Ok dell’Ue alla nuova rateizzazione delle multe sulle quote latte

La riscossione delle multe attraverso le cartelle esattoriali sarà sospesa agli allevatori che accederanno alla rateizzazione

Bvd
Come si legge in un comunicato di Agea, la rateizzazione potrà arrivare fino ai 30 anni e gli allevatori non dovranno rinunciare ai premi Pac i cui importi sono attualmente compensati per pagare i debiti sulle quote latte

Una boccata di ossigeno per i produttori di latte che hanno ancora debiti con lo Stato italiano per il superamento delle quote latte. Dall’8 maggio 2023 è possibile accedere alla rateizzazione delle cartelle esattoriali inviate per riscuotere le multe non pagate dagli allevatori, come previsto dal Dl 21 del 2022 (convertito con modifiche nella Legge 51 del 2022).

Come aderire alla nuova rateizzazione delle multe sulle quote latte

Lo rende noto l’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) in un comunicato nel quale sottolinea che, come chiesto dal Governo italiano, la Commissione europea ha concesso agli allevatori italiani la rateizzazione degli importi indicati nelle cartelle esattoriali in base alle procedure della Legge 33 del 2009.

I produttori di latte potranno presentare domanda all’Agea per il tramite di AdER ottenendo l’immediata sospensione delle procedure di riscossione.

La rateizzazione delle multe può arrivare fino ai trenta anni e gli allevatori potranno continuare a beneficiare anche dei premi Pac, senza subire la compensazione con i debiti da parte degli Organismi pagatori.

Per i medesimi debiti, inoltre, se ci saranno i presupposti, i produttori di latte potranno accedere anche alla rateizzazione secondo l’articolo 19 del Dpr  602 del 1973, presentando domanda direttamente ad AdER e ottenendo, anche in questo caso, la sospensione della procedura di recupero per compensazione.

Obiettivo ridurre il contenzioso

Una svolta questa che potrebbe avere impatti notevoli sulla riduzione del contenzioso sulla questione delle quote latte, il cui regime è stato istituito dalla allora Comunità Europea, che ne ha dettato le regole e che a tutt’oggi vigila sulla loro osservanza.

«Questo significa che, né lo Stato Italiano (né, tanto meno, l’Agea), può  - ha spiegato Agea - assumere decisioni in materia di quote latte senza l’assenso dell’Unione Europea».

La sentenza della Corte di Giustizia

Sempre Agea ha spiegato come la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, infatti, nel 2018 abbia accertato «che l’Italia è venuta meno all’obbligo di procedere in modo efficace a incassare le multe dovute dagli allevatori, e nel 2019 abbia dichiarato la normativa nazionale in tema di compensazione e determinazione del prelievo supplementare, parzialmente contraria alla normativa dell’Unione».

«Data la confusione generata da alcune notizie apparse sulla stampa e in televisione, dal tono sensazionalistico ma sicuramente frutto di uno scarso (seppur dovuto) approfondimento – precisa Agea -,  è importante  chiarire che la determinazione dell’ammontare delle multe è frutto di una procedura amministrativa complessa che è stata applicata agli allevatori che avevano superato la propria quota di produzione».

Per il solo superamento della quota, le regole comunitarie prevedevano che venisse comminata una multa il cui ammontare era tassativamente determinato.

Lo Stato italiano poteva scegliere se imputare integralmente il prelievo, oppure, per favorire i produttori, applicare, come poi ha fatto, un vero e proprio “sconto” il cui ammontare complessivo è determinato con le medesime regole.

Contestate le regole per la ripartizione dello “sconto” sulle multe

Ciò che la Corte di Giustizia Europea ha messo in discussione, non è, pertanto, l’obbligo degli allevatori di pagare la sanzione derivante dalla produzione in eccesso, ma le regole fissate dal legislatore italiano per ripartire “lo sconto” in base a categorie predefinite.

In sostanza si tratta di come ripartire la riduzione tra i diversi allevatori, precisando che in ogni caso a nessuno poteva essere richiesta una multa superiore al corrispondente superamento della quota.

L’intervento di Agea, un gruppo di lavoro sulle quote latte

«L’Agea – si legge - sta oggi ponendo in essere tutte le misure per dare corretta esecuzione alle sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione Europea collaborando attivamente affinché vengano messe in atto tutte le necessarie iniziative politiche, aprendo anche un tavolo di confronto con importanti associazioni di allevatori, le cui osservazioni, ove possibile, sono state accolte favorevolmente, nel rispetto dei principi giurisprudenziali del Consiglio di Stato e anche della Corte di Giustizia dell’Unione Europea in tema di inviolabilità del giudicato interno».

Nell’ambito dell’Agenzia è stato, inoltre, istituito un gruppo di lavoro dedicato al tema delle quote latte, che si prefigge non soltanto lo scopo di rendere quanto più efficiente possibile l’azione amministrativa, ma, soprattutto, di dare ascolto alle richieste di tutti i produttori.

Nei prossimi giorni verranno forniti i recapiti e le modalità con le quali gli allevatori potranno rivolgersi all’Agea, che avrà la massima cura nell’esaminare tutte le segnalazioni e a fornire tutte le risposte richieste.

 

Ok dell’Ue alla nuova rateizzazione delle multe sulle quote latte - Ultima modifica: 2023-05-11T22:55:46+02:00 da Francesca Baccino

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