Semaforo verde della Conferenza Stato-Regioni ai disciplinari del Sqnba, il “Sistema di qualità nazionale per il benessere animale” per la specie bovina e la specie suina da ingrasso allevata all’aperto (vedi qui Sqbn intesa conferenza stato-regioni), come previsto dal decreto interministeriale del 2 agosto 2022 (decreto Sqnba). Approvato anche il decreto che definisce i requisiti dei certificatori e degli operatori.
La Conferenza ha anche approvato uno schema di decreto del ministero dell'Agricoltura che, di concerto con il ministero della Salute, modifica due allegati del decreto Sqnba: l'Allegato 1 che stabilisce i requisiti degli organismi di certificazione e del processo di certificazione, e l'Allegato 2 che che fissa le regole per gli operatori del settore alimentare.
Requisito dei 90 capi, modifica accolta
Per raggiungere l’accordo su questo schema di decreto del Sqnba la Conferenza delle Regioni ha chiesto una modifica sul requisito dei 90 capi Regioni che è stata accolta dal Masaf e dal Ministero della Salute.
Le Regioni avevano chiesto che il requisito venisse «applicato per le aziende con allevamento ricadente in zona montana, come identificata per l'accesso alle diverse misure di sostegno, aggiornando al contempo i gestionali, per facilitare l'accesso e le attività di controllo da parte delle competenti autorità, attivando anche modalità e strumenti semplificati».
Proposte delle Regioni non accolte
- Le Regioni avevano anche proposto altre modifiche «non condizionanti» che non sono state accolte dal ministero dell’Agricoltura in Conferenza Stato- Regioni, ma saranno rinviate a una successiva circolare.
In particolare si proponeva:
di escludere i vitelli dal computo dei capi, dato che per gli animali di età inferiore a 6 mesi vige l’obbligo di stabulazione libera in box dedicati; - qualora la soglia dei 90 capi (al netto del numero di vitelli) escluda un numero di allevamenti inferiore o uguale al 5% della consistenza media regionale/provinciale, considerare gli allevamenti esclusi alla stregua di quelli sotto-soglia;
- calcolare i capi con il medesimo metodo impiegato per gli aiuti della Domanda Unica.
Chiarimenti su etichettatura ed età del vitello
La Conferenza delle Regioni ha chiesto un chiarimento su un allegato dello schema di decreto, che riguarda l'etichettatura e l'età del vitello. Le Regioni hanno chiesto di spiegare perché al punto "Etichettatura", manchi la denominazione di vendita.
Inoltre, è stato chiesto il motivo della discrepanza tra l’età del vitello prevista dal Dlgs 126 del 2011, riportata nei disciplinari del Sqnba, pari a 6 mesi, e quella definita nell’ambito della tracciabilità del regolamento 1760 del 2000, dove il vitello è l’animale che ha da 0 a 8 mesi. I chiarimenti saranno forniti con una circolare del ministero dell'Agricoltura.