I prezzi della Bmti, stabile il latte spot. Crescono burro, bovini e suini Dop

Dopo una lunga serie di rincari si fermano i prezzi del latte spot sulla piazza di Milano nella settimana che va dal 23 al 27 settembre 2024. Secondo le elaborazione della Bmti su dati rilevati dalle Camere di Commercio e Borse Merci i prezzi confermano i 652,5 €/t della settimana precedente a fronte di un rincaro annuo del +24%.

Nel complesso, i listini chiudono il mese di settembre con una crescita media del 6,4% rispetto ad agosto, complice anche la minore produzione di latte dovuta alle elevate temperature estive.

Viceversa, il latte spot quotato a Verona spunta un aumento settimanale di 5 €/t portandosi sulla soglia dei 660 €/t. Sostanzialmente stabili i listini del latte di importazione quotato a Milano, sia di origine francese che tedesca, con il differenziale di prezzo a favore del latte spot nazionale che si mantiene sui 10 €/t.

Assenza di variazioni anche per il latte biologico quotato presso la piazza di Milano mentre cresce di 5 €/t il prodotto quotato presso la piazza di Verona.

Burro/crema di latte

Dopo la pausa della settimana precedente torna a crescere il comparto del burro. Nel dettaglio, i prezzi all’ingrosso del burro pastorizzato quotato a Milano raggiugono i 6,25 €/kg, 5 centesimi su base settimanale.

Il mese di settembre ha registrato una crescita media del +10,5% rispetto al mese precedente, per effetto della riduzione dell’offerta di prodotto registrata a livello comunitario.  Dinamica simile per il burro di Mantova che raggiunge i 6,35 €/kg. Rispetto allo scorso anno i prezzi sono più che raddoppiati (+127%).

Anche lo zangolato quotato a Milano archivia un rincaro di 5 centesimi. In controtendenza la crema di latte di Milano che resta ancorata ai valori della settimana precedente.  A livello continentale, nuovo record per il burro quotato a Kempten che si attesta sul record storico di 8,50 €/kg. Invariato sugli 8,10 €/t il Verse Boter nel mercato olandese.

Grana Padano

Nel mercato del Grana Padano si registra l’invariato per lo stagionato 9 mesi quotato a Milano, fermo a 10,18 €/kg. Si interrompe così la serie di rincari in atto da fine agosto. Si conferma al +16% l’aumento rispetto allo scorso anno. Si riscontra una sostanziale stabilità anche per le piazze di Mantova e Cremona.

In controtendenza la piazza di Verona, con le varie stagionature in crescita di 5 centesimi rispetto alla settimana precedente. Relativamente ai formaggi monitorati dalla Commissione Europea, prevale una lieve spinta verso l’alto soprattutto per l’Edam ed Emmental (entrambi +1,3%). In controtendenza il Cheddar che non si discosta dai valori della settimana precedente.

Parmigiano Reggiano

Dopo l’invariato della settimana precedente, torna il segno “più” per i listini del Parmigiano Reggiano quotati presso la Borsa Merci di Parma. Nel dettaglio, lo stagionato 12 mesi si porta oltre la soglia degli 11,30 €/kg in aumento di 10 centesimi su base settimanale. Stesso incremento per lo stagionato 24 mesi che raggiunge i 12,78 €/kg.

Si accentua il rincaro su base annua, maggiormente consistente per le stagionature più brevi: +15% la variazione per il 12 mesi a fronte del +10% del 24 mesi. In crescita anche le piazze di Modena e Reggio Emilia mentre prevale la stabilità per Mantova e Milano.

Pecorino Romano

Nessuna novità significativa per i listini del Pecorino Romano. In particolare, presso la piazza di Milano, lo stagionato 5 mesi resta agganciato a 12,03 €/kg. Si conferma a -7,5% il ribasso annuo. Senza variazioni anche il prodotto con 8 mesi di stagionatura, attestato sui 12,25 €/kg.

Bovini da macello

Nuova settimana di rialzi per il comparto dei bovini. In particolare, i listini dei vitelloni Charolaise mettono a segno un aumento di 5 centesimi presso le piazze di Mantova e Modena, attestandosi rispettivamente su 3,68 €/kg e 3,79 €/kg. Aumenti che, nella stessa misura, si sono manifestati anche per la razza Limousine e gli incroci nazionali.

Il divario annuo si conferma positivo, con picchi dell'8% per la razza Charolaise e gli incroci nazionali quotati a Modena. Regna l’invariato, invece, per i vitelli a carne bianca, quotati 6,15 €/kg presso la piazza emiliana e 5,72 €/kg presso quella lombarda.

 Suini

Proseguono senza sosta i rialzi per il comparto dei suini. In particolare, il prezzo della categoria 160-176 kg quotata alla CUN di settore archivia un nuovo rincaro di 4,1 centesimi, raggiungendo i 2,314 €/kg e, al contempo, azzerando il ribasso su base annua.  Il mercato continua a risentire di un’offerta inferiore rispetto alla domanda di capi. Incremento di pari dimensioni per il circuito non DOP, con il prezzo della categoria 160-176 kg che tocca quota 2,106 €/kg. Prevale la stabilità sul versante dei mercati esteri.

I nuovi rialzi si sono trasmessi ai tagli di carne suina fresca da macelleria. In particolare, mettono a segno un rialzo di 50 centesimi sia il lombo Bologna che il lombo Padova, raggiungendo rispettivamente 5,40 €/kg e 5,30 €/kg. In aumento anche il busto con coppa che si attesta a 5,40 €/kg.

In controtendenza la coppa fresca con osso che resta invariata. Tra gli altri tagli, continuano a macinare aumenti sia le cosce suine Dop che convenzionale. Segno “più” anche per pancetta fresca squadrata, spalla fresca disossata e trito.