Si gioca primariamente sulla regolazione della quantità dell’offerta, sulla qualità del prodotto (con azioni previste entro l’autunno, incluse modifiche al disciplinare di produzione) modifiche al disciplinare di produzione) e su alcune operazioni immediate sull’export e sulla comunicazione la nuova piattaforma di lavoro del Consorzio del Parmigiano Reggiano, approvata stamane dall’assemblea dei caseifici.
Un piano strategico che il Consiglio ha presentato a metà mandato per intensificare – come ha detto il presidente Giuseppe Alai – sforzi e azioni istituzionali che contribuiscano a far fronte all’attuale difficile congiuntura e a creare, in prospettiva, condizioni di maggiore stabilità dei redditi dei produttori”.
Anche in quest’occasione, il primo riferimento va alla regolazione dell’offerta, chiamando in causa sia allevatori che caseifici. “Dopo aver dato certezze anche patrimoniali agli allevatori con l’assegnazione delle quota latte da destinare a Parmigiano Reggiano – sottolinea la piattaforma di lavoro messo a punto dal Consiglio del Consorzio – ora occorre dare certezze ai caseifici, cioè la possibilità e la capacità di usare il Piano di regolazione dell’offerta in funzione delle indicazioni che emergono dal mercato”.
Rispetto al 2014 (approvazione del quantitativo di produzione previsto nel 2015 da parte dei caseifici e successiva insufficiente adesione degli allevatori rispetto al quorum previsto), il Consorzio giocherà d’anticipo: le proposte, infatti, prevedono le modifiche al piano di regolazione dell’offerta 2017-2019 entro il prossimo autunno, con strumenti aggiuntivi che affideranno ai caseifici la possibilità di modulazioni temporane. “Questi tempi – spiega il Consorzio – consentiranno di espletare il percorso di raggiungimento del quorum e le successive verifiche e approvazioni da parte delle commissioni ministeriali entro il 2016 (quando si esaurirà il piano attualmente in vigore), in tempi utili a non indurre incertezze nella filiera”.
Sempre entro l’autunno saranno poi sottoposte all’assemblea dei soci una serie di modifiche al disciplinare di produzione finalizzate ad accrescere ulteriormente gli elementi di conoscenza e garanzia per i consumatori, ad accentuare il legame tra prodotto e territorio, a recuperare efficienza negli allevamenti con semplificazioni ed ammodernamenti, ad accrescere la qualità nella stagionatura e a rafforzare l’efficacia dei controlli e della vigilanza.
In tema di vigilanza, comunque, scatta già ora una serie di nuove azioni soprattutto legate al prodotto esportato, con l’ampliamento dei Paesi in monitoraggio (che da gennaio sono 62), lo stanziamento di un budget aggiuntivo sui controlli e un piano di vigilanza specifico per la ristorazione privata e collettiva.
Già entro maggio sarà poi attivo un team dedicato a progetti speciali sull’export, con azioni dirette sugli operatori della Gdo e della ristorazione per sviluppare nuove opportunità commerciali dirette per caseifici e aggregazioni di caseifici. In queste settimane sarà messo a punto anche un nuovo piano strategico per la comunicazione sul mercato interno che decollerà a settembre e, infine, è in avvio immediato un gruppo consultivo dedicato ai giovani imprenditori, finalizzato non solo ad un loro maggiore coinvolgimento, ma alla formazione vera e propria di futuri dirigenti del settore.
“Un insieme di azioni – sottolinea il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai – che guarda alle emergenze legate all’attuale negativa congiuntura e, contemporaneamente, è destinato a creare condizioni più stabili di sviluppo fondate sui capisaldi rappresentati dalla regolazione dell’offerta, dalla qualità del prodotto, da un legame sempre più forte con il territorio e gli andamenti di mercato e lo sviluppo di ogni potenzialità sull’export.
Nel corso dell’Assemblea, i caseifici hanno approvato anche il bilancio 2014 del Consorzio, con 290 voti favorevoli, 4 astenuti e 20 contrari. I.Z.