano su valori storicamente elevati. In calo anche il busto con coppa e coppa fresca, quotati rispettivamente 5,30 €/kg e 5,90 €/kg. Si registrano, invece aumenti per le cosce suine Dop con il taglio pesante che raggiunge il record di 6,43 €/kg. In crescita anche le cosce suine non Dop. Tra gli altri tagli cresce il prezzo della spalla fresca disossata e della pancetta fresca squadrata, quest’ultima attestata sul record di 5,76 €/kg. In netto calo, invece, la coppa fresca refilata che scende a 7,15 €/kg dai 7,40 €/kg della precedente seduta.  Prevale la stabilità sul fronte estero con presenza di qualche segno “meno”.