Quotazioni Bmti, ancora di segno positivo latte, burro, e “duri” Dop

Ancora sette giorni contrassegnati da un trend positivo per la maggio parte dei prodotti zootecnici: nella settimana che va dal 27 al 31 maggio 2024 è ancora di segno “più” il prezzo del latte di origine nazionale, ormai in crescita da circa un mese in base alle elaborazioni di Bmti sull’andamento dei prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Camere di Commercio e Borse Merci. In particolare, sulla piazza di Milano i prezzi raggiungono i 522,50 €/t, 25 €/t in più rispetto alla settimana precedente. Il rincaro rispetto allo scorso anno si attesta sui dieci punti percentuali.

Nel complesso, i listini del latte chiudono, secondo la Bmti, il mese di maggio con una crescita media del +10% rispetto ad aprile, invertendo così la tendenza negativa dei mesi precedenti. In rialzo anche il latte spot sulla piazza di Verona, quotato 535 €/t. Si muovono nella stessa direzione i listini del latte di importazione, con rialzi settimanali del 3,3%. Si accentua intanto in senso positivo il differenziale di prezzo a favore del latte spot nazionale che sale dai 42,50 €/t della settimana scorsa agli attuali 52,50 €/t. Si rileva un timido aumento per il latte biologico quotato sulla piazza di Milano mentre resta stabile il prodotto di Verona.

Burro e crema di Latte, andamento positivo

Nuovi rialzi anche per il comparto del burro in base ai diati della Bmti. Nel dettaglio, il burro pastorizzato quotato a Milano spunta un rincaro di 38 centesimi, raggiungendo quota 4,58 €/kg. Il confronto anno su anno è prossimo al +60%. Al pari di quanto osservato per il latte spot, anche il burro chiude il mese di maggio in positivo, archiviando un aumento medio del +5,6% rispetto ad aprile.

Si segnalano apprezzamenti anche per il burro di Mantova che registra 4,70 €/kg. Guadagnano ulteriore terreno i listini dello zangolato e della crema di latte nazionale, quotati rispettivamente 4,38 €/kg e 3,06 €/kg. Sul versante continentale si registrano ulteriori aumenti sia per il prezzo del burro di centrifuga di Kempten (+3,6% su base settimanale), che per quello del Verse Boter nel mercato olandese (+3,1%).

Grana Padano

Dopo un mese di calma piatta tornano a crescere i listini del Grana Padano. In particolare, secnodo la Bmti, lo stagionato 9 mesi quotato a Milano capitalizza 10 centesimi, raggiungendo i 9,53 €/kg.  Resta positivo il confronto anno su anno, a ridosso del +9%. In positivo anche le altre piazze ad eccezione di quella di Mantova che non registra alcuna variazione.

Situazione sostanzialmente stabile per i formaggi monitorati dalla Commissione Europea, con l’Emmental che rivela un timido aumento (+1%).

Parmigiano Reggiano

Terza settimana consecutiva di rialzi per i listini del Parmigiano Reggiano di Parma. Nel dettaglio, lo stagionato 12 mesi quota 10,88 €/kg a fronte dei 10,85 €/kg della settimana precedente. Aumento leggermente più accentuato per lo stagionato 24 mesi, che raggiunge i 12,33 €/kg.

Resta positivo il confronto anno su anno con il rincaro massimo registrato per la stagionatura più breve (+7,7%). Aumenti sono emersi anche per le piazze di Milano e per le stagionature più lunghe di Modena. Restano ferme invece Mantova e Reggio-Emilia.

Pecorino Romano

Ancora privi di scostamenti i listini del Pecorino Romano. In particolare, presso la piazza di Milano, il prodotto resta fermo sui 12,25 €/kg. Si mantiene sul -12,8% il ribasso rispetto allo scorso anno.

Bovini da macello, prezzi in flessione

Continuano a flettere i prezzi nel comparto dei bovini per la piazza di Mantova. In particolare, i vitelloni di razza Charolaise perdono 2 centesimi arretrando a 3,6 €/kg. Si osservano cali della stessa identità per la razza Limousine e gli incroci nazionali, quotati rispettivamente 3,91 €/kg e 3,15 €/kg.

Nessuna novità invece per la piazza di Modena che conferma le quotazioni della scorsa settimana. Invariati i prezzi all’ingrosso dei vitelli a carne bianca, sia presso la piazza lombarda che presso la piazza emiliana.

Suini, non quotato

Dopo più di un mese di ribassi la CUN suini sospende la quotazione emettendo il non formulato per la settimana 27-31 maggio.  Risultato che sopraggiunge a conferma della fase di tensione che sta coinvolgendo il comparto. Su base annua, l’ultima quotazione disponibile evidenzia un ribasso pari al -7%. Sostanziale stabilità sul fronte estero con presenza di qualche segno “meno”.

Relativamente al comparto dei tagli suini freschi da macelleria, dopo il non formulato della settimana scorsa si registra un rincaro di 10 centesimi per il lombo Padova che si porta così in linea con il prezzo del lombo Bologna, pari a 4,50 €/kg. Identico aumento per la coppa fresca che quota 5,45 €/kg. Perdono invece 8 centesimi le cosce Dop, con la pesante che ripiega sui 5,80 €/kg.

Tra gli altri tagli si segnalano i rincari della coppa fresca refilata, pancetta fresca squadrata e gola intera. Prevale la stabilità sui mercati esteri tranne che sulla piazza di Amsterdam dove si registrano aumenti tra i 30 e i 40 centesimi su base settimanale.