Bmti prezzi, aumenti per latte spot, Parmigiano Reggiano e suini Dop. In discesa il burro

Dopo due settimane di stabilità tornano a crescere i listini del latte spot di origine nazionale secondo i dati delle Camere di Commercio elaborati dalla Bmti (Borsa merci telematica italiana) nella settimana che va dal 21 al 25 ottobre 2024. In particolare, i prezzi sulla piazza di Milano si riportano sopra i 650 euro/t, 2,50 euro/t in più rispetto alla settimana precedente. Il divario annuo resta ampiamente positivo (+20%). In aumento anche il latte spot quotato a Verona, salito a 665 euro/t. Segno positivo anche per i listini del latte di importazione quotato a Milano, con il differenziale di prezzo a favore del latte spot nazionale che scende a 5,00 euro/t dai 7,50 euro/t della settimana precedente. Nessuna variazione per il latte biologico quotato a Milano, mentre aumenta di 5 euro/t quello quotato a Verona.

Burro/crema di latte

Proseguono i ribassi nel comparto del burro. Nel dettaglio, i prezzi all’ingrosso del burro pastorizzato quotato a Milano ripiegano sui 6,05 euro/kg, in calo di 5 centesimi su base settimanale. I prezzi attuali restano comunque su valori storicamente elevati. Calo di pari entità per il burro quotato a Mantova, attestato sui 6,20 euro/kg. Arretra anche lo zangolato quotato presso la piazza di Milano, mentre resta stabile la crema di latte. A livello continentale, si conferma sopra la soglia degli 8 euro/kg il burro quotato a Kempten. Ritocchi al rialzo, invece, per il Verse Boter, che sale a 7,46 euro/kg. Cede ulteriormente il prezzo del burro francese.

Grana Padano

Si protrae da fine settembre la fase di stabilità per i listini del Grana Padano quotati a Milano. Lo stagionato 9 mesi resta fermo sui 10,18 euro/kg della settimana precedente. Il divario su base annua si conferma positivo, pari al +16%. Invariati anche i prezzi presso le piazze di Mantova, Cremona e Verona. Relativamente ai formaggi monitorati dalla Commissione Europea si registrano timidi aumenti per l’Edam (+1,1%) e il Gouda (+0,9%) mentre arretrano il Cheddar (-0,7%) e l’Emmental (-1,3%).

Parmigiano Reggiano

Proseguono senza sosta gli aumenti dei listini nel comparto del Parmigiano Reggiano.  Nel dettaglio, lo stagionato 12 mesi quotato presso la Borsa Merci di Parma archivia un rincaro di 10 centesimi portandosi sugli 11,68 euro/kg, valore storicamente elevato. Identico aumento per lo stagionato 24 mesi che si porta oltre i 13 euro/kg. A dare impulso ai rincari, la dinamicità mostrata dalle vendite sui mercati esteri. La variazione su base annua si conferma positiva, prossima al +20% per il 12 mesi e al +14% per il 24 mesi. Risultano in aumento anche le altre principali piazze di scambio.

Pecorino Romano

Ulteriore stabilità del prezzo all'ingrosso per il Pecorino Romano. In particolare, presso la piazza di Milano, lo stagionato 5 mesi resta agganciato a 12,03 euro/kg della settimana precedente. Si attenua tuttavia il divario annuo, pari attualmente al -6%. Senza variazioni anche il prodotto con 8 mesi di stagionatura, quotato 12,25 euro/kg. In attesa dei dati sulla nuova campagna commerciale, il Consorzio per la Tutela del Formaggio Pecorino Romano indica per la stagione 2023/24 una produzione vicina alle 40mila tonnellate, valore più elevato degli ultimi cinque anni, in crescita del +8% su base annua.

Bovini da macello

Continuano a registrare aumenti i bovini quotati presso la piazza di Mantova.  Tra i principali capi, i listini dei vitelloni Charolaise spuntano un aumento di 1 centesimo, toccando i 3,78 euro/kg. Si osservano rincari anche per la razza Limousine e per gli incroci nazionali, quotati rispettivamente 4,09 euro/kg e 3,32 euro/kg. Confermate, invece, le quotazioni della settimana precedente per la piazza di Modena. Settimana all’insegna della stabilità per i vitelli a carne bianca presso ambedue le piazze.

Suini

Restano orientati verso l’alto i listini del comparto dei suini.  In particolare, il prezzo della categoria 160-176 kg quotata alla Cun di settore raggiunge il nuovo record di 2,387 euro/kg, in aumento del +2,6% su base annua. A trainare il rialzo la scarsità dell'offerta, nonostante una domanda tutt’altro che vivace. In crescita anche il circuito non Dop, con la categoria 160-176 kg quotata 2,182 euro/kg. Sul fronte estero regna l’invariato con presenza di qualche segno “meno”.

Si arresta la serie di cali registrati nelle ultime settimane per i tagli di carne suina fresca da macelleria. In particolare, il lombo Bologna e il lombo Padova si mantengono rispettivamente sui 4,40 euro/kg e 4,50 euro/kg. Fa eccezione la coppa fresca con osso che perde ulteriori 30 centesimi. Tra gli altri tagli, continua a perdere terreno la coppa fresca refilata, in calo di 25 centesimi su base settimanale. Ritocchi al rialzo, invece, per le cosce suine, con il taglio pesante Dop che raggiunge il nuovo record di 6,50 euro/kg. Confermano i massimi storici raggiunti la settimana precedente, la spalla fresca disossata e la pancetta fresca squadrata, quotate rispettivamente 5,23 euro/kg e 5,84 euro/kg. Sul versante estero si osservano diffusi ribassi.