Bmti prezzi, invariato il latte spot, cede il burro, rialzi per Parmigiano Reggiano e bovini

Stabili i listini del latte spot dopo la parentesi negativa della settimana precedenti secondo i dati delle Camere di Commercio elaborati dalla Bmti (Borsa merci telematica italiana) nella settimana che va dal 30 settembre al 5 ottobre 2024. In particolare, i prezzi del latte spot sulla piazza di Milano si confermano sui 650 €/t a fronte di una crescita annua del +22%.

Assenza di variazioni anche per il latte quotato a Verona che resta fermo a 660 €/t. Stabilità anche per i listini del latte di importazione quotato a Milano, con il differenziale di prezzo a favore del latte spot nazionale che resta a 7,50 €/t. Prevale l’invariato anche per il latte biologico, sia sulla piazza di Milano che su quella di Verona.

Sul fronte degli scambi commerciali, nel primo semestre del 2024 è emersa una crescita delle importazioni di latte intero sfuso, pari ad un incremento su base annua del +6,7% in volume e del +8,4% in valore.

Burro/crema di latte

Cedono il passo i listini del burro dopo una lunga fase di rincari. Nel dettaglio, i prezzi all’ingrosso del burro pastorizzato quotato a Milano ripiegano sui 6,23 €/kg, 7 centesimi in meno su base settimanale. Nel complesso, il prezzo del burro è salito dai 3,90 €/kg di inizio aprile al picco dei 6,30 €/kg della settimana precedente, siglando un aumento del 62% nel corso di sei mesi.  I prezzi attuali restano comunque elevati, più che raddoppiati rispetto ad un anno fa. In calo anche il burro di Mantova che arretra a 6,35 €/kg. Perdono quota anche lo zangolato e la crema di latte a Milano, quotati rispettivamente 6,03 €/kg e 4,02 €/kg.  A livello continentale, stabilità per il burro quotato a Kempten che si mantiene sopra la soglia degli 8 €/kg mentre il Verse Boter nel mercato olandese scende a 7,68 €/kg.

Grana Padano

Ancora calma piatta per il comparto del Grana Padano.  Lo stagionato 9 mesi quotato a Milano si mantiene a 10,18 €/kg, in aumento del +16% rispetto allo scorso anno. Prevale l’invariato anche presso le piazze di Mantova, Verona e Cremona. Relativamente ai formaggi monitorati dalla Commissione Europea si registra diffusi rincari, in particolare per il Cheddar (+4,5%) e l’Emmental (+2,2%). Sul fronte degli scambi commerciali, le esportazioni dell’aggregato Parmigiano Reggiano-Grana Padano nei primi sei mesi del 2024 hanno sfiorato le 60mila tonnellate, in crescita del +9% rispetto allo scorso anno, per un fatturato di oltre 700 milioni (+8,3% su base annua).

Parmigiano Reggiano

Restano orientati al rialzo i listini nel comparto del Parmigiano Reggiano. Nel dettaglio, lo stagionato 12 mesi quotato presso la Borsa Merci di Parma archivia un nuovo aumento di 10 centesimi raggiugendo 11,53 €/kg. In crescita anche lo stagionato 24 mesi che si porta sui 12,95 €/kg contro i 12,88 €/kg della settimana precedente. A trainare gli aumenti una domanda estera che si mantiene tonica. La variazione su base annua si conferma positiva pari al +17% per il 12 mesi e +11,4% per il 24 mesi. Si registrano rincari anche presso le altre principali piazze di scambio.

Pecorino Romano

Ancora stabilità per i listini del Pecorino Romano. In particolare, presso la piazza di Milano, lo stagionato 5 mesi si attesta sui 12,03 €/kg, valore in corso da inizio settembre. Si conferma inferiore al 10% (-7,5%) la riduzione annua.  Nessuna novità anche per il prodotto con 8 mesi di stagionatura, quotato 12,25 €/kg.   Per quanto riguarda le esportazioni di Pecorino Romano e Fiore Sardo, si conferma la dinamicità della domanda estera: nel periodo gennaio-giugno del 2024 si è osservata una crescita del +12% nei volumi (+5,1% nei valori).

Bovini da macello

Nuova settimana di rialzi per il comparto dei bovini. Tra i principali capi, i listini dei vitelloni Charolaise spuntano un aumento di 3 centesimi raggiungendo 3,74 €/kg presso la piazza di Mantova e 3,82 €/kg presso quella di Modena. Identico incremento per la razza Limousine e gli incroci nazionali presso ambo le piazze. Segno “più” anche per i vitelli a carne bianca, che salgono a 5,82 €/kg presso la piazza lombarda e 6,25 €/kg presso la piazza emiliana.

Suini

Si interrompe la lunga fase di rincari dei suini Dop che ha visto il prezzo della categoria 160-176 kg toccare il record assoluto di 2,347 €/kg. In particolare, presso la CUN di settore si è registrato il “non formulato” per la settimana del 7-12 ottobre. Un risultato che sopraggiunge a conferma della fase di tensione che sta coinvolgendo il comparto, situazione peraltro esacerbata dai casi di peste suina registrati negli allevamenti a partire da settembre.

Seconda settimana consecutiva di ribassi per i tagli di carne suina fresca da macelleria. In particolare, tornano sotto la soglia dei 5 €/kg sia il lombo Bologna che il lombo Padova. Perdono ulteriore terreno anche il busto con coppa e la coppa fresca con osso. Continuano invece a segnare nuovi record le cosce suine, con il taglio pesante DOP che raggiunge i 6,47 €/kg. Tra gli altri tagli si segnalano ritocchi al rialzo per la spalla fresca disossata e la pancetta fresca squadrata. Nuovo marcato calo per la coppa fresca refilata che scende sotto i 7 €/kg.