«I risultati del 2022 confermano l'Aral quale punto di riferimento per tutto il sistema zootecnico lombardo: il bagaglio di esperienze e il patrimonio di competenze maturato fino a oggi ha permesso di offrire ai nostri soci servizi di elevata qualità, accompagnandoli in quel percorso di crescita e miglioramento necessario a costruire una zootecnia al passo con le esigenze di un mercato e di una società sempre più consapevoli degli aspetti legati alla sostenibilità dei processi».
Questo il messaggio lanciato dal presidente dell’Aral (Associazione regionale allevatori Lombardia), Mauro Berticelli, ai delegati territoriali riuniti in assemblea generale al Centro Fiera del Garda di Montichiari per il via libera al consuntivo 2022 ed al previsionale 2023, approvati all’unanimità. Con lui il direttore generale, Gianfranco Drigo, e i consiglieri del direttivo, oltre a vari ospiti: dal presidente di Coldiretti Lombardia, Paolo Carra, fino al direttore generale dell'Aia (Associazione italiana allevaotori), Mauro Donda.
«Il nostro è un sistema e come tale dobbiamo muoverci – ha detto Donda –. Non c’è alternativa ad un modello che dobbiamo riscoprire per le sue grandi potenzialità, come quelle ad esempio concretizzate da fiori all’occhiello come il Progetto Leo, la grande banca dati della zootecnia italiana che ha ricevuto forti riscontri ed apprezzamenti positivi non solo dal mondo allevatoriale ma anche da numerosi altri settori della società e dell’economia. Un passaggio che ci consente di pensare alla possibilità di sviluppare in prospettiva una serie di servizi importanti per tutti gli allevamenti».
Oltre 400 nuovi soci allevatori nel 2022
A Drigo il compito di sintetizzare nei numeri l’attività dell’associazione, che ha chiuso l’anno registrando un incremento di oltre 400 nuovi soci. Al centro come sempre i controlli funzionali: le aziende controllate nel 2022 sono state 4.301 con 514.369 fattrici (erano 507.491 nel 2021), nello specifico le bovine da da latte sono state 3.894.097.
Negli ultimi 15 anni il numero delle vacche controllate è cresciuto del 7,2% in Italia, ma del 16,8% in Lombardia: l’incidenza dell’ARAL sul totale dei controlli lo scorso anno è stata pari al 44,1% del totale nazionale.
«Il risultato del lavoro svolto per il miglioramento genetico ha portato ad un forte incremento della produzione media annua, passata da 9268 a 10.590 chili di latte – ha spiegato Drigo -. Un dato che deve far riflettere è senza dubbio la crescita della distribuzione dei robot di mungitura: Mantova guida la classifica con il 35,6%, seguita da Brescia con 20,1 e da Cremona con il 18%. Un processo che la nostra organizzazione dovrà tenere in considerazione anche per il suo processo di assetto futuro».
Le performance delle attività del laboratorio dell'Aral
Vero fiore all’occhiello dell'Aral le attività del laboratorio, suddivise in tre grandi aree, ovvero latte, agroalimentare e microbiologia. Ovviamente a farla da padrone è la sezione latte con le attività del controllo funzionale che si articola in circa 4 milioni di campioni analizzati ogni anno, numero che pone l'Aral tra primi quattro laboratori in Europa che operano in questo ambito.
Una curiosità: se infilati uno sopra l’altro questi campioncini (che vengono sempre riciclati) raggiungerebbero la Stazione Spaziale Internazionale a 340 km di altitudine. Importanti anche le analisi sui campioni di cellule differenziali, cresciuti a 3,2 milioni: strumento che anche in questo caso classifica l’associazione tra le prime in Europa ad aver messo a disposizione dei soci questo importante dato.
Ma si fanno anche controlli sulla qualità del latte con quasi 110 mila campioni in costante crescita sia per i soci che per latterie esterne o caseifici. L'Aral è anche tra i primi laboratori pronti per il controllo delle mastiti, con 43 mila batteriologici all’anno ed una crescita esponenziale della biologia molecolare. Sono poi stati effettuali 3489 controlli sulla mungitura del latte.
«Sono numeri che danno lo spaccato di un’associazione vitale ed in forte crescita in termini numerici – ha sottolineato il direttore Drigo -. Una realtà che dimostra senza dubbio di avere gli strumenti per essere all’altezza delle sfide richieste ad una zootecnia moderna».
In futuro servizi ancora più innovativi
«Aral è senza dubbio un punto di riferimento fondamentale per il settore allevatoriale lombardo – ha scritto l’assessore lombardo all’agricoltura, Alessandro Beduschi, in una lettere inviata all’assemblea -. Il nostro compito come istituzione sarà quello di accompagnare le aziende per affrontare al meglio le scommesse che ci attendono: nostra intenzione è quella di favorire lo sviluppo di un new deal agricolo nel quale formazione, sburocratizzazione e sostegno ai giovani dovranno essere i cardini del sistema.»
Nelle conclusioni, Berticelli ha ricordato che «nel prossimo futuro la partita dell'Aral si giocherà sulla capacità di innovare i propri servizi rendendoli sempre più rispondenti a quanto richiesto oggi dalle imprese in merito al contrasto ai cambiamenti climatici, al rispetto del benessere animale, alla sicurezza alimentare, all’utilizzo consapevole del farmaco ed alla sostenibilità ambientale. Tematiche che nel settore zootecnico andranno affrontate in modo multidisciplinare facendo squadra con istituzioni, università e centri di ricerca: approccio che l'Aral, in forza dell’esperienza maturata fin qui, può sicuramente garantire».