Bmti quotazioni, fermo il latte spot, in aumento il Grana Padano, giù il Pecorino Romano

Battuta di arresto per i listini del latte spot di origine nazionale quotati sulla piazza di Milano secondo le elaborazioni di Bmti (Borsa merci telematica italiana) sui dati delle Camere e Borse di commercio nella settimana che va dall’8 all’11 luglio. In particolare, i prezzi confermano i 550 €/t raggiunti la settimana precedente. Rimane positivo il confronto annuo, pari a +6,3%.

Continua ad aumentare, invece, il latte spot quotato presso la piazza di Verona, salito a 560 €/t, 5 €/t in più su base settimanale. In rialzo anche i listini del latte di importazione quotato a Milano, sia di origine francese che tedesca, con il differenziale di prezzo a favore del latte spot nazionale che scende a 35 €/t dai 45 €/t della settimana precedente.

Nessuna variazione per il latte biologico, sia sulla piazza di Milano che sulla piazza di Verona. Sul fronte degli scambi commerciali, il primo trimestre del 2024 mostra un incremento degli acquisti di latte intero sfuso dall'estero, oltre le 130mila tonnellate (+14,8% su base annua) per un controvalore di circa 60 milioni di euro (+9,7%).

Burro/crema di latte

Prevale l’invariato, secondo la Bmti, anche per il comparto del burro. Nel dettaglio, il burro pastorizzato quotato a Milano si mantiene sui 4,90 €/kg raggiunti la settimana precedente. Aumenta ulteriormente la crescita rispetto allo scorso anno che tocca attualmente il +73%.  Statico anche il burro quotato a Mantova così come lo zangolato quotato a Milano, attestati rispettivamente sui 4,95 €/kg e 4,70 €/kg.

In controtendenza la crema di latte nazionale che avanza di 2 centesimi, portandosi a 3,28 €/kg.  Sul versante continentale guadagna terreno il burro di centrifuga di Kempten (+2,3%) mentre si osservano cenni di ribasso per il Verse Boter nel mercato olandese (-0,8%).

Grana Padano

SEcondo la Bmti, proseguono i rincari per i listini del Grana Padano. In particolare, lo stagionato 9 mesi quotato a Milano mette a segno un rialzo di ulteriori 20 centesimi, posizionandosi sul nuovo valore record di 9,93 €/kg. Si accentua leggermente la crescita annua, pari ora a un +13,7%. A dare impulso agli aumenti il buon andamento della domanda, complice anche la stagione sin qui non particolarmente calda nelle regioni del Nord Italia.

Avanzano anche le altre principali piazze di scambio. Relativamente ai formaggi monitorati dalla Commissione Europea, in lieve ribasso il Gouda e l’Emmental (-0,7%). Timido rialzo per l’Edam (+0,5%) mentre resta stabile il Cheddar.

Parmigiano Reggiano

Dopo tre settimane consecutive di rialzi si fermano i listini del Parmigiano Reggiano quotati presso la Borsa Merci di Parma secondo le elaborazioni della Bmti. Nel dettaglio, lo stagionato 12 mesi si mantiene sugli 11,03 €/kg della settimana precedente. Parimenti, lo stagionato 24 mesi resta ancorato ai 12,48 €/kg.

Resta saldamente positivo il divario su base annua, maggiormente consistente per le stagionature più brevi: +10,5% la crescita per il 12 mesi contro il +6,2% del 24 mesi. In aumento anche le piazze di Milano e Modena mentre restano stabili quelle di Mantova e Reggio-Emilia.

Pecorino Romano

Passo indietro per i listini del Pecorino Romano dopo una stabilità che durava da metà aprile. In particolare, presso la piazza di Milano, il prodotto lascia sul terreno 10 centesimi, atterrando sui 12,15 €/kg. Si accentua lievemente il calo su base annua, pari al -12%. Si osserva una dinamica simile per il Pecorino Romano con 8 mesi di stagionatura, sceso da 12,48 €/kg della settimana precedente agli attuali 12,38 €/kg.

Bovini da macello

La Bmti indica che ancora non c'è nessuna novità significativa per il comparto dei bovini. Tra i principali capi, i listini dei vitelloni Charolaise confermano i valori della settimana precedente, pari a 3,57 €/kg per la piazza di Mantova e 3,64 €/kg per quella di Modena. Si afferma l’invariato anche per la razza Limousine e gli incroci nazionali. Statico anche il comparto dei vitelli bianchi, quotati 5,72 €/kg presso la piazza lombarda e 6 €/kg presso quella emiliana.

Suini

Primo aumento pieno per il comparto dei suini che archivia quindi un risultato che non si vedeva da inizio aprile. In particolare, il prezzo della categoria 160-176 kg quotata alla CUN di settore si porta a 1,909 €/kg, capitalizzando un rincaro di 1,3 centesimi rispetto alla seduta precedente. Incremento più sostenuto per il circuito non-DOP con il prezzo della categoria 160-176 kg che si porta a 1,690 €/kg, quasi due centesimi in più rispetto alla settimana precedente. Ancora contrastata la dinamica dei mercati esteri che registra variazioni di segno opposto.

Si registrano rincari anche per i tagli di carne suina fresca da macelleria. In particolare, aumentano di 10 centesimi sia il lombo Padova che il lombo Bologna, quotati rispettivamente 4,10 €/kg e 4 €/kg. Identico incremento per il busto con coppa che si porta sui 4,20 €/kg.

Fa eccezione la coppa fresca con osso che non si muove dai 5 €/kg. Tra gli altri tagli si segnala un aumento per le cosce smarchiate, con il prodotto pesante che spunta altri 3 centesimi, raggiungendo 4,58 €/kg. Sui mercati esteri prevale il segno “meno”.