Quotazioni Bmti, ancora giù il latte spot, su Parmigiano Reggiano, burro e suini Dop. Stabili Grana Padano e bovini

Dopo la parentesi positiva della settimana precedente torna a perdere terreno il comparto del latte spot. Secondo le rilevazioni di Camere di Commercio e Borse Merci elaborate dalla Bmti (Borsa merci telematica italiana) nella settimana che va dal 24 al 29 marzo 2025 (qui per la settimana precedente) sulla piazza di Milano i prezzi scendono a 552,5 €/t, 2,5 €/t in meno su base settimanale.

Nel complesso, i listini hanno chiuso il mese di febbraio con una flessione media del 5%, dipesa da una domanda inferiore rispetto alle disponibilità, complice anche le temperature ancora basse. Il rincaro annuo resta però consistente, prossimo al +24%. In calo anche il prezzo del latte spot sulla piazza di Verona, quotato 555 €/t.

Segno “meno” anche per i prezzi del latte di importazione, con il prezzo a favore del latte spot nazionale che però aumenta a 10 €/t dai precedenti 5 €/t. Nessuna variazione per il latte biologico presso le piazze di Milano e di Verona, attestato rispettivamente su 660 €/t e 725 €/

t.

Burro/crema di latte

Proseguono i rialzi nel comparto del burro. Nello specifico, le quotazioni del prodotto pastorizzato presso la piazza di Milano raggiungono i 5,47 €/kg, 10 centesimi in aumento rispetto alla settimana precedente. Al contempo, il rincaro su base annua si riporta sopra il +40%.

Identico incremento settimanale per i listini del burro presso la piazza di Mantova, saliti a 5,55 €/kg. In aumento anche lo zangolato, quotato 5,27 €/kg mentre il prezzo della crema di latte resta invariato a 3,56 €/kg (piazza di Milano).

A livello continentale, sostanziale stabilità sia per il burro quotato a Kempten (Germania) che per il Verse Boter olandese, entrambi a quota 7,5 €/kg. Lieve aumento, invece, per il prodotto francese che si avvicina alla soglia di 8 €/kg.

Grana Padano

Rinnovata stabilità per il comparto del Grana Padano presso la piazza di Milano. In particolare, lo stagionato 9 mesi si conferma sui 10,90 €/kg, in crescita del +18% su base annua. Invariate anche le forme più stagionate. Si osserva una dinamica simile presso la piazza di Verona e Mantova mentre avanzano le forme più stagionate presso Cremona. Sostanzialmente stabili i prezzi dei formaggi monitorati dalla Commissione Europea ad eccezione di un lieve recupero dell’Emmental (+2,8% su base settimanale).

Parmigiano Reggiano

Continua la lunga fase di rincari che sta interessando il comparto del Parmigiano Reggiano, trainata principalmente dalla vivacità della domanda estera e dalle scarse giacenze di prodotto. Nello specifico, il prezzo dello stagionato 12 mesi quotato presso Parma archivia un aumento di 5 centesimi, raggiungendo i 12,93 €/kg, valore inedito per questa piazza. Cresce parimenti lo stagionato 24 mesi, che si attesta a 15,18 €/kg. Il rincaro su base annua si aggira tra il +21% e il +25% a seconda della stagionatura. In aumento anche le quotazioni nelle altre principali piazze di scambio. Sul fronte della produzione, i dati rilasciati dal Consorzio per la Tutela del Parmigiano Reggiano indicano che nel corso dei primi due mesi del 2025 sono state prodotte circa 687mila forme, il livello più basso degli ultimi cinque anni, escludendo il 2024 (-1,4%).

Pecorino Romano

Ancora nessuna novità dal comparto del Pecorino Romano. In particolare, la quotazione dello stagionato 5 mesi presso la piazza di Milano resta stabile a 12,08 €/kg, valore pressoché in linea con quello dello scorso anno. Senza variazioni anche il prodotto con 8 mesi di stagionatura, quotato 12,30 €/kg.

Bovini da macello

Terza settimana consecutiva all’insegna della stabilità per il comparto dei bovini. Tra i principali capi, i listini dei vitelloni Charolaise registrano 4,21 €/kg presso la piazza di Mantova e 4,34 €/kg presso quella di Modena. Stazionari anche i listini della razza Limousine e degli incroci nazionali così come quelli dei bovini da ristallo. Su base annua i prezzi si mantengono sopra i valori dello scorso anno con punte del +34% per i bovini da ristallo. Restano fermi anche i listini dei vitelli a carne bianca.

Suini

Seconda settimana consecutiva di rialzi nel comparto dei suini. In particolare, il prezzo della categoria 160-176 kg quotata alla Cun di settore mette a segno un aumento di 2,1 centesimi attestandosi a 1,796 €/kg.  Si riduce la flessione su base annua, che rimane comunque significativa, pari ad un -15%. Identico aumento settimanale anche per il circuito non Dop, con le quotazioni salite a 1,621 €/kg (categoria 160-176 kg).

Situazione eterogenea sui mercati esteri, con alcune piazze in calo ed altre stazionarie. Settimana all’insegna del “più” anche per i tagli di carne suina fresca da macelleria.  In particolare, il lombo Padova e il lombo Bologna archiviano 20 centesimi, portandosi entrambi a 3,6 €/kg. Uguale incremento per busto con coppa e coppa fresca, quotati rispettivamente 3,70 €/kg e 3,80 €/kg. Tra gli altri tagli, continuano a perdere terreno sia le cosce suine Dop che non-Dop (taglio pesante), in flessione di 3 centesimi rispetto alla settimana precedente. Dopo diversi mesi di cali alternati a fasi di stabilità, torna il “più”, invece, per la pancetta fresca squadrata, quotata 4,52 €/kg. Resta invariata a 3,79 €/kg la pancetta fresca squadrata.