Bmti prezzi: crescono latte spot, suini Dop, Parmigiano Reggiano e burro. Stabili Grana Padano e bovini

Dopo più di un mese di cali torna a crescere il comparto del latte spot, risultato dipeso dalla riduzione del surplus di prodotto e da importazioni non eccessivamente abbondanti. Secondo le rilevazioni di Camere di Commercio e Borse Merci elaborate dalla Bmti (Borsa merci telematica italiana) nella settimana che va dal 10 al 15 marzo 2025 (qui per la settimana precedente) sulla piazza di Milano i prezzi salgono a 555 €/t dai 552,5 €/t della settimana precedente.

Il rincaro annuo resta prossimo al +24%. Cresce anche il prezzo del latte spot sulla piazza di Verona, quotato 560 €/t, 5 €/t in più su base settimanale.  Invariati, invece, i prezzi del latte di importazione, con il prezzo a favore del latte spot nazionale che si porta a 5 €/t. Nessuna variazione per il latte biologico presso le piazze di Milano e di Verona, attestato rispettivamente su 660 €/t e 725 €/t.

Burro/crema di latte

Seconda settimana consecutiva di rialzi nel comparto del burro.  Nello specifico, le quotazioni del burro pastorizzato presso la piazza di Milano raggiungono i 5,37 €/kg, 12 centesimi in aumento rispetto alla settimana precedente. Allo stesso modo, avanzano i listini del burro presso la piazza di Mantova, saliti a 5,45 €/kg. In aumento anche lo zangolato e la crema di latte, quotati rispettivamente 5,17 €/kg e 3,56 €/kg (piazza di Milano). A livello continentale, nuovi ritocchi al rialzo sia per il burro quotato a Kempten (Germania) che per il Verse Boter olandese, entrambi a quota 7,5 €/kg. In aumento anche il prodotto francese che sfiora i 7,7 €/kg.

Grana Padano

Settimana all’insegna della stabilità per il comparto del Grana Padano presso la piazza di Milano. In particolare, lo stagionato 9 mesi resta fermo a 10,90 €/kg, in crescita del +18% su base annua. Invariate anche le forme più stagionate. Si osserva una dinamica simile presso la piazza di Mantova mentre prevalgono i rincari presso quelle di Verona e Cremona. Sostanzialmente stabili i prezzi dei formaggi monitorati dalla Commissione Europea ad eccezione di un nuovo calo dell’Emmental (-2,9% su base settimanale).

Parmigiano Reggiano

Non si arrestano i rincari per il comparto del Parmigiano Reggiano sostenuti dalla solida domanda estera e dalla ridotta disponibilità di prodotto.  Nello specifico, il prezzo dello stagionato 12 mesi quotato presso Parma spunta un aumento di 10 centesimi, raggiungendo i 12,88 €/kg, valore inedito per questa piazza.  Ancora più marcato il rialzo dello stagionato 24 mesi, che si attesta a 15,13 €/kg. In aumento anche le quotazioni nelle altre principali piazze di scambio, con la parziale eccezione di Mantova, dove i rincari riguardano esclusivamente le stagionature più lunghe. Su base annua, gli aumenti restano consistenti, con variazioni superiori al +20% su tutte le piazze.

Pecorino Romano

Nessuna novità significativa per il comparto del Pecorino Romano. In particolare, la quotazione dello stagionato 5 mesi presso la piazza di Milano conferma i 12,08 €/kg della settimana precedente, valore pressoché in linea con quello dello scorso anno. Rinnovata stabilità anche per il prodotto con 8 mesi di stagionatura, quotato 12,30 €/kg.

Bovini da macello

Nuova settimana all’insegna della stabilità per il comparto dei bovini. Tra i principali capi, i listini dei vitelloni Charolaise restano agganciati a 4,21 €/kg presso la piazza di Mantova e a 4,34 €/kg presso quella di Modena. Stazionari anche i listini della razza Limousine e gli incroci nazionali. Fermi sui 5,055 €/kg i prezzi dei bovini da ristallo a fronte di un rincaro annuo del +35%.  Assenza di variazioni anche per i listini dei vitelli a carne bianca, quotati 6,92 €/kg presso la piazza lombarda e 7,4 €/kg presso quella emiliana. Positiva la variazione su base annua con punte del +20% presso la piazza di Modena.

Suini

Dopo quasi cinque mesi consecutivi di ribassi torna il segno “più” nel comparto dei suini. In particolare, il prezzo della categoria 160-176 kg quotata alla Cun (Commissione unica nazionale) di settore guadagna un centesimo attestandosi a 1,775 €/kg. Si tratta comunque del valore più basso degli ultimi due anni, con una flessione del -16% rispetto allo stesso periodo del 2024. Identico aumento per il circuito non Dop, con le quotazioni salite a 1,6 €/kg (categoria 160-176 kg).

A incidere sul risultato la tendenza al riequilibrio nel rapporto tra domanda e offerta di capi vivi. Prevalgono i rincari anche sul fronte estero. Intanto, nel corso del 2024 sono stati macellati quasi 9 milioni di capi (Fonte: Anagrafe Zootecnica Nazionale). Si tratta del livello più basso degli ultimi cinque anni, escludendo il 2023.

Dopo la parentesi positiva della settimana precedente torna la stabilità per i prezzi dei tagli di carne suina fresca da macelleria. In particolare, il lombo Padova e il lombo Bologna restano fermi sui 3,4 €/kg. Tra gli altri tagli, cedono ulteriori 5 centesimi sia le cosce suine Dop che non-Dop (taglio pesante), quotate rispettivamente 5,66 €/kg e 4,66 €/kg. Torna il “meno” per la spalla fresca disossata, quotata 3,79 €/kg, mentre resta invariata a 4,43 €/kg la pancetta fresca squadrata.