Semaforo verde al decreto che incentiva gli impianti agrivoltaici innovativi

Il testo del decreto approvato dal ministro dell'Ambiente PIchetto Fratin è stato trasmesso alla Commissione europea per il via libera effettivo

Foto di Manfred Antranias Zimmer da Pixabay
Le risorse finanziarie previste dal Pnrr sfiorano 1,1 miliardi di euro e prevedono due tipologie di potenza degli impianti

Via libera alla proposta di decreto per promuovere la realizzazione di impianti agrivoltaici innovativi da parte del ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Come spiega una nota del ministero, il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) prevede, su questo intervento, di installare almeno 1,04 Gw di impianti agrivoltaici entro il 30 giugno 2026. Il testo è stato trasmesso alla Commissione europea, dalla quale si dovrà attendere il via libera per l'effettiva entrata in vigore.

Quasi 1,1 miliardi di euro di risorse stanziate dal Pnrr

Il Pnrr attribuisce a questo investimento risorse finanziarie pari a quasi un miliardo e cento milioni di euro. Gestore dell’intera misura e dell’accesso al meccanismo incentivante è il Gestore servizi energetici (Gse).

«L'autonomia energetica – ha spiegato il ministro Pichetto – si costruisce anche puntando sulla vocazione agricola di una grande parte del nostro Paese. Oggi la sfida, che questo decreto interpreta con grande attenzione, è far coesistere nei campi l’eccellenza agricola con soluzioni nuove per generare energia pulita, aprendo opportunità di crescita del settore nel segno della sostenibilità e dell’attenzione all’ambiente. Assieme alle Comunità energetiche – conclude Pichetto – questo è probabilmente uno dei provvedimenti più qualificanti per cambiare dal territorio il paradigma energetico del nostro Paese e guardare al futuro».

Contributo a fondo perduto del 40%

Il decreto ministeriale prevede, in particolare, il riconoscimento di un incentivo composto da un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% dei costi ammissibili e una tariffa incentivante a valere sulla quota di energia elettrica prodotta e immessa in rete. Il sostegno è rivolto a soluzioni costruttive innovative, prevalentemente a struttura verticale e con moduli ad alta efficienza.

Per promuovere la realizzazione degli interventi presso il mondo dell’imprenditoria agricola, per l’accesso alle procedure sono previsti due distinti contingenti di potenza: un primo contingente di 300 Mw destinato al solo comparto agricolo per impianti di potenza fino a 1 Mw e un secondo aperto invece anche alle associazioni temporanee di imprese composte da almeno un soggetto del comparto agricolo per impianti di qualsiasi potenza.

Elemento fondamentale della misura, per garantire la realizzazione di progetti che generino benefici concorrenti agricoltura/energia e valutarne gli effetti nel tempo è il sistema di monitoraggio. è previsto infatti che queste installazioni garantiscano la continuità dell’attività agricola e pastorale sottostante l’impianto per tutto il periodo di vita utile degli impianti e che siano monitorati il microclima, il risparmio idrico, il recupero della fertilità del suolo, la resilienza ai cambiamenti climatici e la produttività agricola per i diversi tipi di colture.

Confagricoltura chiede una disciplina sulle aree per le energie rinnovabili

«Il decreto consentirà - ha sottolineato il presidente della Federazione nazionale di prodotto Bioeconomia di Confagricoltura, Alessandro Bettoni  - di supportare nuovi investimenti nella produzione di energia fotovoltaica in impianti realizzati su terreni agricoli, secondo modelli innovativi, su cui viene mantenuta e monitorata l'attività agricola».

Confagricoltura attende di conoscere maggiori elementi in ordine al livello di incentivazione dell'energia immessa in rete, che si integrerà con l'aiuto in conto capitale al 40% annunciato dal ministro, per esprimere valutazioni più puntuali da parte delle imprese.

L’Organizzazione coglie l'occasione per sollecitare la definizione della disciplina sulle aree idonee allo sviluppo delle Fer (Fonti energie rinnovabili), sottolineando che molte aziende agricole ricadono in aree soggette a vincoli di diversa natura che impediscono la realizzazione di impianti fotovoltaici, benchè funzionali ai processi produttivi. «Un tema, questo – conclude Bettoni – su cui occorre fare una riflessione profonda se vogliamo che il settore agricolo raggiunga la propria indipendenza energetica»

 

Semaforo verde al decreto che incentiva gli impianti agrivoltaici innovativi - Ultima modifica: 2023-04-14T16:36:23+02:00 da Francesca Baccino

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