La decisione sul Nutriscore, l'etichetta fronte pacco volontaria, è rimandata al 2024. L'ha spiegato il ministro dell'agricoltura, Francesco Lollobrigida, a Desenzano del Garda, in occasione del Cda che si è svolto oggi, 13 gennaio, presso la sede consortile.
«Un incontro utile e stimolante - secondo Renato Zaghini, presidente del Consorzio di tutela del Grana Padano - e un momento ulteriore per ribadire l’importanza, il valore e l’eccellenza del cibo made in Italy».
«È stato per me un onore – ha affermato Lollobrigida - sedere al fianco di imprenditori che rappresentano una produzione a cui non servono di certo presentazioni. Il Grana Padano è un'eccellenza di cui siamo orgogliosi e che continueremo a difendere con i fatti. In questo senso vanno tutte le azioni che portiamo avanti con il Governo Meloni, dentro e fuori i confini nazionali. Come quella che ci ha permesso di ottenere il rinvio al 2024 dell'iter del Nutriscore, che al momento è stato tolto dall'agenda europea.
La richiesta del Consorzio al Governo: ferma opposizione al Nutriscore
Zaghini ha ringraziato il Governo «per non aver abbassato la guardia sull’ingannevole sistema di etichettatura Nutriscore e chiedono di continuare a opporsi alla strumentale criminalizzazione del cibo di origine animale, alimentata dalle lobby dei produttori di alimenti sintetici».
Una riorganizzazione al ministero dell’Agricoltura
«Un primo importante risultato, come gli altri che – ha proseguito il ministro – contiamo di concretizzare seguendo un principio semplice: vogliamo distribuire ricchezza aiutando chi la crea. Vogliamo farlo in modo sempre più efficiente, ed è per questo che anche al Masaf abbiamo iniziato una fase di riorganizzazione con lo sguardo all'omogeneità delle competenze e al potenziamento del nostro personale, come quello in forza al ministero per la difesa dei nostri prodotti e delle nostre filiere».
Lollobrigida si è anche focalizzato anche sull’obiettivo di aumentare l’export agroalimentare: «Non esportiamo ancora abbastanza e intendiamo costruire, insieme a realtà come quella del Consorzio Grana Padano, nuove interlocuzioni e nuovi canali per i nostri prodotti di qualità».
Il Consorzio del Grana Padano portavoce di esigenze comuni
«Il Consorzio rappresenta il più grande player italiano del latte che conta - ha puntualizzato Zaghini - su 4.000 stalle iscritte, 142 caseifici attivi, 200 stagionatori e confezionatori e 50.000 persone coinvolte nel sistema che nel 2022 ha prodotto 5.212.103 forme. Ogni anno 2,7 milioni di tonnellate di latte sono trasformate in Grana Padano, ma sono 3,4 milioni le tonnellate di latte raccolte dai nostri caseifici, che oltre al Grana Padano producono, a seconda delle zone, altri formaggi Dop, sia molli che stagionati, mentre il Trentingrana fa parte della Dop Grana Padano. Questa posizione ci rende portavoce delle preoccupazioni e delle esigenze che accomunano tutti i produttori delle Dop e delle Igp».
La riforma delle Denominazioni d’origine a Bruxelles
Tra le questioni sollevate dal Cda in occasione della visita del ministro la richiesta di vigilare con attenzione e condivisione sulle nuove norme che regolamenteranno i prodotti tutelati dall’Ue in via di emanazione a Bruxelles e sulle quali si dovrà far sentire tutto il peso che deriva dall’indiscusso primato italiano nella Dop economy europea.
Tutela e vigilanza migliori con una direzione unica
Ma servono, secondo il presidente Zaghini, anche norme precise e coraggiose nelle attività di tutela e vigilanza contro le contraffazioni e soprattutto contro le evocazioni che numericamente e come impatto economico a nostro danno sono più rilevanti delle contraffazioni.
Maggiore chiarezza potrebbe arrivare dalla creazione di una direzione unica con competenze sulle Dop e Igp, così da garantire un indirizzo operativo univoco ed evitare diversità di vedute e interpretazioni tra uffici.
All’incontro con il ministro Lollobrigida erano presenti i 27 Consiglieri del CdA del Consorzio e i componenti del Collegio sindacale.