Listini Bmti, stop ai cali per burro, Grana Padano e Pecorino Romano. Giù il latte spot, in ripresa il Parmigiano Reggiano

Torna il segno “meno” nel mercato del latte spot dopo quattro settimane di stabilità secondo le rilevazioni dalle Camere di Commercio e Borse Merci elaborate da Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti). Sulla piazza di Milano nella settimana che va dal 27 al 31 ottobre le quotazioni scendono a 510 €/t, 5 €/t in meno su base settimanale. La flessione su base annua si attesta al -22%.

Flessione più marcata per la piazza di Mantova, dove il prezzo arretra di 20 €/t fermandosi a 522,5 €/t. In calo anche i listini del latte biologico, quotato 617,50 €/t presso la piazza milanese e 735 €/t presso quella mantovana.

Non si arrestano i ribassi per il latte di provenienza estera (Germania e Francia) pur accentuandosi, al contempo, il divario di prezzo a favore del prodotto nazionale, pari ora a 55 €/t.  Dal lato dell’offerta, la raccolta di latte nell’Unione Europea a giugno del 2025 ha raggiunto i 12,6 milioni di tonnellate, rimanendo pressoché stabile rispetto allo stesso mese del 2024.

Tra i principali paesi produttori si osserva una lieve contrazione per la Germania (-0,9%). Stabile la produzione in Francia, mentre si osserva una crescita produttiva per l’Italia (+2%).  Complessivamente, nel primo semestre del 2025, la produzione europea ha sfiorato i 75 milioni di tonnellate, in calo del -0,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Burro/crema di latte

Dopo quasi due mesi di continui cali torna la stabilità per il comparto del burro pastorizzato. Presso la piazza di Milano le quotazioni si assestano sui 3,67 €/kg mentre la variazione su base annua resta al -40%. Invariati anche i listini presso la piazza di Mantova, quotati 3,70 €/kg. Stabili anche il burro zangolato e la crema di latte, fermi rispettivamente a 3,47 €/kg e 2,64 €/kg. Anche a livello internazionale prevale una sostanziale stabilità: invariati i prezzi del Verse Boter olandese, del burro di Kempten (Germania) e del prodotto francese, nettamente al di sotto della soglia dei 6 €/kg.

Grana Padano

Si interrompe la fase ribassista che aveva caratterizzato il Grana Padano dalla metà di settembre, complice l’eccesso di offerta sul mercato. Sulla piazza di Milano, il prezzo dello stagionato 9 mesi si conferma a 10,13 €/kg, lo stesso livello della settimana precedente, riportando la variazione annua in sostanziale parità. Stabilità diffusa anche nelle altre piazze, fatta eccezione per Verona, dove si rilevano lievi flessioni. Contenute le variazioni di prezzo dei principali formaggi monitorati dalla Commissione Europea.

Parmigiano Reggiano

Dopo quasi 2 mesi di stabilità tornano a crescere i listini del Parmigiano Reggiano quotati presso la piazza di Parma. In particolare, lo stagionato 12 mesi archivia 10 centesimi salendo a 13,75 €/kg, valore inedito per la piazza. Parimenti lo stagionato 24 mesi raggiunge i 16,28 €/kg. Si registrano rincari anche presso la piazza di Mantova mentre prevale la stabilità presso quelle di Milano, Modena e Reggio-Emilia.

Pecorino Romano

Analogamente a quanto osservato per il burro e il Grana Padano, frenano i ribassi anche nel mercato del Pecorino Romano. Sulla piazza di Milano, il prezzo dello stagionato 5 mesi resta agganciato a 11,60 €/kg. Dinamica analoga per lo stagionato 8 mesi, quotato 11,83 €/kg. Su base annua, la variazione si mantiene in territorio negativo, intorno al -3%.

Bovini da macello

Rinnovata stabilità per il comparto dei bovini. In particolare, i vitelloni di razza Charolaise non si scostano dai 4,66 €/kg sulla piazza di Mantova e 4,77 €/kg su quella di Modena. Assenza di variazioni anche per i prezzi della razza Limousine e degli incroci nazionali.  I rincari annui restano marcati, oltre il +20%. Stabili anche i vitelli a carne bianca, quotati 7,32 €/kg sulla piazza lombarda e 7,75 €/kg su quella emiliana, con aumenti annui che segnano il +21% circa.

Suini

Non si interrompe la striscia di ribassi che sta interessando il comparto dei suini.  Per la categoria 160–176 kg, la Cun di settore ha formulato un prezzo di 2,030 €/kg, in diminuzione di ulteriori 4 centesimi su base settimanale (circuito Dop). Si accentua la flessione annua che evidenzia un -15%. Dinamica analoga per il circuito non-Dop, con prezzi in calo a 1,892 €/kg. Il ribasso è dipeso da un esubero di offerta rispetto alla domanda. Differenziato, a seconda del prodotto e del mercato, l’andamento dei prezzi sui mercati europei.

Ancora una settimana di stabilità per i tagli di carne suina fresca. Il lombo Bologna, il lombo Padova e il busto con coppa si confermano a 4,10 €/kg, mentre la coppa fresca con osso resta a 4,40 €/kg. Invariati anche i listini della spalla fresca disossata e della pancetta fresca squadrata, ferme rispettivamente a 4,44 €/kg e 4,29 €/kg. Si registra invece un’ulteriore flessione per le cosce suine, con il taglio pesante che arretra di 2 centesimi, scendendo a 5,96 €/kg nel circuito Dop e 5,17 €/kg nel circuito non-Dop.