Listini Bmti, in aumento latte spot, burro e Parmigiano Reggiano

Seconda settimana consecutiva di rialzi per i listini del latte spot di origine nazionale in base alle elaborazioni di Bmti (Borsa merci telematica italiana) sull’andamento dei prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Camere di Commercio e Borse Merci nella settimana che va dal 13 al 17 maggio 2024 (vedi anche qui per la settimana precedente)

In particolare, sulla piazza di Milano i prezzi raggiungono i 467,50 €/t, 30 €/t in più rispetto alla settimana precedente, grazie a una domanda vivace. Si accentua l’aumento su base annua, pari ora a +8,2%.

Bmti indica rincari anche per il latte spot quotato sulla piazza di Verona, attestato sui 475 €/t (+4,4%). In rialzo anche i listini del latte di importazione, sia francese che tedesco, con il differenziale di prezzo a favore del latte spot nazionale che sale però a 32,50 €/t contro i 17,50 €/t della settimana precedente.

In lieve aumento anche il latte biologico sulla piazza di Milano mentre resta immobile il prezzo del prodotto quotato a Verona. Intanto, a livello continentale, i dati rilasciati dal Milk Market observatory della Commissione europea indicano una sostanziale stabilità dei prezzi del latte alla stalla a marzo, con una leggera variazione del -0,2% rispetto a febbraio.

Burro e crema di latte, valore in crescita

Settimana all’insegna del “più” anche per il comparto del burro. Nel dettaglio, il burro pastorizzato quotato a Milano si porta sui 4,08 €/kg, in aumento di 5 centesimi su base settimanale. Su base annua il confronto registra un rincaro del +47%. Si muove nella stessa direzione il burro quotato a Mantova che si attesta sui 4,15 €/kg a fronte di un divario annuo del +48%.  Aumenti si riscontrano anche per i listini dello zangolato e della crema di latte nazionale, quotati rispettivamente 3,88 €/kg e 2,76 €/kg. A livello continentale, avanza il Verse Boter nel mercato olandese (+2,7%) mentre resta sostanzialmente stabile il burro di centrifuga di Kempten (+0,9%).

Grana Padano, stabili le quotazioni

Ancora stabilità per i listini del Grana Padano quotato a Milano. In particolare, secondo le elaborazioni di Bmti lo stagionato 9 mesi resta fermo sui 9,43 €/kg della settimana precedente. Si mantiene positivo il confronto anno su anno, pari a +6,2%. Assenza di variazioni anche per la piazza di Mantova mentre crescono in misura lieve le stagionature più lunghe quotate presso le piazze di Cremona e Verona. Per quanto riguarda i formaggi monitorati dalla Commissione Europea, si riscontra una sostanziale stabilità per il Cheddar e il Gouda mentre guadagna terreno l’Emmental (+6%). Cenni di cali invece per l’Edam (-1,4%).

Parmigiano Reggiano, prezzo in rialzo

Secondo la Bmti torna il segno “più” per i listini del Parmigiano Reggiano quotato a Parma dopo due settimane di stabilità. Nel dettaglio, lo stagionato 12 mesi archivia un rialzo di 5 centesimi, portandosi sui 10,80 €/kg. Aumento della stessa identità per lo stagionato 24 mesi, quotato 12,23 €/kg.  Su base annua, il divario resta positivo tranne per le forme stagionate 30 mesi. Si registrano rincari anche presso la piazza di Reggio-Emilia mentre si afferma l’invariato per Modena, Milano, Mantova.

Pecorino Romano, listini fermi

Nuova settimana di calma piatta per i listini del Pecorino Romano. In particolare, presso la piazza di Milano, il prodotto conferma i 12,25 €/kg. Il divario rispetto allo scorso anno non si muove dal -12,8%.

Bmti per i bovini da macello, prezzi in lieve calo

Dopo un mese di immobilità, i dati della Bmti indicano qualche segno “meno” nel comparto dei bovini. In particolare, i prezzi dei vitelloni di razza Charolaise perdono 5 centesimi a Mantova e 4 centesimi a Modena, attestandosi rispettivamente a 3,63 €/kg e a 3,71 €/kg. Giù anche i prezzi della razza Limousine e degli incroci nazionali quotati presso la piazza lombarda mentre restano fermi i rispettivi listini presso la piazza emiliana. Andamento analogo per i vitelli a carne bianca che scendono a 5,77 €/kg presso la piazza di Mantova. Su base annua, prevale il segno “più” per i bovini mentre si conferma negativo il divario annuo per i vitelli a carne bianca.

Suini, prezzi in calo

Prosegue la fase di discesa dei prezzi nel comparto dei suini. In particolare, il prezzo medio della categoria 160-176 kg quotata alla Cun di settore si porta a 1,956 €/kg, in calo di 2,5 centesimi rispetto alla seduta precedente, in virtù della debolezza dei consumi. Cala, in misura più marcata, anche il circuito non tutelati, con il divario a favore dei Dop che è ulteriormente salito sul valore record di 0,247 €/kg (categoria 160-176 kg). Andamento contrastato sul fronte estero, con alcune piazze ferme sui valori della settimana precedente ed altre in flessione.

Relativamente al comparto dei tagli suini freschi da macelleria, si registra una sostanziale stabilità tranne per la coppa fresca con osso che archivia un rincaro di 10 centesimi portandosi sui 5,35 €/kg. Nuovo calo per le cosce smarchiate con il taglio pesante che ripiega sui 4,44 €/kg. Tra gli altri tagli si segnala il rincaro della coppa fresca refilata e della pancetta fresca mentre arretrano la spalla fresca disossata e il trito.  Prevale la stabilità a livello continentale.