Erba medica, trovata l’intesa sul prezzo della semente

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«Si è giunti all’individuazione del prezzo dopo un’attenta analisi dei costi di produzione del processo produttivo realizzato presso l’azienda agricola e presso lo stabilimento sementiero, cercando di assicurare un’adeguata remunerazione di tutti gli operatori»

«Il Comitato è giunto all’individuazione di questo prezzo per le sementi di erba medica dopo un’attenta analisi dei costi di produzione del processo produttivo realizzato presso l’azienda agricola e presso lo stabilimento sementiero, con l’intento di assicurare un’adeguata remunerazione di tutti gli operatori – ha precisato Roberto Guarnieri, Coordinatore del Comitato e rappresentante della parte industriale –. Il prezzo indicato considera il prodotto pulito, senza tare o scarti inclusi, e rappresenta il prezzo di base cui gli operatori possono riferirsi nella definizione dei rispettivi contratti di coltivazione che, per quanto riguarda la semente certificata, sono diventati obbligatori dalla campagna in corso. La campagna che stiamo vivendo - ha continuato Guarnieri - è stata caratterizzata in Italia da un aumento significativo delle superfici destinate alla produzione di seme di erba medica per le quali è stata presentata domanda di certificazione ufficiale. L’andamento particolarmente caldo della stagione estiva non ha inoltre influenzato negativamente la qualità della semente prodotta che mediamente è risultata essere più che buona. Segnali di buone produzioni giungono anche da altri paesi (ad esempio, Francia e Ungheria), per cui per la prossima campagna non vi saranno difficoltà di approvvigionamento del seme».

«Il prezzo che abbiamo indicato rappresenta il prezzo base di riferimento per la redazione dei contratti di moltiplicazione – ha sottolineato per la parte agricola del Comitato Alessandro Lualdi, presidente del Coams, il Comitato degli agricoltori moltiplicatori di sementi – come previsto dal Contratto quadro nazionale, tale prezzo può essere legato a parametri qualitativi in base ai quali potranno essere determinati premi in funzione della qualità del seme prodotto in termini di germinabilità, purezza o assenza di semi di erbe infestanti quali cuscuta e rumex. Coams ritiene che la sottoscrizione di contratti di coltivazione fra le aziende agricole e le ditte sementiere, basati sul contratto quadro nazionale debba certamente essere incentivata anche se il prezzo interprofessionale definito per l'annata in corso rende solo parzialmente soddisfatti non consentendo di coprire completamente i costi di produzione calcolati dopo approfondita analisi da parte di un apposito gruppo di lavoro».

Nella stagione 2017, la moltiplicazione delle sementi di erba medica ha confermato il trend di crescita degli ultimi anni: sono stati più di 42mila gli ettari per i quali è stata presentata domanda di certificazione ufficiale al Crea-Dc. Pur tenendo conto delle superfici che verranno scartate dalla certificazione, gli ettari finali destinati alla produzione di seme certificato di erba medica nel 2017 si attesteranno complessivamente intorno ai 35-36mila, con un aumento previsto di circa 4-5mila ettari rispetto alla campagna precedente. L’Emilia-Romagna rappresenta il territorio maggiormente interessato da questa produzione con circa il 50% della produzione nazionale.
Il Comitato economico interprofessionale è stato istituito a fine 2014, dopo la sottoscrizione dell’accordo quadro per la moltiplicazione delle sementi foraggere presso la Regione Emilia-Romagna e la ratifica dell’intesa a livello nazionale avvenuta nel marzo 2014 presso il Mipaaf.

Erba medica, trovata l’intesa sul prezzo della semente - Ultima modifica: 2017-12-11T16:34:11+01:00 da Simone Martarello

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