“Tutto ciò che facciamo deve avere l'obiettivo di migliorare il reddito degli allevatori: è l'impegno al quale la nostra associazione è legata, a partire dallo statuto”. Questo il messaggio lanciato dal presidente Plinio Vanini al meeting della forza lavoro Aral (Associazione regionale allevatori lombardi) riunita nei giorni scorsi al Centro Fiera del Garda di Montichiari per esaminare i risultati dell'attività svolta nel corso del 2019 e fissare gli obbiettivi per il nuovo anno.
Tante le sfide affrontate dopo la conclusione del non facile processo di riorganizzazione che ha portato le diverse realtà provinciali a confluire in un unico organismo di riferimento per il comparto allevatoriale lombardo: Processo che si può riassumere con questi numeri:
- I soci sono aumentati di un migliaio, raggiungendo quota 6.700, di cui più di 3.500 con Controlli funzionali, per un totale di 614 mila fattrici controllate.
- Sono state inoltre registrate 1.800 adesioni alla consulenza tecnica con Lombardia Alleva.
- Intensa l'attività di formazione, in collaborazione con Aia, per i controllori e sulla valorizzazione del conteggio delle cellule differenziali.
- L'associazione ha ripreso ad investire in attrezzature per controllori e laboratorio, tra cui 6 prelevatori per robot di mungitura e 35 tra auto e furgoni.
- Non sono mancate nuove assunzioni, per un organismo attualmente coinvolto in ben 27 progetti sui temi dell'innovazione, della sostenibilità ambientale, della sicurezza alimentare, dell'utilizzo del farmaco in allevamento.
Per il futuro, il presidente Vanini ha evidenziato come gli obiettivi primari perseguiti dall'Aral coincidano di fatto con quelli alla base della nuova Pac 2020-2027.
È stato caratterizzato che i dati della qualità del latte e le iscrizioni ai registri anagrafici sono indispensabili per ottenere importanti sostegni al reddito per gli allevatori. Inoltre, l'attività di assistenza di Aral consiste nel dare all'azienda le informazioni necessarie per fare le scelte migliori, adattarsi all'ambiente economico e sociale ed aumentare la forza competitiva non solo della singola stalla ma dell'intero sistema.
E poi benessere, sicurezza alimentare, contrasto all’antimicrobico resistenza.
“Dobbiamo impegnarci sempre più a fondo – ha detto Vanini – per dimostrare alle filiere e al consumatore che i dati dimostrano in modo scientifico la validità delle nostre produzioni anche sotto il profilo di tematiche che oggi sono oggetto di grande interesse da parte dell'opinione pubblica: sono sicuro che potremo vincere anche questa scommessa perché la principale ricchezza di Aral sta soprattutto nella capacità di cogliere le sfide e rispondere alle esigenze che i nostri allevatori devono affrontare quotidianamente”.