Si è tenuta oggi, in diretta streaming, l’assemblea generale dei consorziati del Parmigiano Reggiano durante la quale il Consorzio ha approvato il bilancio preventivo 2021. Il presidente Nicola Bertinelli, con la sua relazione introduttiva, ha fatto il punto sullo stato di salute della filiera, mettendo in evidenza la crescita produttiva e la necessità di investire in comunicazione per aprire nuovi spazi di mercato e collocare il Parmigiano Reggiano ad un prezzo remunerativo.
Il 2020 vede infatti la produzione di Parmigiano Reggiano crescere complessivamente del 5%: i 3,95 milioni di forme previste rappresentano il livello più elevato nella storia millenaria di questo formaggio. Nel 2021 si prevede un lieve incremento della produzione, che porterà il numero delle forme a quota 3,98 milioni (+ 1% rispetto al 2020).
L’importanza di questo traguardo trova un riflesso nel bilancio preventivo 2021, approvato nel corso dell’assemblea generale dei consorziati: il bilancio prevede la cifra record di 51,8 milioni di euro di ricavi totali (contro i 38,4 del 2019 e i 33,4 del 2018).
E sono 26 i milioni di euro (contro i 22,4 milioni del 2019 e i 20,3 del 2018) destinati a investimenti promozionali per lo sviluppo della domanda in Italia e all’estero: quasi 4 milioni in più rispetto all’anno precedente.
Proprio l’export rappresenta una delle leve principali per sostenere l’incremento della produzione: sono 9 i milioni stanziati per lo sviluppo dei mercati esteri. In Italia invece l’investimento in attività promozionali (programmi in-store, campagne pubblicitarie, sponsorizzazioni, fiere ed eventi, vendite dirette) ammonterà a 17 milioni di euro.
Per il benessere animale 3,5 milioni di euro
Una nuova, importante, voce del bilancio preventivo 2021 è rappresentata da un investimento di 6 milioni di euro destinato ai caseifici per promuovere comportamenti virtuosi: 3,5 milioni saranno stanziati per migliorare le performance del comprensorio in tema di benessere animale, il modello di riferimento è quello messo a punto dal Centro di referenza nazionale per il benessere animale (Crenba).
Invece 2,5 milioni serviranno invece a creare l’infrastruttura necessaria per la “scolmatura del latte”. Il programma, introdotto con il Piano strategico dello scorso giugno, prevede, in caso di sovrapproduzione o di crisi, di poter destinare ad altri usi il latte idoneo a produrre Parmigiano Reggiano.
Tra le novità annunciate nel corso dell’assemblea, l’ulteriore sviluppo del Progetto Premium 40 mesi: il Consorzio preme sull’acceleratore e crea un plafond aggiuntivo che porta il budget totale del progetto a di 5 milioni di euro. Grazie al grande lavoro che è stato fatto sulla marca, tra 3-4 anni il segmento 40 mesi potrà arrivare a rappresentare il 3-4% del consumo totale, vale a dire oltre 100 mila forme.
L’Assemblea ha deliberato inoltre un aumento temporaneo della contribuzione ordinaria 2022/2024 per l’attuazione di azioni straordinarie di intervento per lo sviluppo della filiera Parmigiano Reggiano.
Bertinelli: serve investire
In assemblea Nicola Bertinelli ha affermato: “Scongiurata la crisi di inizio 2020, serve più che mai investire nel 2021 per i traguardi futuri e per gestire l’aumento produttivo. Il mercato continua a dare conferme positive per la domanda, sia in Italia sia all’estero, e l’esito delle elezioni Usa potrebbe portare a una ridiscussione dei dazi. La riapertura del canale HoReCa ci vedrà pronti con un piano marketing aggressivo e orientato allo sviluppo della domanda”.
Il 2021 però, ha aggiunto il presidente del Consorzio, “sarà anche un anno di sfide: penso alla Brexit, agli effetti della crisi post-Covid che impatteranno sui consumi, alla crescita produttiva del nostro comparto che non accenna a rallentare. Per riflesso della crescita produttiva, nel 2021 le risorse del Consorzio raggiungeranno il massimo della storia, oltre 51 milioni di euro. Abbiamo quindi gli strumenti necessari per programmare con responsabilità il nostro futuro e per posizionarci su una traiettoria di crescita”.
Mammi: non si sono mai fermati
“Il Parmigiano Reggiano è il simbolo dell’agroalimentare italiano, del prodotto Dop che mette al centro il legame col territorio di provenienza”, ha detto nell’occasione l’assessore all’agricoltura della Regione Emilia Romagna Alessio Mammi.
“Vorrei ringraziare – ha continuato Mammi - i protagonisti del successo di questo prodotto che non si sono mai fermati anche nelle condizioni di difficoltà che ha generato la pandemia. Dobbiamo darci a breve alcuni obiettivi: contrastare la volatilità dei prezzi, un aspetto che rappresenta un pericolo per tanti produttori e cercare di valorizzare al meglio il prodotto, garantendo ai produttori la remunerazione adeguata per un formaggio unico e straordinario. C’è bisogno che il sistema Parmigiano Reggiano sia maggiormente autonomo e che nelle filiere il valore venga redistribuito ai produttori con maggiore equilibrio: serve coesione del sistema e spirito di squadra. In questi mesi il sistema regionale ha erogato contributi e aiutato le aziende, scorrendo ad esempio le graduatorie della filiera latte per un valore poco inferiore ai 20 milioni di euro: oggi c’è bisogno di mettere in campo nuove progettualità su investimenti aziendali, ricerca e innovazione, mercato e promozione per conquistare nuovi mercati, utilizzando al meglio gli strumenti economici che l’Europa ci garantisce”.