Bmti prezzi, ancora aumenti per il settore lattiero-caseario e i suini Dop

Non si arrestano i rincari per il latte spot, secondo le elaborazioni della Bmti su dati delle Camere di Commercio e Borse Merci, nella settimana che va dal 9 al 13 settembre 2024 (per la settimana precedente vedi qui). In particolare i prezzi sulla piazza di Milano spuntano un rialzo di 12,5 €/t portandosi sopra la soglia dei 640 €/t. Su base annua, la crescita si conferma prossima al +23%. In aumento anche il latte spot quotato a Verona che sale a 655 €/t dai 645 €/t della settimana precedente.

Sono cresciuti anche i listini del latte di importazione quotato a Milano, sia di origine francese che tedesca, con il differenziale di prezzo a favore del latte spot nazionale che recupera lievemente raggiugendo i 10 €/t (contro i 7,5 €/t della settimana precedente). Ritocchi al rialzo anche per il latte biologico, quotato 645 €/t presso la piazza di Milano e 705 €/t presso quella di Verona. Intanto, a livello continentale, i dati aggiornati rilasciati dal Milk market observatory della Commissione Europea indicano un lieve aumento dei prezzi del latte alla stalla nel mese di luglio, saliti del +0,4% su base mensile.

Burro/crema di latte

Continuano i rialzi nel comparto del burro, secondo la Bmti, sebbene a ritmi più moderati rispetto a quelli della settimana precedente. Nel dettaglio, il burro pastorizzato quotato a Milano si colloca sui 6,20 €/kg, 5 centesimi in più su base settimanale.  Si accentua il rincaro annuo, pari ora al +134%. Cresce anche il burro di Mantova che raggiunge i 6,30 €/kg. Nuovi rincari hanno interessato anche lo zangolato di Milano quotato 6 €/kg. In controtendenza la crema di latte che resta ferma sui livelli della settimana precedente. A livello continentale, lieve passo indietro per il Kempten che ripiega sui 7,95 €/kg, un valore comunque storicamente elevato. Continua ad avanzare, invece, il Verse Boter nel mercato olandese che oltrepassa la soglia degli 8 €/kg, in crescita del +81% su base annua.

Grana Padano

Nel mercato del Grana Padano la Bmti indica che continua a guadagnare terreno lo stagionato 9 mesi quotato a Milano, che spunta un rialzo settimanale di 5 centesimi, raggiungendo i 10,13 €/kg. Si attesta al +16% il rincaro rispetto allo scorso anno. Avanzano anche le altre principali piazze di scambio, eccezion fatta per Verona dove prevale l’invariato.  Relativamente ai formaggi monitorati dalla Commissione Europea, crescono l’Emmental (+1,9%), il Cheddar e il Gouda (entrambi +1%).  Senza variazioni significative, invece, l’Edam.

Parmigiano Reggiano

Regna ancora il segno “più” per i listini del Parmigiano Reggiano quotati presso la Borsa Merci di Parma. Nel dettaglio la Bmti mostra lo stagionato di 12 mesi archiviare ulteriori 5 centesimi, raggiugendo 11,23 €/kg. Aumento di pari entità per il 24 mesi che quota 12,68 €/kg. Apprezzamenti si registrano anche presso la piazza di Mantova mentre resta ferma la piazza di Milano. Per la piazza di Reggio-Emilia i rincari sono limitati alle stagionature più brevi mentre per la piazza di Modena a salire sono perlopiù le stagionature più lunghe.

Pecorino Romano

Dopo il calo della settimana precedente torna la stabilità per i listini del Pecorino Romano. In particolare, presso la piazza di Milano, lo stagionato 5 mesi si mantiene sui 12,03 €/kg. Si attenua lievemente il ribasso annuo, pari a -8,2%. Stabile su base settimanale anche il prodotto con 8 mesi di stagionatura, fermo sui 12,25 €/kg.

Bovini da macello

Settimana all’insegna della stabilità con qualche segno “più” per la piazza di Mantova. In particolare per la Bmti i listini dei vitelloni Charolaise mettono a segno un aumento di 1 centesimo, attestandosi su 3,61 €/kg.

Aumento di pari entità per la razza Limousine che si porta a 3,92 €/kg. Restano agganciati ai valori della settimana precedente, invece, i listini presso la piazza di Modena. Sostanziale stabilità anche per i vitelli a carne bianca, sia presso la piazza lombarda che presso quella emiliana.

Suini

Nuova serie di rialzi per il comparto dei suini secondo i dati della Bmti. In particolare, il prezzo della categoria 160-176 kg quotata alla Cun (Commisione unica nazionale) di settore archivia un rincaro di 43 centesimi, raggiungendo i 2,226 €/kg.  A trainare il rincaro ancora un’offerta deficitaria di capi, situazione aggravata dalle problematiche legate ai nuovi casi di peste suina negli allevamenti domestici nel nord Italia.

Identico incremento nel circuito convenzionale con il prezzo della categoria 160-176 kg che tocca quota 2,016 €/kg, con il divario a favore del Dop che segna 0,210 €/kg.  Prevale, invece, la stabilità sul versante dei mercati esteri con presenza di qualche segno “meno”.

Relativamente ai tagli di carne suina fresca da macelleria, si apprezza, secondo la Bmti, sia il lombo Bologna che il lombo Padova, quotati rispettivamente 4,90 €/kg e 4,80 €/kg. Si registrano nuovi rincari anche per le cosce suine sia Dop che non Dop, con il prodotto pesante attestato rispettivamente su 6,25 €/kg e 5,06 €/kg.  Tra gli altri tagli guadagnano ulteriore terreno la pancetta fresca squadrata e la spalla fresca disossata mentre perde la coppa fresca refilata. A livello continentale prevale la stabilità ad eccezione della piazza di Parigi che arretra rispetto alla settimana precedente.