Listini Bmti, si arresta il calo del latte spot, torna il “più” per il burro. Fermi anche i bovini

Torna la stabilità per i latte spot dopo più di un mese di ribassi secondo le rilevazioni di Camere di Commercio e Borse Merci elaborate dalla Bmti (Borsa merci telematica italiana) nella settimana che va dal 10 al 15 marzo 2025 (qui per la settimana precedente). In particolare, presso la piazza di Milano i prezzi confermano i 552,5 €/t della settimana precedente. Il rincaro annuo resta prossimo al +24%.

Lieve calo, invece, per il latte spot sulla piazza di Verona, quotato 555 €/t, 5 €/t in meno su base settimanale.  Invariati i prezzi del latte di importazione, con il prezzo a favore del latte spot nazionale che si mantiene sui 2,5 €/t. Allo stesso modo, nessuna variazione per il latte biologico presso le piazze di Milano e di Verona, attestato rispettivamente a 660 €/t e 725 €/t.

Intanto, a livello continentale, i dati più aggiornati rilasciati dal Milk market observatory della Commissione Europea indicano un calo dei prezzi del latte alla stalla nel primo mese del nuovo anno, scesi del 2% rispetto a dicembre ma più alti del 15% su base annua. Tra i principali paesi produttori, emerge un calo per la produzione della Germania. In lieve aumento la produzione francese mentre risulta stabile quella italiana.

Burro/crema di latte

Torna il segno “più” nel comparto del burro, un risultato che non si vedeva da novembre.  Nello specifico, le quotazioni del burro pastorizzato presso la piazza di Milano archiviano 10 centesimi portandosi a 5,25 €/kg, a fronte di incremento annuo del 25%. Parimenti, crescono i listini del burro presso la piazza di Mantova, saliti a 5,35 €/kg dai 5,30 €/kg della settimana precedente. In aumento anche zangolato e crema di latte, quotati rispettivamente 5,05 €/kg e 3,42 €/kg presso la piazza di Milano. A livello continentale, nuovi rialzi sia per il burro quotato a Kempten (Germania) che per il Verse Boter olandese, entrambi prossimi a 7,5 €/kg.

Grana Padano

Andamento diversificato per il comparto del Grana Padano. In particolare, lo stagionato 9 mesi quotato presso la piazza di Milano resta ancora agganciato a 10,90 €/kg. Viceversa, lo stagionato 16 mesi si porta a 12,23 €/kg, in aumento di 5 centesimi rispetto alla settimana precedente.  Si osserva una dinamica simile presso le piazze di Verona e Cremona che registrano rincari solo per le forme più stagionate. In controtendenza la piazza di Mantova dove si rilevano aumenti anche per le stagionature più brevi. Su base annua, la variazione annua si mantiene positiva in tutte le piazze, tra il +18% e il +20%. Sostanzialmente stabili i prezzi dei formaggi monitorati dalla Commissione Europea ad eccezione di un moderato calo dell’Emmental (-2,5%).

Parmigiano Reggiano

Non si arrestano i rincari per il comparto del Parmigiano Reggiano.  Nello specifico, il prezzo dello stagionato 12 mesi quotato presso Parma mette a segno un aumento di 5 centesimi, raggiungendo i 12,78 €/kg, valore inedito per questa piazza. Più marcato l’aumento dello stagionato 24 mesi, che sfiora quota 15 €/kg. In rialzo anche le altre principali piazze di scambio, trainate dalla forte domanda estera e dalla limitata disponibilità di prodotto. Gli aumenti su base annua si mantengono consistenti, con rincari superiori al +20% su tutte le piazze.

Pecorino Romano

Ulteriore settimana di stabilità per il comparto del Pecorino Romano. In particolare, presso la piazza di Milano, la quotazione dello stagionato 5 mesi non si muove dai 12,08 €/kg della settimana precedente, valore pressoché in linea con quello dello scorso anno. Stesso andamento per il prodotto con 8 mesi di stagionatura, quotato 12,30 €/kg.

Bovini da macello

Dopo una lunga striscia di rincari torna la stabilità nel comparto dei bovini. Tra i principali capi, i listini dei vitelloni Charolaise non si muovono dai 4,21 €/kg presso la piazza di Mantova e 4,34 €/kg presso quella di Modena. Stazionari anche i listini della razza Limousine e gli incroci nazionali.

Fermi sui 5,055 €/kg i prezzi dei bovini da ristallo, un valore inedito per questa piazza, a fronte di un rincaro annuo del +36%.  Regna la stabilità anche per i listini dei vitelli a carne bianca, quotati 6,92 €/kg presso la piazza lombarda e 7,4 €/kg presso quella emiliana.

Suini

Nuovi ribassi per il comparto dei suini, sebbene con un'intensità in progressiva attenuazione. In particolare, il prezzo della categoria 160-176 kg quotata alla Cun (Commissione unica nazionale) di settore cede 1,1 centesimi attestandosi a 1,765 €/kg. Identica flessione per il circuito non Dop, con le quotazioni scese sotto 1,6 €/kg (categoria 160-176 kg). Sul fronte estero prevale l’invariato con presenza di qualche segno “più”.

Dopo diverse settimane di invariato, tornano a crescere i prezzi dei tagli di carne suina fresca da macelleria. In particolare, il lombo Padova e il lombo Bologna archiviano rispettivamente 10 e 20 centesimi, portandosi entrambi a 3,4 €/kg. In aumento anche il busto con coppa che raggiunge 3,50 €/kg. In controtendenza la coppa fresca con osso che si mantiene sui 3,60 €/kg.

Tra gli altri tagli, cedono ulteriori 7 centesimi sia le cosce suine Dop che non-Dop (taglio pesante), quotate rispettivamente 5,71 €/kg e 4,71 €/kg. Assenza di variazioni di prezzo, invece, sia per la spalla fresca disossata che per la pancetta fresca squadrata.