Secondo l’Associazione italiana allevatori la 49esima edizione della fiera Agriumbria, tenutasi dal 31 marzo al 2 aprile 2017 a Bastia Umbra (Pg), «si è chiusa con ottime risposte, in termini di visitatori e pubblico, alle iniziative organizzate da Aia e dal Sistema sllevatori. Un messaggio positivo, quindi, al termine della tre giorni, che ha confermato la manifestazione organizzata da Umbriafiere come Polo delle carni italiane».
Come consueto è stato ricco il programma zootecnico proposto ad Agriumbria, a iniziare dalle Mostre nazionali delle razze bovine da carne Limousine (XIV edizione) e Charolaise (VI edizione), organizzate dall’Anacli – con una qualificata partecipazione di allevatori da tutta Italia -, passando per la “regina” locale delle razze bovine da carne, la Chianina, protagonista della III Mostra Interregionale organizzata da Ara Umbria ed Anabic. A completare il quadro delle razze bovine da carne ed a duplice attitudine in esposizione anche capi delle razze bovine Romagnola, Marchigiana, Podolica, Maremmana e Pezzata Rossa Italiana.
Spazio anche ai bovini da latte, con una apprezzata Mostra Interregionale della Frisona Italiana, organizzata da Ara Umbria ed Anafi. Rappresentato anche il comparto ovicaprino, con la Mostra-mercato dei riproduttori maschi delle razze ovine appartenenti al Libro Genealogico Assonapa (Associazione Nazionale della Pastorizia) ed una significativa vetrina dei capi allevati in Umbria. Spazio, poi, alla zootecnia minore, con la Mostra-Mercato delle razze cunicole italiane, iscritte al Registro Anagrafico dell’Anci (Associazione Nazionale Coniglicoltori Italiani) che ha presentato circa 200 soggetti.
La manifestazione ha riproposto anche la Vetrina Italialleva delle principali razze italiane delle specie bovine, ovine, caprine, equine, asinine e suinicole, allevate in Umbria, appartenenti ai rispettivi Libri Genealogici e Registri Anagrafici.
E’ proseguita altresì l’attività di formazione ed informazione di Aia presso lo stand istituzionale del Sistema Allevatori sui temi della nuova Politica Agricola Comunitaria (2014-2020), “Farmers 3.0”, che ha coinvolto con materiale divulgativo e la distribuzione di appositi questionari sugli obiettivi e finalità della Pac gli operatori ed i numerosi studenti presenti in fiera.
A proposito di questi ultimi, sono stati protagonisti nella giornata di apertura della “Giornata didattica” con le gare di giudizio morfologico riservate agli istituti tecnici e professionali agrari, che ha visto gli studenti cimentarsi con le razze Chianina, Limousine e Frisona Italiana. Ventidue gli istituti presenti, circa 1.200 gli studenti coinvolti. Per le razze bovine da carne si è imposto l’Istituto di Istruzione superiore statale (Isis) “A. Vegni” di Capezzine-Cortona (Arezzo), mentre per la razza da latte è risultata in testa alla classifica la prima squadra dell’Itas di Firenze.
Incontri
Ad Agriumbria Aia ha voluto realizzare anche due momenti convegnistici e di informazione. Il primo il convegno tecnico sul tema “L’allevamento del bovino da carne: un approccio multifattoriale”, coordinato dal presidente Aia Roberto Nocentini, che ha visto alternarsi al tavolo dei relatori qualificati esponenti della filiera agrozootecnica, della veterinaria, della mangimistica e della ricerca. Il secondo un talk show dedicato ai temi dell’agroalimentare realizzato da Aia e Crea dal titolo “Alla ricerca del gusto perduto”, moderato dal giornalista Sandro Capitani, fresco vincitore del premio giornalistico intitolato ad Antonio Ricci (organizzato dalla Fiera in collaborazione con Edagricole) e conduttore del popolare programma di Radio1 Rai “Coltivando il futuro”.
Il talk show ha lanciato un messaggio positivo, supportato da una informazione scientificamente credibile ed attendibile, sul consumo consapevole di carne e di prodotti derivati dalla zootecnia, all’insegna di una cultura della qualità che va comunicata e consolidata. In proposito, confermato anche l’alto gradimento del pubblico per l’Area ristorazione “Il sapore unico delle biodiversità nelle carni italiane”, dove i visitatori hanno potuto gustare la carne 100% made in Italy garantita dall’Associazione italiana allevatori.
In conclusione di Agriumbria, il presidente di Aia Roberto Nocentini ha espresso grande soddisfazione per la partecipazione massiccia sia degli allevatori che del pubblico, nonostante la crisi in atto e le criticità in molte zone del territorio del Centro Italia. «Aia e il Sistema allevatori – ha affermato – hanno voluto ribadire nel contesto di questa importante manifestazione il contributo che gli allevatori possono dare in prima persona alla divulgazione di tutti i temi tecnici e scientifici che ruotano attorno all’allevamento, soprattutto da carne in questa occasione. Abbiamo gli strumenti e le competenze per farlo, ma siamo anche consapevoli che molto lavoro c’è da fare per migliorare tutto ciò che abbiamo realizzato in oltre settant’anni di selezione, miglioramento genetico e assistenza tecnica agli allevatori».
Soddisfazione per quanto mostrato a Bastia Umbra anche da parte del presidente di Anabic e di Ara Umbria Luca Panichi: «Noi allevatori abbiamo a pieno titolo evidenziato il nostro ruolo insostituibile per l’economia del territorio e per il suo tessuto sociale, anche perché dimostriamo giorno dopo giorno che riusciamo a dare ai cittadini e consumatori prodotti di altissima qualità, tracciati e certificati, e costituiamo altresì un efficace presidio dell’ambiente e della sua ricca biodiversità. La bellezza delle nostre razze è ammirata nel mondo, sia di quelle autoctone e sia di quelle che lo sono diventate grazie alle capacità degli allevatori. Con il nostro lavoro ci impegniamo a custodirle e tramandarle alle generazioni future».
(Camillo Mammarella - Aia)