Bmti prezzi, ancora in calo latte spot e burro, in rialzo Grana Padano e Parmigiano Reggiano

Ancora in calo i prezzi del latte spot di origine nazionale nella settimana che va dal 9 al 13 dicembre 2024 (vedi qui per la settimana precedente). Secondo le rilevazioni dalle Camere di Commercio e Borse Merci ed elaborati dalla Bmti (Borsa merci telematica italiana) sulla piazza di Milano i prezzi arretrano di 20 €/t, attestandosi sui 650 €/t. La crescita annua evidenzia un +18%.

Dinamica analoga per il latte spot quotato a Verona che ripiega sui 655 €/t. In calo anche i prezzi del latte di importazione, sia francese che tedesco, con il differenziale che si mantiene sui 25 €/t. Nessuna variazione, invece, per il latte biologico sia presso la piazza di Milano che presso quella di Verona.  Sul fronte degli scambi commerciali, nei primi otto mesi del 2024 i volumi importati di latte intero sfuso sono aumentati del +4,8% in volume e del +9% in valore su base annua.

Burro/crema di latte

Prosegue il calo dei prezzi all’ingrosso nel comparto del burro. Nel dettaglio, i listini del burro pastorizzato quotato a Milano scendono sotto i 6 €/kg, 10 centesimi in meno rispetto alla settimana precedente. La crescita annua resta tuttavia ampia, pari al +60%. In calo anche i prezzi all’ingrosso del burro presso la piazza di Mantova. Stesso segno per lo zangolato e la crema di latte presso la piazza di Milano, quotati rispettivamente 5,75 €/kg e 4,12 €/kg. A livello continentale, ancora stabilità per il burro quotato a Kempten (Germania) che resta fermo a 8,15 €/kg mentre il Verse Boter olandese scende a 7,15 €/kg.

Grana Padano

Non si arresta la striscia di rincari che sta interessando i listini del Grana Padano presso la piazza di Milano. In particolare, lo stagionato 9 mesi avanza ulteriormente raggiungendo i 10,48 €/kg (in aumento di 5 centesimi su base settimanale), mettendo a segno un nuovo valore record per la piazza. Si conferma al +18% la crescita annua. Si registrano apprezzamenti anche presso la piazza di Verona, Cremona e Mantova. Relativamente ai formaggi monitorati dalla Commissione Europea prevale una sostanziale stabilità per il Cheddar e l’Edam mentre si apprezzano il Gouda e l’Emmental (rispettivamente +3,3% e +2,5% su base settimanale). Sul fronte degli scambi commerciali, nel periodo gennaio-agosto 2024 le esportazioni dell’aggregato Parmigiano Reggiano-Grana Padano hanno sfiorato le 80mila tonnellate, in crescita del +10,4% rispetto allo scorso anno, per un fatturato di oltre 900 milioni di euro (+9,5% su base annua).

Parmigiano Reggiano

Nuovi rincari anche per il comparto del Parmigiano Reggiano. Nello specifico, lo stagionato 12 mesi quotato presso la piazza di Parma si porta a 12,10 €/kg, in aumento di 2 centesimi su base settimanale. Più marcato l’incremento dello stagionato 24 mesi che sfiora la soglia dei 14 €/kg. Rispetto allo scorso anno, gli aumenti sono rispettivamente del +24% e +21%. Si osservano rincari anche presso le altre principali piazze di scambio.

Pecorino Romano

Ancora nessuna novità in merito ai prezzi all’ingrosso del Pecorino Romano. In particolare, presso la piazza di Milano, la quotazione dello stagionato 5 mesi resta ancorata a 12,03 €/kg. Similmente, il prezzo all’ingrosso del prodotto con 8 mesi di stagionatura conferma i 12,25 €/kg.  Per quanto riguarda le esportazioni di Pecorino Romano e Fiore Sardo, nei primi otto mesi dell’anno è stata osservata una crescita annua del +6,8% a conferma della vivacità della richiesta estera. Resta però stabile il corrispettivo monetario pari a 170 milioni di euro.

Bovini da macello

Settimana all’insegna della stabilità per il comparto dei bovini. Tra i principali capi, i listini dei vitelloni Charolaise restano a 3,85 €/kg presso la piazza di Mantova e 3,98 €/kg presso quella di Modena, valori record per le rispettive piazze. Regna l’invariato anche per i listini della razza Limousine e gli incroci nazionali così come per i bovini da ristallo. Assenza di variazioni anche per i vitelli a carne bianca.

Suini

Dopo il “non formulato” della precedente seduta tornano i ribassi nel comparto dei suini. In particolare, il prezzo della categoria 160-176 kg quotata alla CUN di settore perde ulteriore terreno scendendo a 2,153 €/kg contro i 2,233 €/kg della settimana 25-30 novembre. A trainare il ribasso un’offerta che, sebbene non elevata, risulta comunque superiore alla domanda di capi. Flessione lievemente più marcata per il circuito non DOP, con il divario a favore dei capi DOP di peso 160-176 kg che sale a 0,213 €/kg. Prevale l’invariato presso i mercati esteri con qualche segno “più”.

Relativamente ai tagli di carne suina fresca, spuntano un rincaro di 20 centesimi sia il lombo Bologna che il lombo Padova, quotati entrambi 4,50 €/kg. Stabili, invece, busto con coppa e coppa fresca con osso. Tra gli altri tagli, spicca la flessione delle cosce suine DOP e non-DOP, quotate rispettivamente 6,34 €/kg e 5,11 €/kg (taglio pesante). Continua la flessione anche per i prezzi della pancetta fresca squadrata, la spalla fresca disossata e la coppa fresca con osso.