L’assemblea dei soci di Trentingrana-Concast, Consorzio di secondo grado dei caseifici trentini, riunitasi a Spini di Gardolo (Tn), ha chiuso il bilancio 2018 con 61 milioni di fatturato e un utile di 278mila euro, pareggiando il bilancio del 2017.
La produzione è stata in aumento per i primi 9 mesi e in calo per gli ultimi 3 del 2018, raggiungendo per la prima volta il milione 520 mila quintali. Di conseguenza sono cresciute anche le forme di Trentingrana, che hanno superato le 100mila con un aumento del 4,29% sul 2017. Anche le line formaggi tradizionali hanno incrementato il proprio fatturato arrivando a sfiorare i 10 milioni di euro.
Per quest’anno sono previste fra le 104 e le 106mila forme di Trentingrana. Le giacenze grazie ad un buon andamento delle vendite dell’ultimo trimestre 2018 si sono assestate. Il prezzo medio liquidato per il latte conferito è stato pari a 0,58 euro/kg.
Sono questi i dati più importanti presentati in assemblea dal presidente Renzo Marchesi e dal direttore Andrea Merz, che hanno fatto anche un forte richiamo alla produzione di qualità e alla sostenibilità. Il 2019 si è aperto con grande ottimismo, che dopo oltre 4 mesi perdura. Le ragioni? Maggiore consumo di latte e formaggi, a livello nazionale ma anche europeo, inoltre calo della produzione in Trentino.
Il bilancio è stato approvato all’unanimità. Una sottolineatura è venuta sui prodotti “similari” dal responsabile commerciale Gabriele Weber, che ha ricordato come nel quadro di mercato positivo bisogna sempre considerare la presenza dei cosiddetti similari, che ha raggiunto il 20% dei consumi dei formaggi.
Molto importante il segnale di attenzione al comparto zootecnico, e a quello cooperativo più in generale, venuto da parte degli amministratori provinciali, presenti in forze all’assemblea, con il presidente del consiglio provinciale Walter Kaswalder, quello della giunta Maurizio Fugatti, il suo vice Mario Tonina, l’assessore all’agricoltura Giulia Zanotelli e l’assessore alla sanità Stefania Segnana, oltre alla presidente della Cooperazione trentina Marina Mattarei.
Da tutti un preciso riconoscimento agli allevatori per il loro impegno in difesa dell’ambiente e del territorio, ma anche un preciso impegno a considerare negli Stati generali della montagna di Comano Terme un esplicito riconoscimento del ruolo degli allevatori di montagna. Fugatti ha sottolineato l’importanza di comunicare meglio le caratteristiche dei prodotti locali con il marchio “Qualità Trentino”, che deve essere potenziato. Ha quindi assicurato grande attenzione al problema grandi carnivori: si deve far capire a chi governa che per la montagna sono un problema.
L’ATTENZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE
A margine dell’assemblea il presidente della giunta provinciale Maurizio Fugatti ha assicurato che a breve gli assessori competenti presenteranno un progetto che comprenda il rilancio del mar-chio “Qualità Trentino”, la sua promozione e il regolamento che lo disciplina, che ad oggi lascia dei varchi che permettono di vendere come carne trentina la carne di bovini che in Trentino hanno trascorso solo gli ultimi sei mesi. L’assessore all’agricoltura Giulia Zanotelli ha assicurato che il nuovo Psr dovrà tenere conto della montagna; mentre per i giovani, che in zootecnia hanno un ruolo centrale, ha anticipato una nuova forma del premio d’insediamento.
Mario Tonina, partendo dalla con-statazione che questi risultati sono frutto di anni di lavoro, ha riconosciuto agli allevatori un ruolo centrale per la tutela del territorio e dell’ambiente, per questo gli aiuti a loro sono strategici. Mentre Marina Mattarei ha sottolineato l’importanza della cooperazione lattiero casearia in montagna assicurando il proprio contributo alle linee di indirizzo degli stati generali della montagna.