Riorganizzazione della zootecnia italiana

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Bovini al pascolo
L’ha decisa il consiglio dei ministri del 19 gennaio. Saranno riformati i servizi al settore zootecnico e in particolare la disciplina della riproduzione animale. Verrà costituito il Comitato nazionale zootecnico (Cnz)

(fonte: Mipaaf)

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che il Consiglio dei Ministri nella riunione di venerdì 19 gennaio ha approvato lo schema di decreto legislativo con il quale si punta alla riorganizzazione dei servizi al settore zootecnico e in particolare della disciplina della riproduzione animale, finalizzata al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalla politica agricola comune e dalle norme nazionali in materia.
“Continuiamo a lavorare per rafforzare la zootecnia italiana – ha dichiarato il ministro Maurizio Martina -. Il miglioramento genetico, attività cardine del sistema allevatori del nostro Paese, oltre a comportare importanti benefici per gli allevatori che vi aderiscono, è un investimento strategico di lungo periodo, con effetti per tutta la filiera produttiva. Viene assicurata la produzione di latte, carne e derivati con i più elevati standard di sicurezza alimentare e di qualità, valorizzando la tipicità e la biodiversità delle nostre produzioni zootecniche”.
L’adozione del provvedimento legislativo garantirà infatti un adeguamento delle normativa alla disciplina comunitaria, la specializzazione e liberalizzazione dei servizi legati al miglioramento genetico animale, la semplificazione ed ottimizzazione dei modelli organizzativi e la riorganizzazione e valorizzazione delle banche dati e delle informazioni raccolte negli allevamenti zootecnici italiani.
Le principali novità
1. Il riconoscimento degli “Enti selezionatori” quali soggetti deputati alla realizzazione e gestione di programmi genetici se in possesso di determinati requisiti;
2. il riconoscimento del principio per il quale la gestione dei libri genealogici e dei registri anagrafici è un necessario strumento della conservazione della biodiversità animale e della valorizzazione delle razze autoctone;
3. il riconoscimento del principio per il quale l’iscrizione ai libri genealogici e ai registri anagrafici costituisce elemento fondamentale per l’individuazione della razza e per la certificazione d’origine;
4. la specializzazione delle attività e della separatezza delle funzioni tra la raccolta dati zootecnici nelle aziende e loro elaborazione ai fini della selezione da parte degli Enti selezionatori;
5. il riordino del sistema di raccolta e gestione dei dati in allevamento, con particolare riguardo agli aspetti legati alla unicità e multifunzionalità del dato raccolto e alle modalità di accesso da parte di terzi, oltreché all’utilizzazione del dato ai fini della consulenza;
6. la costituzione di una Banca Dati Unica Zootecnica a livello nazionale e la definizione da parte del Mipaaf delle modalità di accesso ai relativi dati;
7. la costituzione di un Comitato nazionale zootecnico (Cnz), con compiti di regolazione, standardizzazione e di indirizzo dell’attività di raccolta dati negli allevamenti e di programmazione della politica di settore.

 

Riorganizzazione della zootecnia italiana - Ultima modifica: 2018-01-19T18:18:55+01:00 da Giorgio Setti

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