Siamo certi di non sovvertire troppo le regole del giornalismo se iniziamo questo editoriale su una rivista prestigiosa come l’Informatore Zootecnico con i ringraziamenti.
Agli espositori, perché hanno creduto e sostenuto il progetto di Fieragricola; ai visitatori, perché ancor più che nell’edizione 2018 hanno contribuito a dare corpo a un disegno ambizioso come il nostro; allo staff della manifestazione, che ha portato a termine l’impresa di dare voce a tutti i segmenti della zootecnia, dalla mangimistica fino alla trasformazione della materia prima, alle opportunità per valorizzare i prodotti, agli incontri formativi. Non era facile.
Non vogliamo tradire la filosofia che ci accompagna fin dal 1898, prima edizione di Fieragricola e di Fieracavalli. È una data che per noi operatori di uno dei più importanti poli fieristici italiani è ormai assodata, evocativa del debutto della Fiera di Verona nel mondo dell’innovazione in quelli che erano le due principali forze motrici dell’economia (l’agricoltura) e della logistica (i cavalli).
Eppure, a pensarci bene, sono passati 122 anni da allora. L’Italia, così come la conosciamo oggi nei suoi confini geografici, non era ancora stata unificata del tutto e ci sarebbe voluta la Prima guerra mondiale a completare l’Unità.
Risponde alle filiere
Da allora abbiamo dato attenzione a tutto ciò che era novità, intesa non soltanto negli aspetti legati al prodotto o al processo produttivo, ma anche alle idee, che sono l’altro ingrediente fondamentale per la crescita.
Siamo fiduciosi per il futuro dell’agricoltura e della zootecnia, che nell’ultima edizione di Fieragricola ha saputo fornire risposte alle filiere produttive, al passo con le esigenze del mondo agricolo e della società.
Ci troviamo ad affrontare: la questione demografica, con una popolazione che entro il 2100 potrebbe toccare gli 11 miliardi di persone sul pianeta (e la conseguenza di un fabbisogno più elevati di proteine animali); le sfide dei cambiamenti climatici (e del fenomeno migratorio dal Continente africano e non solo); i temi della sostenibilità nei suoi aspetti ambientali, sociali, ma anche economici.
Strategica
La zootecnia è in grado di dare risposte a tutti i temi sopra citati e si rivela anzi strategica anche per un altro aspetto, spesso dimenticato: la difesa idrogeologica del suolo e il contributo attivo che assicura negli obiettivi ambientali di sequestro di carbonio.
Per questo è forse doveroso un altro “grazie” all’indirizzo degli allevatori e del ruolo che svolgono non solo per l’agricoltura, ma per la società nel suo complesso, al pari degli agricoltori (ed è anche per questo che beneficiano dei fondi della Politica agricola comune).
Transizione verde
Come Fieragricola abbiamo seguito l’evoluzione del settore negli ultimi anni, che ha visto prima affermarsi l’impresa agricola multifunzionale e ora svoltare verso un’agricoltura “smart”, dove le esigenze di redditività dell’imprenditore si accompagnano ai tempi di sviluppo rurale, sociale e ambientale che vanno oltre la dimensione del singolo, per abbracciare la collettività.
Il prossimo marzo la Commissione europea presieduta da Ursula von der Leyen illustrerà il proprio disegno operativo verso la transizione verde, finalizzata al raggiungimento delle “emissioni zero” entro il 2050. Le strategie, indubbiamente complesse, prevedono anche gli aspetti più agricoli, declinati nella politica “Farm to Fork”. Innovare sarà inevitabile.
Fieragricola seguirà il percorso stimolando il dialogo, organizzando approfondimenti, convegni e dibattiti, affinché teoria e pratica possano essere di aiuto alle imprese agricole e zootecniche italiane e straniere. Verona punta infatti ad essere un hub internazionale anche in agricoltura, così come lo è in comparti strategici come il vino, l’olio, il marmo.
Futuro sostenibile
Sappiamo bene che il mondo agricolo e le filiere zootecniche hanno le idee chiare sul futuro sostenibile. Oltre 7 imprese su 10 puntano nel prossimo decennio ad automatizzare i propri processi produttivi nelle stalle, per ridurre costi ed emissioni e per migliorare la tracciabilità che è ormai considerata nel mondo occidentale un plus.
Anche il benessere animale diventerà un prerequisito, ma va sottolineato che gli allevatori sono i primi ad ambire a tale obiettivo (mentre troppo spesso sono criticati ingiustamente).
Anche Fieragricola ha le idee chiare per il futuro della zootecnia e di una manifestazione che rappresenta un’istituzione per l’agricoltura (ne eravamo consapevoli, ma è stata una grande soddisfazione sapere che non siamo gli unici a pensarlo). Desideriamo mettere a frutto il successo dell’edizione 2020 e proseguire, con il contributo costruttivo di tutti i partecipanti, a migliorare e a dare risposte al settore. Aspettatevi delle sorprese.