I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, nella terza settimana di maggio, hanno confermato il momento di debolezza per il comparto delle materie grasse. In aumento i prezzi del latte spot e del Grana Padano. Stabilità, invece, per Parmigiano Reggiano e vitelloni da macello.
Latte
Non si arresta la corsa dei listini del latte spot di origine nazionale nella terza settimana di maggio, con le quotazioni sulle principali piazze che raggiungono nuovi picchi. A Milano i listini hanno guadagnato il +1,4% rispetto alla scorsa settimana, attestandosi sui 530–540 €/t, per un prezzo medio di 535 €/t. Il listino si mantiene per la settima settimana consecutiva sopra la soglia dei 500 €/t (raggiunta solo un’altra volta negli ultimi dieci anni) e aggiorna per la terza settimana di seguito il nuovo massimo storico della piazza. Prezzo record anche a Verona dove le quotazioni sono aumentate del +1,9% su base settimanale e hanno raggiunto i 545 €/t.
In termini tendenziali, pur riducendosi leggermente, la crescita media annua dei listini del latte spot resta elevata, attestandosi questa settimana intorno al +55%, contro il +60% della scorsa settimana.
Stabili a Milano i listini del latte spot di provenienza estera, sia il prodotto francese che tedesco. A livello continentale, la raccolta di latte, già gravata da pesanti contrazioni nei mesi precedenti, si avvia verso una fase stagionalmente scarsa, fattore che contribuisce ad alimentare le incertezze degli operatori sulle prospettive di assestamento del mercato.
In leggera ripresa (+0,9%) a Milano il latte di origine biologica che si attesta questa settimana sui 565-580 €/t.
Materie grasse
Nella terza settimana di maggio si consolida l’inversione di tendenza dei listini nazionali delle materie grasse, in un contesto di mercato orientato nell’ultimo mese verso una normalizzazione dei prezzi. A Milano il burro pastorizzato perde terreno per la seconda settimana consecutiva, attestandosi sui 5,25 €/kg (-0,4% rispetto a sette giorni fa). Segno meno anche a Cremona (-0,8%) mentre a Mantova le quotazioni si mantengono sui livelli della scorsa settimana (5,10 €/kg).
L’inversione di tendenza si conferma anche sui principali mercati europei, che già da qualche settimana segnalano un quadro di debolezza per il comparto. Per la prima volta da fine marzo, il burro di centrifuga di Kempten, in Germania, scende sotto la soglia significativa dei 7 €/kg, attestandosi su un livello medio di 6,97 €/kg (-1,8% rispetto a sette giorni fa). In calo anche le quotazioni in Olanda (-1,4%).
I cali interessano l’intero comparto delle materie grasse. Lo zangolato si attesta sui 5,88 €/kg, perdendo lo 0,4% rispetto alla scorsa settimana. La crema di latte nazionale si conferma il prodotto del comparto che più risente dell’attuale fase di debolezza, con flessioni settimanali fino al -1,8%, per un prezzo medio a Milano di 3,36 €/kg.
Grana Padano
Frenano i listini del Grana Padano in crescita solo dello 0,5% dopo settimane di significativi e continui rialzi. Mentre i listini sulle piazze di Cremona e Mantova restano completamente invariati, a Milano il prodotto “fresco” stagionato nove mesi arriva a 8,90 €/kg (+0,6%) mentre lo stagionato 16 mesi tocca i 9,70 €/kg (+0,5%). Le variazioni più significative si osservano per i prodotti contrattati presso la Camera di commercio di Verona: +2,2% per il prodotto di 15 mesi e +2,1% per il prodotto di venti mesi. La variazione dei prezzi su base annua raggiunge il 18,8%, sospinta soprattutto dai prodotti a minore stagionatura.
Per i principali formaggi monitorati dalla Commissione europea si osservano rialzi per il Gouda (+1,6%) che arriva a 4,56 €/kg e per l’Edam (+3,6%) che arriva 4,81 €/kg. Stabili invece il Cheddar (-0,1%) che rimane a 3,73 €/kg e l’Emmental (+0,2%) che passa a 5,53 €/kg.
Parmigiano Reggiano
Immobili i listini di Parmigiano Reggiano su tutte le piazze. Il prezzo medio per le forme stagionate 12 mesi si conferma a 10,66 €/kg e per le forme stagionate 24 mesi resta a 12,66 €/kg. La variazione su base annua si attesta al 3,8%, maggiormente marcata per i prodotti a più lunga stagionatura.
Sul fronte del commercio estero, nei primi due mesi del 2022 si è osservato un aumento delle esportazioni di Parmigiano Reggiano e Grana Padano di quasi il 20% rispetto allo stesso periodo del 2021. I principali acquirenti esteri rimangono Germania e Stati Uniti, anche se cresce molto l’export (+60%) verso la Francia.
Bovini vivi
Quarta settimana consecutiva all’insegna della stabilità per i listini nazionali dei bovini da macello, a conferma della fase di assestamento del mercato in atto dopo i rialzi record del primo trimestre. I listini dei vitelloni da macello si mantengono stabili su tutte le principali piazze, restando pressoché invariati rispetto ai livelli di fine aprile. Tra i principali capi, i vitelloni Charolaise si mantengono a Mantova sopra i 3,29 €/kg (peso vivo), così come le razze da incroci nazionali che a Modena restano stabili sui 2,75 €/kg (peso vivo). In termini tendenziali, resta intorno al +25% la variazione media annua delle quotazioni dei vitelloni da macello, con i listini che, pur in fase di assestamento, continuano a mantenersi su valori storicamente elevati.
Prosegue la fase di debolezza dei vitelli a carne bianca, con cali settimanali fino al -1,7% a Mantova. I listini stanno progressivamente rientrando dai valori record fatti registrare nel mese di aprile, con la variazione media annua delle quotazioni che scende questa settimana al di sotto della soglia del +30%.
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