Si stringono i tempi per arrivare all’accordo sul prezzo del latte alla stalla, anche se non è stata ancora riconcordata una nuova data sulla ripresa del tavolo nazionale del latte al ministero delle Politiche agricole dopo l'incontro del 30 settembre scorso.
Intanto, nell'attesa di una nuova convocazione - che il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli auspica sia decisa nel più breve tempo possibile -, una bozza di accordo tra il Mipaaf e le parti circola già da alcuni giorni.
Su questa bozza d'intesa ha frenato però Assolatte sostenendo che come associazione non può fissare un prezzo di riferimento, ma solo determinare i costi di produzione da considerare per trovare un sistema di indicizzazione del prezzo.
Anche l'assessore all'Agricoltura di regione Lombardia, Fabio Rolfi, che aveva convocato il 28 settembre scorso il tavolo regionale sulla quesione del prezzo, è intervenuto in quella che è materia regionale, visto che la Lombardia produce il 44% del latte italiano, chiedendo appunto di partecipare al tavolo nazionale sul prezzo.
Il tavolo “d’emergenza“ del 30 settembre
I costi di produzione delle stalle nel 2021 sono saliti alle stelle e diventati «insostenibili», ma occorre supportare e, soprattutto, «valorizzare la filiera lattiero casearia italiana». Un comparto strategico per il made in Italy che vale qualcosa come oltre 16 miliardi di euro a livello nazionale. Per questo era stato convocato il tavolo di “emergenza” al Mipaaf del 30 settembre scorso che si è focalizzato sulla revisione del prezzo del latte alla stalla, il pagamento della materia prima tra allevatori e trasformatori.
Con queste premesse, come si legge nella bozza di «Intesa di filiera per la salvaguardia degli allevamenti italiani tra ministero e organizzazioni agricole, Assolatte e grande distribuzione», è emersa «la necessità di un intervento emergenziale a tutela del reddito degli allevatori».
L’accordo: 3 centesimi al litro in più pagati dalla grande distribuzione
Ed ecco il contenuto dell’accordo: le imprese della Grande distribuzione si impegnano a aumentare gli acquisti di latte Uht, latte fresco, yogurt e formaggi freschi, tutti da latte 100% italiano, riconoscendo dal mese di ottobre 2021 e fino a dicembre 2021 un premio “emergenza stalle”, pari a 3 centesimi al litro di latte, utilizzato per la produzione dei prodotti finiti. Questo premio viene pagato alle imprese di trasformazione e deve essere integralmente versato agli allevatori.
In Lombardia la trasformazione riconoscerà 41 centesimi al litro
Le imprese di trasformazione riconoscono almeno come prezzo minimo indicativo 41 centesimi al litro alla stalla esclusa Iva, previsto dalla bozza, per il latte prodotto nella regione Lombardia.
Da questo prezzo sarà possibile determinare le soglie di prezzi indicativi del latte conferito nelle altre Regioni d’Italia, senza diminuire il prezzo già riconosciuto. Questo prezzo è comprensivo anche del premio di 3 centesimi.
Le organizzazioni agricole si impegnano a valorizzare i prodotti lattiero caseari da latte 100% italiano attraverso iniziative di promozione rivolte ai consumatori e ai propri associati. Il ministero da parte sua sosterrà il comparto anche attraverso attività di comunicazione e promozione.
L’assessore lombardo Rolfi chiede di partecipare alle trattative sul prezzo
Rolfi ha inoltre detto di essere favorevole a individuare «un meccanismo condiviso di orientamento per il prezzo del latte legato ai costi di produzione. Se come dice Assolatte non si può fissare un prezzo di riferimento possiamo invece determinare i costi di produzione da tenere in considerazione per indicizzare il prezzo, al fine di fissare un valore che non sia inferiore ai costi, nel rispetto della direttiva sulle pratiche sleali che prima o poi sarà realtà anche in Italia».