L'innovazione è la chiave per aprire le porte del futuro in agricoltura. Nello specifico, la vera sfida per le aziende nei prossimi anni sarà quella relativa all'equilibrio tra sostenibilità ambientale dei cicli produttivi e sostenibilità economica. Perché senza redditività non c'è impresa e senza impresa non ci può essere agricoltura.
Proprio per questo motivo la prossima Programmazione avrà un ruolo fondamentale per immaginare il settore primario dei futuri trent'anni.
Non è una frase fatta. I consumatori chiedono sempre più prodotti realizzati con metodi a basso impatto ambientale, una realtà con la quale dobbiamo fare i conti se non vogliamo ritrovarci spiazzati sui mercati internazionali. L'Italia, ormai lo sappiamo, è patria dell'agroalimentare più apprezzato e copiato al mondo. Ma sedersi sugli allori in una fase di forte cambiamento sarebbe sbagliato e controproducente.
Proprio in questo momento dobbiamo investire per uno sviluppo sostenibile delle nostre imprese e dare una attenzione particolare all'aspetto comunicativo perché gli attacchi che le filiere stanno subendo a livello mediatico sono strumentali, ma spesso evocative ed efficaci; è tempo di giocare all'attacco, per far conoscere al mondo i passi da gigante che le nostre imprese hanno fatto e continuano a fare anche grazie alle misure dei Psr come quello lombardo.
I robot di mungitura
Nell'ottica di avere aree produttive sempre più innovative, i robot di mungitura sono strumenti essenziali. In questi anni da assessore ho avuto la fortuna di visitare centinaia di stalle in Lombardia. Ho visto realtà eccellenti, impianti automatizzati di mungitura da far invidia a film ambientati nel futuro e una attenzione al benessere animale che merita attenzione e divulgazione.
Le riviste di settore in questo senso stanno facendo un lavoro straordinario, purtroppo poco supportato dalla stampa generalista.
L'idea di promuovere l'utilizzo di robot di mungitura anche in zone dove non sono presenti allevamenti intensivi può essere una buona base da cui partire, ovviamente avendo sempre attenzione al rapporto costi benefici. Dobbiamo pensare a un futuro in cui la zootecnia nelle aree interne sia supportata dalla tecnologia, non solo robotica, e non lasciata solo a qualche giovane volenteroso di portare avanti le tradizioni di famiglia.
Gli aspetti sociali che ne conseguono sono molteplici. L'attività zootecnica in quelle zone è un presidio ambientale straordinario, consente di curare il territorio e soprattutto è un baluardo economico contro lo spopolamento. Affermare che la montagna vive se vive l’agricoltura non è un luogo comune, ma realtà.
Proporrò una ocm zootecnia
Per la prossima programmazione, è mia intenzione proporre una ocm dedicata alla zootecnia. La Lombardia è il cuore pulsante degli allevamenti di bovini per la produzione di latte e quindi siamo interessati più di altri a diffondere nuovi mezzi e nuove pratiche che aiutino a razionalizzare le risorse avendo una produzione sempre più intelligente e sostenibile.
La robotizzazione delle stalle consente inoltre di avere dati scientifici sempre aggiornati, di controllare la produzione al centilitro, di programmare al meglio le fasi di produzione, di aumentare i volumi, migliorare la qualità, praticare benessere e perseguire anche la riduzione dei trattamenti farmacologici.
La blockchain
Bisognerebbe poi aprire il discorso legato alla commercializzazione dei prodotti finiti. Mi auguro che su questo si possa creare un dibattito serio e costruttivo: non basta produrre latte, e pretendere la giusta valorizzazione economica.
E’ doveroso anche pensare a nuovi sbocchi commerciali per rendere appetibili i prodotti derivati. Dobbiamo lavorare per affermare come il latte italiano sia una speciality, grazie anche alle opportunità offerte dalla tecnologia (blockchain) andando incontro alle richieste di consumatori sempre più esigenti sotto il profilo salutistico. Solo così potremo rendere sostenibile la filiera, con la giusta remunerazione ai produttori e la migliore valorizzazione della materia prima attraverso la trasformazione.
La Regione Lombardia c'è e vuole giocare la partita. La zootecnia italiana non ha mai auto paura di affrontare i cambiamenti e sono convinto che anche questa volta, grazie alla propensione agli investimenti che la contraddistingue, sarà in grado di vincere sia sul mercato interno che sui mercati internazionali.
In questo il ruolo della scienza e della tecnologia sarà fondamentale per garantire in maniera incontrovertibile la qualità dei prodotti, la razionalizzazione dei cicli produttivi e la sostenibilità ambientale richiesta dal consumatore. Il settore primario è sinonimo di ambiente e non permetteremo a nessuno di infangare il lavoro di migliaia di allevatori italiani.