È ripartita la campagna pubblicitaria del Consorzio a promozione dell’Albo dei mangimisti. La campagna compare sulle principali riviste specializzate nazionali e si rivolge sia agli allevatori esterni al comprensorio che a quelli interni.
Ai primi vuole raccontare la nostra visione della filiera che non solo comprende, ovviamente il latte a monte del formaggio ma anche quello che le vacche mangiano, fieno e mangime, a monte del latte. Riteniamo importante che venga colto l’impegno del Consorzio a coordinarsi, pur ovviamente rispettando l’autonomia di ogni allevatore, con le figure, come i mangimifici, che giocano un ruolo importante nel determinare il successo del nostro prodotto.
Ma la campagna è rivolta anche all’interno del comprensorio, agli allevatori della filiera, per ricordare che i mangimifici dell’Albo sono partner della filiera ed in qualche modo parte essi stessi della filiera.
Sono partner perché si impegnano a conoscere il Disciplinare ed a evidenziare la conformità dei loro prodotti a questo (ricordo che è l’allevatore, non il mangimificio, che ha la responsabilità del rispetto del Disciplinare). Accettano di “aprire” le loro formule agli auditor del Consorzio per farne verificare tale conformità. Si impegnano ad applicare procedure di gestione che forniscano assicurazione di livelli qualitativi maggiori rispetto a taluni minimi di legge.
Molti di questi aspetti sono descritti in articoli comparsi in queste newsletter ed in articoli pubblicati su https://allevaweb.it/ e lì archiviati e sempre consultabili nell’area: “Albo Mangimisti” (https://allevaweb.it/category/tutti-gli-articoli/albo-mangimisti/) in cui abbiamo cominciato a pubblicare interviste ad alcuni degli aderenti così da far capire e circolare la loro visione ed i loro orientamenti.
L’Albo è attivo ormai da più di trent’anni e riteniamo sia stato un utile strumento di miglioramento della qualità della nostra filiera. Le prossime sfide -oggetto di confronto che abbiamo pianificato per i prossimi mesi- saranno non più solo la safety (la sicurezza sanitaria dei prodotti) ma la security (la garanzia di disponibilità di prodotto), tema che in questi mesi si è reso sempre più cruciale e di cui abbiamo già parlato (qui e qui), e la tracciabilità delle materie prime utilizzate, tema quanto mai rilevante per una DOP come la nostra.
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