Prezzi prodotti zootecnici: non si arresta la corsa al rialzo del latte spot

prezzi prodotti zootecnici
I dati di riferimento per i prodotti lattiero-caseari e bovini rilevati dalle Camere di commercio ed elaborati da Borsa merci telematica italiana (Bmti) relativi alla settimana 6-10 giugno 2022

I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, nella seconda settimana di giugno, si sono mostrati in crescita per quanto riguarda il latte spot e le materie grasse che hanno fatto registrare nuovi massimi storici. Stabilità sugli altri mercati.

Latte

Prosegue senza soluzione di continuità il rally del latte spot di origine nazionale, con le quotazioni che aggiornano i massimi storici sia a Milano che a Verona. A Milano i listini avanzano del +2,7% rispetto alla settimana precedente, attestandosi sui 565–580 €/t, per un prezzo medio di 572,50 €/t. I prezzi si mantengono per la decima settimana consecutiva sopra la soglia dei 500 €/t, raggiunta solo un’altra volta negli ultimi dieci anni, e si avvicinano ai 600 €/t, mai toccati in precedenza. Nell’arco di appena due settimane le quotazioni sono cresciute di quasi 30 €/t (+5%), a conferma del repentino cambio di marcia dell’attuale fase rialzista. Andamento simile a Verona dove le quotazioni, in aumento del +2,6% rispetto a sette giorni fa, fanno registrare il nuovo record di 585 €/t. In termini tendenziali la crescita media dei listini del latte spot rispetto allo stesso periodo dello scorso anno supera questa settimana il +60%.

In decisa ripresa a Milano anche i listini del latte spot di provenienza estera, sia il prodotto francese (+2,9% su base settimanale) che tedesco (+2,8%). Le attuali tensioni continuano ad essere alimentate dal quadro di deficit della raccolta di latte che persiste a livello continentale dal quarto trimestre del 2021.

A Milano accelera il latte di origine biologica (+3,4%) che supera questa settimana la soglia dei 600 €/t, attestandosi sui 595–610 €/t. Degna di nota la dinamica che va formandosi sulla piazza di Milano dove il latte spot sta gradualmente raggiungendo le quotazioni del latte di origine biologica. Infatti, questa settimana la differenza si attesta sui 30 €/t contro i 170 €/t di fine 2020, periodo in cui si erano avviate le rilevazioni del prodotto bio.

Materie grasse

Trova conferme nella seconda settimana di giugno il momento positivo dei listini nazionali delle materie grasse. Il tutto in un contesto di mercato che resta caratterizzato da forti incertezze circa le prospettive produttive dell’intera filiera, specie nei mesi estivi. Dopo un mese di maggio all’insegna della debolezza, il burro pastorizzato mette a segno rialzi generalizzati per la seconda settimana consecutiva stabilendo nuovi massimi storici sulle principali piazze. A Milano le quotazioni raggiungono i 5,35 €/kg (+1,3% su base settimanale), superando il precedente valore record (5,32 €/kg) registrato a inizio maggio. Il listino di Mantova sale a quota 5,20 €/kg (+1%).

Prezzi del burro in crescita anche sui mercati europei, seppur a ritmo inferiore rispetto alle precedenti due settimane. Il burro di centrifuga di Kempten, in Germania, avanza questa settimana del +0,4% attestandosi sui 7,23 €/kg, a sette centesimi dal massimo storico rilevato a inizio aprile. In aumento anche le quotazioni in Francia (+0,4%) mentre restano stabili in Olanda. Secondo gli ultimi dati Eurostat, a marzo sarebbero proseguiti i cali della produzione di burro che hanno investito l’intero continente a partire dal quarto trimestre del 2021. Germania, Francia e Olanda, che combinano per metà della produzione continentale di burro, a marzo hanno registrato una contrazione a livello aggregato del -3,5% rispetto a marzo 2021.

Segno “più” per l’intero comparto nazionale delle materie grasse. Lo zangolato avanza questa settimana del +1,4%, stabilendo il nuovo massimo storico a quota 5,15 €/kg. In aumento (+2,3%) anche la crema di latte nazionale che raggiunge a Milano i 3,50 €/kg.

Grana Padano

Quarta settimana di stabilità per i listini all’ingrosso del Grana Padano che restano invariati su tutte le principali piazze di scambio. Il prezzo medio per le forme stagionate nove mesi si conferma a 8,52 €/kg, mentre le forme stagionate venti mesi rimangono sui 10,07 €/kg. Nel complesso, la crescita su base annua è del +18,7%, trainata dalle forme meno stagionate.

Ai cali della produzione osservati nei primi mesi dell’anno si accompagna un calo delle scorte. Rispetto ai 2.110.000 forme registrate ad aprile 2021, ad aprile 2022 le scorte sono scese su 1.956.000 forme (dati Consorzio di tutela Grana Padano), in calo del 7,8%.

Parmigiano Reggiano

Dopo i leggeri rialzi osservati la settimana precedente sulla piazza di Mantova, torna la completa stabilità per tutti i listini del Parmigiano Reggiano. Il prezzo medio per le forme stagionate 12 mesi resta a 10,67 €/kg mentre le forme stagionate 24 mesi si confermano a 12,63 €/kg. Rimane leggermente positiva la variazione media su base annua, attestata su un 3,6%.

Segnali di rialzo, invece, per i principali formaggi monitorati dalla Commissione europea: l’Edam arriva a 4,95 €/kg guadagnando 3,4 punti percentuali in una settimana, il Gouda sale a 4,79 €/kg con un + 3,9% e l’Emmental arriva a 5,74 €/kg segnando +1,9%. Stabile il Cheddar che rimane sui 4,26 €/kg.

Pecorino Romano

Mentre gli altri formaggi duri si stabilizzano, il Pecorino Romano continua a salire. Sulla piazza di Milano il prodotto stagionato cinque mesi si attesta in una forbice compresa tra gli 11,15 €/kg e i 11,45 €/kg, con un aumento dello 0,9% per la terza settimana di fila. I prezzi attuali segnano un rialzo del +30,8% rispetto a giugno 2021, grazie ad una minore quantità prodotta e al buon andamento delle esportazioni registrato anche nei primi tre mesi dell’anno.

Bovini vivi

Nella seconda settimana di giugno si consolida l’equilibrio nel mercato dei bovini da macello, con i listini dei vitelloni che si mantengono invariati per la settima settimana consecutiva su tutte le principali piazze. Tra i principali capi, i vitelloni Charolaise si mantengono a Mantova sopra i 3,29 €/kg (peso vivo) mentre le razze da incroci nazionali a Modena proseguono stabili sui 2,75 €/kg (peso vivo). Il mercato si mantiene, dunque, in equilibrio in corrispondenza di livelli di prezzo che rappresentano valori storicamente elevati, pur avviandosi verso un periodo dell’anno, quello estivo, stagionalmente debole.

Trend ribassista, invece, per i vitelli a carne bianca, con cali su base settimanale intorno al -0,8% a Modena. Stabili per la seconda settimana consecutiva le quotazioni a Mantova. In termini tendenziali, la variazione media annua dei listini si mantiene questa settimana intorno al +25%, contro il +30% di un mese fa.

Leggi le schede sui prezzi dei prodotti zootecnici

Prezzi prodotti zootecnici: non si arresta la corsa al rialzo del latte spot - Ultima modifica: 2022-06-15T09:49:47+02:00 da Alice Martini

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